Andrea Artusi: Una campagna di crowdfunding nasce anzitutto dall’incontro con l’autore e la comprensione delle sue aspettative. Un elemento che sicuramente è stata facilitato dall’amicizia di lunga data che mi lega a Federico Memola, che prima di essere il creatore di questa serie è stato per molti anni redattore della Sergio Bonelli Editore. Sapevamo dall’esito negativo della prima campagna di Agenzia Incantesimi ed eravamo convinti che si potesse fare meglio con un approccio più strutturato al crowdfunding ed è per questo che gli abbiamo proposto di riproporla con il supporto di Ingoal.
Andrea Artusi: La durata delle campagne in realtà è molto variabile. In generale può durare dai 30 ai 60 giorni e su alcune piattaforme, come ad esempio su Ulule, può anche essere modificata mentre è in corso. Io credo che la componente discriminante sia il fatto che il backer, cioè il donatore, non è un acquirente ma un sostenitore ed è parte del processo di realizzazione di un fumetto. È un rapporto diverso, più personale e diretto che credo avrà modo di evolversi molto nei prossimi anni e fa sì che sia accettabile che l’esborso messo in campo sia maggiore di quello di un normale acquisto. Quello che otterrà in cambio sarà qualcosa di diverso e, in qualche modo, unico e personale.
Andrea Artusi: L’allungamento di una campagna non incide particolarmente sui costi, che perlopiù riguardano la realizzazione dei contenuti che la compongono come video, testi, traduzioni e materiale grafico. Il motivo che ci ha spinti a prolungarla è stata la risposta dei backers francesi che, com’è normale che sia, hanno avuto bisogno di un po’ di tempo per notare il progetto e a iniziare a sostenerlo. Avendo verificato che l’interesse sulla piattaforma francese stava progressivamente crescendo abbiamo chiesto a Ulule di darci un po’ di tempo in più e la scelta ha decisamente pagato.
Andrea Artusi: L’editoria ha delle dinamiche molto specifiche che riguardano la natura stessa delle imprese che la compongono e che sono, non va mai dimenticato, di carattere commerciale. Quando una casa editrice decide di uscire con un nuovo prodotto sta investendo le proprie risorse sia in termini finanziari che di credibilità. È evidente quindi che per l’azienda sia necessario da un lato minimizzare per quanto possibile i rischi assicurandosi un ritorno economico soddisfacente e dall’altro evitare pericolosi insuccessi che offuscherebbero la propria immagine. I tempi di sviluppo di un nuovo contenuto a fumetti, soprattutto se seriale, sono molto lunghi e possono essere necessari anni di lavoro per portare a termine un progetto inedito. Con queste premesse quello che accade è che spesso le scelte di carattere editoriale si fanno inevitabilmente molto caute e senza sapere quale sarà la risposta del mercato, visto che non si può svelare il progetto molto prima della sua uscita, si procede nell’incertezza fino al momento fatidico della pubblicazione.
Questo processo è ancora più critico per le autoproduzioni, qualsiasi sia il canale distributivo scelto per diffondere il proprio contenuto. Il crowdfunding scardina questi presupposti perché permette di presentare un progetto quando è ancora in una fase preliminare, con uno sforzo di gran lunga minore e valutando preventivamente la risposta dei potenziali lettori. È un metodo che afferma un’idea con un investimento economico molto ridotto e che si può trasformate in uno straordinario strumento di marketing perché mette in relazione, come mai era accaduto prima, il fruitore con il creatore dell’opera in un legame che, se ben gestito, può diventare un vantaggio fondamentale. È un meccanismo che in altri paesi anche gli editori hanno ben compreso, mentre in Italia non pare che per ora emerga questa sensibilità.
Andrea Artusi: Più che da autori affermati ci è venuto più semplice iniziare questo percorso con chi conoscevamo da tempo o con coloro con i quali magari avevamo già lavorato assieme, sapendo che molti progetti interessantissimi giacciono nei cassetti delle loro scrivanie. In realtà non abbiamo nessuna preclusione e ci riserviamo sempre di esaminare qualsiasi proposta che non è assolutamente necessario sia già definita in ogni sua parte. È ovvio che a seconda della valutazione che facciamo sul contenuto si decida di lavorare assieme con l’autore o semplicemente fornire un servizio di agenzia. L’editing è una di queste fasi, ma l’aspetto più importante rimane quello di definizione iniziale dell’idea e credo che sarà questo in futuro l’impegno primario di Ingoal.
FumettiAvventura: Ora le ultime due domande. La prima nasce da un interesse personale. Chi sostiene un progetto che viene finanziato si aspetta poi con trepidazione fumetto ed eventuale ricompensa. Il vostro lavoro come procede a quel punto? Come continua il rapporto con i ‘backers’ del progetto? Insomma non abbandonatemi!!!
Andrea Artusi: Mi auguro molte cose. Abbiamo molte proposte su cui stiamo lavorando sopratutto ora che, oltre al lavoro come direttore creativo dell’agenzia, ho anche ricevuto l’incarico da parte di Ulule per ricoprire il ruolo di Community Captain dell’area fumetto per l’Italia. Anzi, approfitto dell’occasione per invitare chiunque voglia approfondire meglio cos’è e come funziona il crowdfunding a un evento che si terrà il 21 maggio prossimo alle 18,00 allo WOW – Spazio Fumetto, Il Museo del Fumetto di Milano che si trova in viale Campania al numero 12. Si chiama Pitch Pitch ed è possibile iscriversi, sia come creatori che come spettatori, da questo link. Si tratta di un momento di incontro e di confronto su questo tema che vedrà alcune campagne in partenza misurarsi in una sorta di competizione con in palio dei premi in denaro. Non mancate, vi assicuro che ci saranno parecchie sorprese…
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