Come promesso, andiamo avanti nel capire come il lavoro di ‘redazione’ in Sergio Bonelli Editore proceda in questo periodo così complesso. Un lavoro che – lo ricordo – è davvero intenso, continuo, fatto di controlli, controlli, controlli (l’ho visto più volte con i miei occhi).
Dopo la nostra intervista scritta a Luca Barbieri, curatore di Dragonero, e ad Adriano Barone, che si occupa di varie questioni ‘social’, e dopo anche l’intervista video a Giorgio Giusfredi, co-curatore di Dampyr e braccio destro di Mauro Boselli, sul nostro canale YouTube Fumetti Avventura TV, è ora il turno di due altre figure importanti del lavoro del ‘dietro le quinte’: Marina Sanfelice, letterista di riferimento nonché creatrice del font Bonelli per il lettering digitale, e Tino Adamo, esperto grafico ma anche importante creativo se pensiamo al suo contributo per i Bonelli Kids e nel Bestiario umoristico.
L’intervista a Sanfelice e Adamo si conclude nella nostra newsletter quindicinale… quindi iscrivetevi!!!
Il making of in Sergio Bonelli nell’emergenza COVID-19: il lavoro di Sanfelice e Adamo (1° pt.)
FumettiAvventura: Cari Marina e Tino, grazie di aver accettato il nostro invito. Partiamo! Descriveteci il vostro lavoro per Sergio Bonelli Editore in questi giorni di smart working.
Marina Sanfelice: Buongiorno a tutti. In realtà la mia giornata lavorativa poco è cambiata.
Avendo tutto ciò di cui ho bisogno tra le mura di casa, poiché vi è replicata la scrivania del mio ufficio, nella pratica non ho difficoltà nel gestire il lavoro in smart working, e finora mi è capitato di dover tornare in redazione per necessità solo un paio di volte. Devo ammettere, però, che faccio ancora fatica nell’organizzarmi con gli orari… a volte perdo la cognizione del tempo e resto appiccicata al monitor per troppo tempo, quando in realtà dovrei prendermi respiro.
La vera difficoltà sta nel relazionarsi con i colleghi e i collaboratori affinché tutto si incastri perfettamente nei tempi e nei passaggi di materiale. Il nostro lavoro di redazione segue una lunga filiera che a volte prevede più step, ma in tempi diversi, da parte della stessa persona, e quindi interfacciarsi a distanza si rivela ogni tanto più impegnativo che in ufficio. La redazione si è premurata di venire incontro ai propri dipendenti in smart working agevolandoli nei collegamenti diretti con i diversi server in uso e, man mano che passano i giorni, la situazione va sempre più a migliorare.
Diciamo che la tecnologia ci consente di essere efficienti e portare avanti il carico di lavoro abituale anche lontani dalla sede, in modo che i pochi rimasti presenti in via Buonarroti possano gestire il materiale da pubblicare senza troppi intoppi, ma che, soprattutto, quel materiale ce l’abbiano… Insomma, gli ingranaggi a tutt’oggi sono ben oliati.
È ovviamente aumentato il carico di telefonate, mail e scambio di info tra tutti noi: mentre in ufficio basta un confronto diretto per risolvere un problema o chiarire dei dubbi, a distanza la cosa è più macchinosa, proprio perché coinvolge più persone a distanza, anziché in modo diretto e in contemporanea. Ma ce la facciamo.
I contatti con i collaboratori esterni non hanno subito sostanziali variazioni, se non forse nella richiesta da parte della redazione di adattarsi a questa nuova situazione e cercare il più possibile di affidarsi ai sistemi digitali.
Tino Adamo: Quando è scattata la pandemia da Coronavirus, la dirigenza della SBE ha chiesto ai redattori di lavorare da casa. Non tutti ne hanno avuto la possibilità e io sono uno di questi, poiché portare a casa computer, tavoletta grafica, scanner e stampante sarebbe stata cosa improba. Io, Sergio Masperi e Roberto Piere, i disegnatori/grafici che lavorano in sede, per evitare assembramenti, abbiamo optato per il turn over. Per portare avanti le pubblicazioni devono essere presenti almeno due di noi, quindi ci siamo divisi equamente i giorni di presenza. L’ambiente in via Buonarroti è surreale, di questi tempi… gli uffici brulicanti di collaboratori sono vuoti e silenti. Generalmente la redazione è composta da una dozzina di persone, rispetto alle 50, quando i ranghi sono completi. Lavoriamo in sicurezza, al secondo piano, il reparto grafico, siamo solo in tre (2 grafici e una letterista), in uffici separati.
Nei giorni in cui resto a casa, sono praticamente in ferie. Sto bruciando buona parte delle vacanze, ma poco importa, immagino che questa estate non sarà di quelle in cui uno immagina grandi viaggi esotici. A ogni modo, il tempo che non dedico a mio figlio, lo passo lavorando… per la SBE. Già, perché sto scrivendo una storia breve di Zagor. Moreno Burattini ha già approvato il soggetto, che ho scandito in sequenze attraverso dei velocissimi layout. Giusto stamane ho iniziato a scriverne i dialoghi, e quando saranno approvati passerò alla realizzazione delle “matite”. L’inchiostrazione sarà poi affidata al bravissimo Luca Corda. Inoltre, devo sviluppare un soggetto per i Bonelli kids. Mi porto avanti, perché quando il “letargo da virus” terminerà, noi autori dei BK contiamo di riprendere il discorso dei libretti per bambini, per libreria.
FumettiAvventura: Che cosa ti manca del lavoro in redazione?
Marina Sanfelice: Quel che mi manca del lavoro in redazione è ovviamente il contatto umano, i momenti di ilarità che nascono solo dalla frequentazione diretta, lo scambio immediato di opinioni guardandosi negli occhi e sì, anche le discussioni poco piacevoli, ma sempre costruttive.
La redazione fa parte della mia vita da 36 anni (ahimè, il tempo passa), e questo è un brusco cambiamento, temporaneo, sì, ma che ha un suo peso. Inoltre alcuni colleghi sono anche amici e come tutti noi stiamo constatando in questo periodo, la mancanza degli affetti e del contatto si fa sentire.
C’è di certo una cosa che non mi manca, però: le 3 ore giornaliere che mi ci vogliono per raggiungere Milano…
Tino Adamo: Come penso accada un po’ a tutti, mi manca molto la quotidianità. Uscire da casa, immergermi nel mio mondo fatto di passione, ma che dico… di vero e proprio amore per il fumetto e per la mia Casa Editrice. Ancora oggi, dopo quasi vent’anni, mi sorprendo ad accarezzare la targa posta all’ingresso della redazione.
Mi mancano i colleghi, che sono più che altro veri e propri amici, i lazzi in cucina all’ora del caffè e i pranzi coi colleghi, le visite dei tanti disegnatori che passano a consegnare le tavole. Per uno che è vissuto di pane (tanto pane!) e fumetto (idem come il pane!) dalla più tenera infanzia, incontrare quotidianamente artisti dello spessore di Claudio Villa, Giampiero Casertano, Alfredo Castelli o Aldo Di Gennaro, tanto per citarne alcuni, è impagabile…
FumettiAvventura: Ora la Domanda con la D maiuscola! Come tutte le crisi, oltre a sperare che passi in fretta, è sempre inevitabile che, al termine della stessa, tanto o poco sia destinato a cambiare. Che cosa potrebbe cambiare in meglio del tuo lavoro e che cosa invece potrebbe avere strascichi negativi?
Marina Sanfelice: In merito al particolare momento che stiamo vivendo, vorrei fare una considerazione a cui tengo.
dall’alto dei miei 36 anni in Bonelli, ( mi bullo di avere il primato di presenza in redazione, condiviso solo con un paio di colleghi ) voglio dire che la difficile situazione che stiamo vivendo mi ha dato una grande conferma… mi sentivo in famiglia quando ero una ragazza e mi ci sento ancor più oggi, che ragazza ormai non sono da tempo. Molte cose in tutti questi anni sono cambiate, a volte in meglio e a volte in peggio, come è normale che sia, ma il sentirmi ancora oggi “a casa” mi dà la consapevolezza di essere una privilegiata, oltretutto considerando che il mio lavoro corrisponde a una passione.
Questo momento particolare, che ha cambiato le dinamiche di lavoro, credo darà un’accelerata a un naturale evolversi del nostro modo di lavorare. Una accelerata che son certa sarà utile a tutta la filiera, ma che non snaturerà l’approccio con cui la SBE ha sempre considerato quel che facciamo: modernità e tecnologia al servizio delle capacità, della manualità e del talento artistico di ognuno. Un ottimo equilibrio, insomma.
(Marina Sanfelice dietro la maschera di Groucho!)
Tino Adamo: Questo dannato virus che sta mettendo in ginocchio il Pianeta, lascerà un solco profondo. Io mi bacio i gomiti, perché lavoro per un’azienda solida e guidata da un galantuomo, Davide Bonelli, che ha un occhio di riguardo per tutti i suoi collaboratori, quindi per il momento mi sento “al sicuro”, rispetto al futuro. Ma sono consapevole che in questo stesso momento migliaia di persone stanno perdendo il posto di lavoro e faticheranno a trovarne un altro, in futuro.
Il discorso è troppo vasto per affrontarlo con una breve risposta, ma restando nell’alveo del mio lavoro, temo che perderemo parecchi lettori. Sbarcare il lunario sarà un grosso problema per moltissima gente e sicuramente riempire la pancia e pagare l’affitto sarà questione di primaria importanza… e nel contempo, chissà quante altre edicole avranno abbassato le serrande! Ma voglio essere positivo… la mia speranza è quella di coltivare una nuova generazione di lettori, i bambini, e continuerò a spendermi e lottare per questa causa.
FumettiAvventura: E infine una sbirciatina al futuro! Su cosa stai lavorando ora?
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Ma prima della newsletter, ci sarà il terzo ‘making of’ con una intervista a Gianmaria Contro, curatore de Le Storie, braccio destro di Chiaverotti su Morgan Lost e autore di tanti articoli di approfondimento su varie testate! Tra pochi giorni!
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