Le ragazze di Mahogany Hall – Dampyr 230 (maggio 2019)

Scritto da Paolo M.G. Maino

7 Mag, 2019

Dopo l’albo di dicembre Gli orrori di Red Hook torna a prendere in mano la sua creatura Mauro Boselli che, come promesso nel redazionale dell’ingannevole numero del mese scorso, dà qui ufficialmente il via ad una vicenda che ruoterà attorno a due temi principali: il ritorno dei Grandi Antichi (e in questo senso il legame con l’albo di dicembre si fa ancora più stretto) e il destino di Emil Kurjak e della sua malattia. Le ragazze di Mahogany Hall, questo il titolo dell’albo di maggio, costituisce la prima parte di una storia doppia affidata ai sapienti e magici pennelli di Nicola Genzianella di ritorno dopo il suo contributo nel Dampyr di ambientazione lucchese del novembre scorso, Il santo venuto dall’Irlanda.

 

Le ragazze di Mahogany Hall – Dampyr 230

Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli

Disegni: Nicola Genzianella

Copertina: Enea Riboldi

E diciamolo subito, le prime quattro storie del 2019 sono state buone e godibili, ma appena iniziamo a leggere e a guardare le tavole di questo numero ci troviamo subito proiettati nell’atmosfera delle migliori storie dell’ammazzavampiri di casa Bonelli, quelle fatte di azione, mistero, suspence, colpi di scena, ricche di fili che si legano a tante storie del passato e piene di sottili accenni di quello che ci aspetta nel futuro più o meno prossimo.
Boselli sa come pochi orchestrare una vicenda corale che vede muoversi sulla scena con ruoli importanti anche se magari per poche battute o vignette tanti personaggi: Harlan, Kurjak, Tesla, Caleb, Araxe, il dottor Kergaz, la succube Eisheth, Jim Fajella, la sua fidanzata Michelle Duprez, la sorella di questa Carmen, la succube Agrat sorella di Eisheth, Samael, Legba, il fotografo Bellocq, Baron Samedi, Nicholas e Ljuba, Jelly Roll Morton, la non-morta Sadie, la suadente C-Mell… ci sarebbe da perdersi se Boselli non tenesse bene in mano le redini della vicenda e non procedesse per progressivi svelamenti (quanto non spesso dis-velamenti) che rivelano un nuovo pezzo del complesso mosaico. E ovviamente la cosa non è fatta in modo scontato: quando pensiamo (o magari temiamo) che le cose andranno in una certa direzione nel momento del cliffhanger, la scena si sposta su un altro personaggio e generalmente in un altro luogo (Praga, New Orleans, la Bretagna…) fino al confluire dei vari fiumi in un unico posto: un locale Jazz, sede di uno scontro che resta sospeso in vista del numero di giugno.

Anche questa scelta non è casuale: dopo la storica storia doppia dei numeri 15-16 (già presentata dettagliatamente nel nostro Dampyr Index), Boselli torna (dopo 18 anni) a raccontarci della musica Jazz e delle sue origini negli stati del sud degli Stati Uniti e ci spiega finalmente il rapporto tra Legba e il Baron Samedi. Tutto torna!
Senza raccontare altro della trama (ma in fondo direi che non ne ho raccontato quasi nulla), voglio sottolineare un elemento chiave di questo bel numero e lo faccio rubando il titolo di D219 Tutto per amore. Boselli che in Tex si deve trattenere per esigenze di genere dall’approfondire le relazioni amorose (ma per il giovane Tex Willer stiamo vedendo anche qualche sana eccezione!), in Dampyr
usa l’amore come motore e fine di tante azioni e gesti: l’amore tra Kurjak e Tesla (ma anche quello di Samael per Tesla); l’amore tra Jim Fajella e Michelle Duprez; l’amore-schiavitù di Harlan per la succube Eisheth; una scena di amore tra Harlan e… (non si può dire) davvero efficace; l’amore tra Araxe e il dottor Kergaz… E tutto questo evocato splendidamente da Nicola Genzianella.

Perché è evidente che se Boselli crea una storia che tiene attaccati dalla prima all’ultima pagina, merito di rappresentare questa storia dagli ambienti disparati nello spazio e nel tempo è tutto del veterano di Dampyr. Genzianella è una sicurezza e come un buon vino sta migliorando di anno in anno ed è in questa prima parte davvero in forma smagliante. Bravissimo poi nel rappresentare le sensuali ragazze di Mahogany Hall come potete già apprezzare nella tavola qui sopra e in quella qui sotto.
Ora – purtroppo – ci tocca aspettare un altro mese per leggere la conclusione di questa storia; l’albo di giugno ci porterà lontano anche da New Orleans in una ricerca tra i mondi del multiverso. A risentirci a presto!

 

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2 Commenti

  1. Nutro il piacevole sospetto, o la ingannevole speranza che la saga che si dipanerá da qui al prossimo autunno si incrocerá in qualche modo con il ciclo della meteora di Dylan Dog, e non solo a livello tematico, considerato che in entrambe le testate si accenna ad un ritorno degli Antichi di lovecraftiana memoria. Magari c'entra qualcosa anche l'annunciato cross over con Martin Mystère.
    Pura illusione?

    Rispondi
  2. Mi sembra un po' un'ipotesi irrealizzabile sapendo il fatto che Boselli non ama particolarmente questo genere di crossover soprattutto in una saga complessa come quella di DAmpyr. Invece che in futuro Harlan incontri di nuovo DYD e poi anche MM lo credo molto probabile…

    Rispondi

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