La regina dei vampiri – Tex n.701 (marzo 2019)

Scritto da Francesco Benati

22 Mar, 2019

Dopo il bellissimo albo celebrativo per i 70 anni, la monumentale quadrilogia newyorkese e il 700, è arrivato il momento per Tex di tornare su binari un po’ più normali. Naturalmente è un modo di dire, in quanto di normale c’è poco o nulla in questa La regina dei vampiri, storia scritta da Gianfranco Manfredi e disegnata da Alessandro Bocci.
Sarò franco: negli ultimo periodo Tex mi ha donato una serie di storie bellissime che ricordo con piacere e che mi riprometto di leggere nuovamente alla prima occasione. Per tale motivo, temevo un po’ la doppia di Manfredi, di ritorno sulla serie regolare dopo la non esaltante, a mio avviso, La banda dei serpenti.

Ebbene, il buon Gianfranco, complice l’apporto di un disegnatore di prim’ordine come Alessandro Bocci, ha sfornato una bella storia misteriosa dal sapore classico che non mancherà di far felice il lettore più appassionato.

 

La regina dei vampiri – Tex n.701

Soggetto e sceneggiatura: Gianfranco Manfredi

Disegni: Alessandro Bocci

Copertina: Claudio Villa

I Custodi, una società xenofoba che si occupa di tutelare con la violenza il patrimonio archeologico del Messico, organizzano attacchi contro gli studiosi e anche un amico del Morisco e sua figlia vengono rapiti dalla misteriosa setta. El Morisco si rivolge quindi a Tex e ai suoi pards al gran completo, i quali entrano subito in azione salvando Don Rodrigo De La Hoya dalle grinfie dei fanatici guidati, fra le altre cose, da uno stormo di giganteschi pipistrelli al comando di una mostruosa strega.

Piccola premessa prima di iniziare a parlare dell’albo: il vecchio GL Bonelli, creatore di Tex, era solito inserire parecchie storie di questo tipo, soprattutto negli anni ’60 e ’70, per variare un po’ rispetto al western tradizionale, le cui tematiche alla lunga finiscono con l’essere più o meno sempre le stesse. A partire dagli anni ’80, ovvero da quando Claudio Nizzi ha preso in mano il personaggio, per lasciarlo poi nelle sapienti mani di Mauro Boselli, attuale curatore della serie, questa alternanza si è un po’ persa per strada, al punto che ormai di avventure fuori dai canoni se ne vede una ogni due o tre anni.

 

 

Ed è quindi con immenso piacere che io ho accolto questa nuova avventura texiana all’insegna del mistero e della magia con qualche spruzzata di horror, una mistura molto cara a Gianfranco Manfredi che proprio in Magico Vento, la sua serie andata in edicola dal 1997 al 2010, ha dato libero sfogo a questa sua passione.

Il lavoro di Manfredi è più che pregevole: l’inizio carico di mistero lascia ben promettere per il seguito. Segue una parte centrale in cui i nostri principalmente chiacchierano con El Morisco ed il fedele servitore Eusebio sul da farsi, fino a sfociare nella monumentale seconda parte dell’albo tutta all’insegna dell’azione con la lunga sparatoria nel villaggio contro gli invasati seguaci della setta dei Custodi.

Se c’è una cosa in cui Manfredi è sempre stato un autentico maestro, è la sceneggiatura di una sparatoria: non una vignetta fuori posto, non uno stacco sbagliato, non un’inquadratura scombinata con il resto del racconto. E questo si vede soprattutto nella bellissima e lunga scena della battaglia al villaggio che vede coinvolti tutti e quattro i pards. Si tratta senza dubbio del momento migliore dell’intero albo (non che il resto sia da buttar via, sia chiaro) che testimonia ancora una volta come Manfredi sia perfettamente a suo agio nel genere western.

 

 

Se proprio volessimo trovare un difetto in questo primo albo firmato da Manfredi, c’è il fatto che Tex è letteralmente uno fra i tanti e che il suo operato finora è tutt’altro che memorabile. Bisogna anche ammettere che il nostro eroe ha ancora un albo intero per rifarsi e c’è da scommettere che lo farà ampiamente.
Sui disegni di Alessandro Bocci potrei anche evitare di dilungarmi. Che altro posso dire se non che sono bellissimi? Il suo stile iperrealistico al punto da sfiorare il fotografico è quello più adatto per questa storie dalle tinte misteriose.
Dopo la militanza su Lazarus Ledd del mai troppo compianto Ade Capone, Bocci ha ottenuto la consacrazione definitiva illustrando alcuni dei migliori episodi di Dampyr, l’ammazzavampiri creato da Mauro Boselli e Maurizio Colombo. Il suo esordio sulla serie è avvenuto nel Tex Magazine del 2016 con la storia breve Maria Pilar su testi di Mauro Boselli, per poi dedicarsi alla storia a colori Il mescalero senza volto che dà il titolo all’omonimo Color Tex uscito nello stesso anno per i testi di Jacopo Rauch.

Al suo debutto sulla serie regolare, Bocci ci regala una di quelle prove di altissimo livello che lo hanno contraddistinto in tutti questi anni riuscendo a centrare alla perfezione tutti i personaggi. In particolare Tex, che Bocci fa ritornare quasi alle origini, quando non era la montagna tutta muscoli rappresentata da molti disegnatori odierni (montagna che al sottoscritto piace parecchio, sia messo agli atti), ma un uomo atletico e dal fisico asciutto.

 

 

Un ottimo lavoro quello di Bocci, insomma, il quale ha tutte le carte in regola per diventare una nuova colonna portante del ranger.

Questo primo albo è quindi promosso a pieni voti in attesa di una degna conclusione prevista per il mese prossimo.

 

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