Come certo saprete lo scorso 8 dicembre è mancato all’affetto dei suoi cari e di tutti noi appassionati di fumetti Federico Memola. Fin da molto giovane aveva iniziato a lavorare presso la redazione della Sergio Bonelli Editore e molto presto aveva cominciato a sceneggiare storie di Martin Mystère e Nathan Never.
Ma il suo nome resterà legato a due altre serie: Zona X di cui gli venne affidata la cura redazionale e nella quale diede vita a serie stupende come La stirpe di Elän e Legione spaziale e ovviamente Jonathan Steele. Il suo amore per questo personaggio lo portò poi a fare scelte anche controcorrente (o se vogliamo meno comode economicamente).
Alla chiusura della testata Bonelli al numero 64 (scesa sotto i fatidici numeri necessari per l’edicola negli standard della casa milanese), si fece cedere i diritti sul personaggio e provò altre strade prima in Star Comics (53 numeri) e poi con i tre volumi per Kappalab disegnati da Joachim Tilloca ed ancora i webcomic di Agenzia Incantesimi di cui ultimamente aveva anche prodotto in crowdfunding un nuovo volume con il supporto di Ingoal Comics e della piattaforma Ulule (e per il quale lo avevo personalmente intervistato: una intervista che ci racconta dei tanti progetti che Federico aveva in mente https://fumettiavventura.it/2018/12/le-interviste-agli-autori-federico-memola-agenzia-incantesimi-le-fiamme-perdute-di-sherazade/).
E poi Harry Moon e Gray Logan, Rourke e Roland, e da ultimo la sceneggiatura del Regno di Fanes.
C’è un filo conduttore in questa produzione (che vi invito a recuperare: ho recentemente riletto La Stirpe di Elän ed è davvero un bel fumetto di fantasia e avventura, ben scritto e ben pesato)? Io ne trovo due: passione per la narrazione dove al centro ci sono i personaggi e la storia mentre l’autore quasi scompare e il racconto (citando il mio amato Verga) sembra ‘farsi da sé’; una positività di fondo che Federico ha sempre voluto comunicare. Mi spiego: i suoi personaggi sono pieni di speranze, magari a volte irruenti e poco ragionevoli (pensate alla splendida Myriam), ma mai grigi o maledetti.
Con questo non voglio dire che personaggi sofferenti o ambigui o amletici del tipo Morgan Lost o anche se vogliamo Dylan Dog o Nathan Never non siano ottimi personaggi… ma non potrebbero essere i tipici personaggi di Federico (anche se il Jonathan con Tilloca ha sicuramente tratti di una lettura più da adulti) che invece per larga parte della sua produzione ha voluto raccontare personaggi vitali e pieni di energie costruttive e anche pieni di ironia. E di questo lo ringrazio ancora di più!
Come poi saprete Federico era sposato con la disegnatrice Teresa Marzia (creatrice grafica di Jonathan Steele per altro): tanti amici disegnatori, come già successo dopo la morte di Giacomo Pueroni (mi immagino Federico e Giacomo ora a discutere di nuovi fumetti ancora in compagnia di Sergio Bonelli), hanno organizzato un’asta su Catawiki dal 7 al 17 febbraio per dare una piccola simbolica mano a Teresa.
In questo nostro derelitto stato italiano, infatti, chi fa un lavoro creativo rischia sempre di tasca propria e le garanzie sono ben poche. Ma la solidarietà non è ancora vietata e finché sarà possibile potremo almeno continuare a sentirci amici come lo sono stati in tante e tante avventure i vari eroi e comprimari delle serie di Federico Memola.
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