Con La follia di Thunderman giunge a conclusione la storia di Zagor iniziata a maggio per i testi di Moreno Burattini e i disegni degli Esposito Bros.
La follia di Thunderman – Zagor 636
Soggetto: Moreno Burattini/Antonio Zamberletti
Sceneggiatura: Moreno Burattini/Antonio Zamberletti
Disegni: Esposito Bros./Marcello Mangiantini
Copertina: Alessandro Piccinelli
Arriviamo a luglio con la chiusura, ma prima di parlarne, facciamo un piccolo riassunto delle puntate precedenti.
Con questo albo si giunge alla conclusione, conclusione che, spiace dirlo, non mantiene le promesse fatte. Tutti quanti ci aspettavamo una trilogia completa, ovvero tre albi belli pieni, invece qui la storia termina poco dopo la metà. Sicuramente un dispiacere per gli amanti delle storie ad ampio respiro come il sottoscritto, anche se le cose sono meno gravi di quanto sembrano.
Nonostante una certa sensazione di frettolosità, infatti, Burattini riesce a dare alla sua storia un finale ricco di suspance grazie al doppio scontro di Zagor con i suoi due nemici, Markus e Thunderman, ricco di botte e di ribaltamenti di fronte. La chiusura vera e propria (ed evito gli spoiler) lascia ben intendere come per Burattini sia stato un vero calvario riportare in scena due personaggi della serie caduti quasi nel dimenticatoio. Thunderman, in particolare, è stato a suo tempo protagonista di una delle più brutte storie di Zagor, peraltro scritta da Tiziano Sclavi, il creatore di Dylan Dog, nel 1982.
Il finale della storia sembra voler dire mai più questi due! Insomma, il finale non è malaccio, ma resta il dispiacere per la chiusura un po’ affrettata e per la risoluzione molto rapida e quasi forzata di alcune situazioni. Nel complesso, la storia completa è senza dubbio più che buona.
Poco, pochissimo si può dire invece di Ashtonville, la breve apertura di una altrettanto breve storia che vede di nuovo in scena Rita ed Elias Duff, protagonisti di La palude dei forzati, un classico di Moreno Burattini di inizio anni ’00. Rita ed Elias sono tornati a vivere e lavorare nella città di Ashtonville, tiranneggiata però dal classico proprietario terriero.
Indovinate chi ha scritto questa storia? Ma certo, Antonio Zamberletti, il quale sembra più intenzionato a scrivere western puri che avventure di Zagor, ma tant’è. La storia potrebbe benissimo comparire su Tex con minime variazioni che non ci accorgeremmo neanche della differenza.
Peccato, perché per Mangiantini si tratta del ritorno sulla serie regolare dopo circa sei anni e dispiace che il suo talento indiscutibile debba annegare in storie molto standard come quella appena iniziata.
Ciononostante la speranza è l’ultima a morire. C’è ancora un albo da leggere e speriamo che la storia decolli.
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