Il suicidio di Aleister Crowley – Dampyr 222 (settembre 2018)

Scritto da Paolo M.G. Maino

13 Set, 2018

Dopo la bellissima trilogia dei Dampyr 217-219, torna sulle pagine dell’ammazzavampiri di casa Bonelli, il co-creatore della serie stessa nonché curatore, Mauro Boselli, e lo fa con una storia dampyriana fino al midollo. È dampyriana nell’accezione dell’horror tipico della serie ovvero il confrontarsi con grandi poteri maligni, atavici e potentemente irrazionali o a-razionali e quindi ‘altro’ rispetto all’uomo (è l’archetipo dei Grandi Antichi lovecraftiani esplicitamente citati e presenti in questo episodio); è dampyriana per il suo essere legata ad una forte continuity pur raccontando di un episodio singolo (il suicidio simulato del mago Crowley, la grande Bestia) che viene però con la consueta maestria di Boselli ricondotto alla trama del racconto delle imprese di Harlan e compagni; è dampyriana perché come spesso accade è corale e ogni attore della vicenda riveste un ruolo funzionale allo svolgimento tanto che lo stesso Harlan appare a volte un po’ defilato (ma questa è un’altra componente del realismo dampyriano); è dampyriana infine per il gioco continuo di piani temporali e di riscritture plausibili di momenti rimasti misteriosi e in cui veniamo condotti: in questo caso il rapporto tra Pessoa e Crowley.

 

Il suicidio di Aleister Crowley – Dampyr 222

Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli

Disegni: Michele Cropera

Copertina: Enea Riboldi

 

E con questo ho detto tutti i motivi per cui soggetto e sceneggiatura funzionano e rispondono ai canoni di una serie orma quasi ventennale.
Diciamo però qualcosa in più sul ‘cosa’: Harlan, Kurjak e Tesla si recano in Portogallo seguendo le visioni di Ann Jurging, accompagnata dall’ormai stabile fidanzato Bobby Quintana: se pensiamo al primo apparire dei due nella serie, c’è quasi da sorridere… anche se un fattore in comune fin dall’inizio li unisce: sono stati creati da Maurizio Colombo! Ann sta cercando di acquisire più informazioni possibili sul mago Crowley, un personaggio che si è opposto in passato a Sho-Huan e di cui Harlan e Caleb stanno cercando di ricostruire con precisione la biografia. Ann, essendo anche lei dotata di potenti poteri magici, sembra la più indicata a ritrovare tracce del mago inglese della prima metà del Novecento… e ovviamente è così!

In particolare questa ricerca del passato di Crowley – un passato che però per Ann diventano vivide esperienze vissute in presa diretta come nel caso delle apocalittiche scene del terremoto/tsunami che devastò Lisbona nel Settecento – ci porta a conoscere l’altro protagonista della vicenda che campeggia in primo piano nella copertina di Enea Riboldi, ovvero il poeta Pessoa, uomo e artista dalle molteplici personalità e quindi già per questo in sintonia con il Dampyr.
Non aggiungiamo altro per non togliere il piacere della lettura a chi non lo avesse ancora letto, ma un’ultima considerazione si può fare: il tema delle identità multiple (che è nella figura di Pessoa) scorre per tutta la storia e aggiunge anche (o almeno ribadisce) un aspetto importante della strada su cui sta camminando il buon Kurjak, segnato sempre dai suoi colpi di tosse e cambiato dal profondo dalla Pallida Maschera che si è annidata nella sua persona.

 

Che dire dei disegni di Michele Cropera? Boselli lo ha chiamato all’ennesima grande prova. Oltre alla consolidata capacità di tratteggiare personaggi dalla forte carica espressiva, a volte evanescenti ma anche così struggentemente reali (struggenti come il fado che vediamo cantato in un locale degli anni trenta della capitale portoghese), Cropera ci regala la ricostruzione della Lisbona degli inizi del ‘900 e ancora più indietro della metà del ‘700 e poi ci proietta in un mondo dalle prospettive non euclidee. Una prova maiuscola impreziosita da scene di azioni finali molto dinamiche e da una maestosa doppia splash page!

Un numero che ci ha soddisfatto e che forse ha come unica pecca il suo essere così radicato in una serie piena di evoluzioni e mai ferma. Per chi non ha mai letto Dampyr, sarebbe facile partire da qui? Non credo, ma con qualche informazione trovata in rete (perché no anche con il nostro Dampyr Index) e con le sempre preziose introduzioni, potrebbe anche farcela e godrebbe di una storia evocativa, surreale, misteriosa e carica di suspence arricchita dai disegni di un grande artista!
E voi che ne pensate? Venite a trovarci nel gruppo Facebook L’Avventura a fumetti da A(dam) a Z(agor) per parlarne!

Se avete perso qualche recensione qui di seguito il link a tutte quelle presenti nel blog: 121214215216217218219220221, oltre che al Dampyr Index giunto a rileggere fino al numero 8.

 

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