La Bonelli in vista di Lucca Comics & Games: tra manga, libreria e transmedialità

Scritto da Paolo M.G. Maino

5 Ott, 2019

L’aria comincia a farsi più frizzante e le foglie cadono copiose, le vetrine dei negozi per bambini e non solo si colorano con mostri e zucche di Halloween e per un fumettaro doc inizia il conto alla rovescia amato e odiato per la kermesse Lucca Comics & Games.

Odiato perché ‘non è più quella di una volta quando era al palazzetto e basta!’, perché ci sono tutti i cosplayers (cosa vi hanno fatto?), ma diciamolo soprattutto odiato perché le proposte sono troppe e il portafoglio non può permettersele tutte e alla fine forse è meglio avere una buona scusa per non andarci… ma i nostri occhi non ce la fanno a non stare puntati lì e allora eccovi le prime considerazioni che nascono dal preview Bao e dal conto alla rovescia sul sito Bonelli di questi 5 giorni.

 

1. Manga… Bonelli? 

 

 

Attica di Giacomo Keison Bevilacqua ha già tutto per essere una novità clamorosa ulteriore all’interno del cambio di strategia editoriale della casa milanese di Via Buonarroti. Quali elementi? Un prodotto in formato manga (mentre il numero zero del free comic book dell’anno scorso era in formato Audace); 160 pagine per 4,90€ ovvero proprio il profilo medio dei manga di Panini o Star Comics; un autore che cattura con il suo nome; una miniserie ben definita; protagonisti ragazzi in un mondo distopico; e infine un prodotto solo per fumetterie (luogo per altro tipico ormai per i manga). Una scommessa ben ponderata ma che ha la dirompenza del cambio di Weltanschaung che strabilierà non poco il lettore medio Bonelli. Ma qui siamo sicuri che questo lettore medio sia il target? Non credo e penso anche che sia un tentativo interessante per rimanere nel segmento del fumetto popolare a costi contenuti.

Io lo aspetto con molta curiosità!

 

2. Libreria, libreria ma dove sei stata negli ultimi 70 anni?

 

 

È un dato che emerge sempre più dai preview Bao e dal conto alla rovescia di questi primi giorni: le produzioni nuove partono in libreria con formato ampio, curato (già esportabile oltralpe? Chissà!). È così per Senzanima, Chanbara, Sottosopra, Il Confine, Il DYD di Sclavi, Lo Sconosciuto. Usciranno in edicola? Forse ma intanto si tratta di volumi che si trovano tra i 16 e i 20€. Molto belli, stampati benissimo, con vignette ricche di molti più particolari in media rispetto al fumetto classico da edicola. Sono per tutte le tasche? Non credo, invitano a fare delle scelte e magari ad aspettare una ristampa popolare più avanti negli anni. Ma il prodotto che si ha in mano è molto bello e l’esperienza di lettura ne trae beneficio.
Discorso analogo vale anche per le ristampe in volume di storie più o meno recenti.

Tre esempi per capire la ratio delle scelte:

a. Volumi a colori della nuova serie Tex Willer che ripropongono uniti 4 o 5 numeri della serie (di successo per le edicole… successo che quindi è ancora possibile nelle edicole… certo il brand di Tex è una garanzia paragonabile a Spider Man!);

b. Volumi in bianco e nero di Cani Sciolti che presentano alcune delle coppie di storie più significative (tocca ora alla vicenda drammatica dedicata alla strage di Piazza Fontana con disegni di Roberto Rinaldi per i testi sempre di Manfredi);

 

c. Riproposizione di storie ri-editate per l’occasione: è la novità del romanzo Bonelli cult di Gigi Simeoni Gli occhi e il buio. E qui si tratta di una grossa e importante innovazione. Generalmente le edizioni cartonate riproducono esattamente l’originale da edicola, a volte semplicemente aggiungendo i colori, ma le imperfezioni grafiche e certi errori di lettering restano. Qui invece abbiamo per la prima volta una cura nella riedizione mai vista. Funzionerà? Anche economicamente? Lo scopriremo.

3. Transmedialità (o crossmedialità…)

Due esempi agli antipodi: i Bonelli Kids di Luca Bertelè, Sergio Masperi e Tino Adamo che presentano un magazine e un gioco di carte (e nel magazine due carte speciali!) e Il Confine (di Mauro Uzzeo e Giovanni Masi), sicuramente per un target adulto, che inizia il suo cammino con un fumetto (dopo il portfolio di cui avevamo già parlato), che poi sarà Serie TV, e romanzi e gioco di ruolo. Anche questa strada incuriosisce. Resta da capire se porterà acqua al mulino del fumetto o se semplicemente sposterà la bilancia della Bonelli verso una più ampia presenza nel mondo dell’entertainment a 360°.

4. L’edicola? Dimenticata? Non direi

 

E l’edicola? Direi che ci sono ancora delle cartucce da sparare in quel senso e Bonelli non pare voler salutare tanto presto quella strada. Odessa continua la sua corsa e così seguono la via maestra Tex, Zagor, Dylan Dog, Dragonero, Dampyr, Julia e anche Nathan Never che vuole rilanciarsi con una nuova saga di Medda e Vigna o Martin Mystère che ritorna nella versione young delle nuove avventure.

Insomma ce n’è per tutti i lettori e per tante scelte diverse, forse a rischiare di più è il lettore onnivoro e un po’ compulsivo bonelliano che davvero o è particolarmente ricco o dovrà accettare di non comprare tutto (e non è un male, intendiamoci e non è negativo, anzi, guardare anche altri prodotti, magari cosiddetti indipendenti).

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