Furia Cieca – Zagor 634 (maggio 2018)

Scritto da Francesco Benati

21 Mag, 2018

Da qualche settimana è in edicola il nuovo Zagor intitolato Furia Cieca, edito dalla Sergio Bonelli Editore e scritto dal curatore di testata Moreno Burattini con i disegni degli Esposito Bros.

Molto probabilmente questa si appresta ad essere la recensione più breve dalla nascita di questo blog.
Questo perché, contrariamente al mio modo di scrivere, non c’è quasi nulla da dire.

 

 

Furia Cieca – Zagor 634

Soggetto e sceneggiatura: Moreno Burattini

Disegni: Esposito Bros

Copertina: Alessandro Piccinelli

La trama è incentrata su due ritorni: il primo è quello di Markus, l’uomo volante, il primo nemico di stampo fantastico dello Spirito con la Scure, risalente addirittura al 1961. L’altro nemico risale a una ventina d’anni dopo e si tratta di Alfred Bannister, in arte Thunderman, protagonista di un’avventura scritta da Tiziano Sclavi, il creatore di Dylan Dog, ai tempi in cui militava nello staff di Zagor.

Laddove Markus può vantare uno status di culto fra gli appassionati, Thunderman è invece uno di quei nemici che il pubblico zagoriano preferirebbe dimenticare. La sua unica apparizione fu un autentico disastro, una storia apprezzata da pochissimi, i quali magari si vergognano pure ad ammetterlo. Uno dei punti più bassi dell’intera collana.

Si tratta quindi di due ritorni di cui uno piuttosto atteso e l’altro invece evitabile come la peste. Burattini è riuscito nell’intento di riproporre questi personaggi senza snaturarli, ma, al contempo, aggiornandoli? E, soprattutto, è riuscito a dare una bella spolverata a Thunderman, nemico quasi caricaturale di Zagor? Non si sa.

 

Già, perché il primo albo è sostanzialmente un lungo flashback dove i due cattivoni si raccontano l’un l’altro le proprie vicissitudini e il proprio odio in comune nei confronti di Zagor. Tolta la scena iniziale dell’evasione e il frangente in cui Zagor viene catturato dai pigmei, il resto è tutto un lungo flashback, quindi non c’è veramente nulla da dire.
Bisogna comunque dare adito a Burattini (che qui ha davvero esagerato con i flashback) di essere riuscito a trovare un escamotage credibile per far tornare in scena Thunderman, visto che alla fine della storia che lo vedeva come protagonista sembrava addirittura morto e sepolto. Non svelo, come ovvio, il colpo di scena, ma è indiscutibilmente credibile e ben congegnato.
Sicuramente assisteremo ad un’evoluzione della trama nei prossimi capitoli, ma per ora non c’è nient’altro da aggiungere a quanto detto nelle righe precedenti.
Pollice alzato, invece, per i disegni degli Esposito Bros. Giunti alla loro quarta fatica zagoriana, i due fratelli sfoderano la loro consueta ottima prova, nonostante si percepisca un vago senso di frettolosità nell’esecuzione, probabilmente dovuta al fatto che la lavorazione della storia è iniziata non molto tempo fa.

 

 

Nel complesso, però, non possiamo fare altro che applaudire il loro lavoro con la certezza di trovarci di fronte ad una coppia ben affiatata (e vorrei vedere, dopo quasi trent’anni di lavoro in comune) e bene immersa nelle atmosfere zagoriane, atmosfere che i due hanno sempre dimostrato di saper affrontare in modo egregio.

In soldoni, cosa dire di questo Furia cieca? Che si tratta di un primo albo che più introduttivo non si può, ma che riesce lo stesso a gettare alcuni buoni semi nel proprio campo. Speriamo di vederli germogliare a partire dal mese prossimo, visto che la storia terminerà nell’albo di luglio.

 

E ovviamente raggiungeteci nel gruppo Facebook: L’avventura a fumetti da A(dam) a Z(agor).

 

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