Da qualche giorno è uscito nelle edicole Il ritorno di Proteus, il nuovo albo di Tex scritto da Pasquale Ruju, finora il mattatore di questa prima metà dell’anno del settantennale del ranger e disegnato dall’esordiente Bruno Ramella. Esordiente per modo di dire, visto che Ramella, oltre ad essersi fatto abbondantemente le ossa sul Nick Raider di Claudio Nizzi, ha anche lavorato a lungo su Magico Vento di Gianfranco Manfredi e si è dedicato, tra le altre cose, anche alla miniserie Coney Island sempre di Manfredi.
Il ritorno di Proteus – Tex 693
Soggetto e sceneggiatura: Pasquale Ruju
Disegni: Bruno Ramella
Copertina: Claudio Villa
Certo, le storie che lo hanno visto protagonista (tre in tutto, due di Bonelli e una di Claudio Nizzi) mi sono piaciute più o meno tutte, ma lui, in quanto personaggio, mi ha sempre detto poco. Non ho molta simpatia per questi fenomeni da baraccone che si travestono così abilmente da riuscire a ingannare chiunque e quindi non ero particolarmente entusiasta di questo nuovo ritorno.
Ritorno che, però, mi ha piacevolmente colpito sotto diversi aspetti: intanto è disegnato benissimo da Ramella e non fa rimpiangere il lavoro di Guglielmo Letteri, finora l’unico interprete di Proteus. E poi c’è la sceneggiatura di Pasquale Ruju, la quale si inserisce bene nel filone del genere.
Il Tex di Ruju è molto vicino al classico di GL Bonelli, pur presentando le inevitabili differenze dovute al divario d’età e cultura fra i due autori. Ruju viene da un mezzo capolavoro come Cuore Apache, peraltro recensito su queste pagine e quindi si trova nella non facile posizione di dover bissare una storia bellissima come quella sopra citata.
Un ottimo acquisto per Tex, insomma, con la speranza che Ramella rimanga dalle parti dell’Arizona ancora per molto tempo.
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