Ebbene, il buon Gianfranco, complice l’apporto di un disegnatore di prim’ordine come Alessandro Bocci, ha sfornato una bella storia misteriosa dal sapore classico che non mancherà di far felice il lettore più appassionato.
La regina dei vampiri – Tex n.701
Soggetto e sceneggiatura: Gianfranco Manfredi
Disegni: Alessandro Bocci
Copertina: Claudio Villa
I Custodi, una società xenofoba che si occupa di tutelare con la violenza il patrimonio archeologico del Messico, organizzano attacchi contro gli studiosi e anche un amico del Morisco e sua figlia vengono rapiti dalla misteriosa setta. El Morisco si rivolge quindi a Tex e ai suoi pards al gran completo, i quali entrano subito in azione salvando Don Rodrigo De La Hoya dalle grinfie dei fanatici guidati, fra le altre cose, da uno stormo di giganteschi pipistrelli al comando di una mostruosa strega.
Piccola premessa prima di iniziare a parlare dell’albo: il vecchio GL Bonelli, creatore di Tex, era solito inserire parecchie storie di questo tipo, soprattutto negli anni ’60 e ’70, per variare un po’ rispetto al western tradizionale, le cui tematiche alla lunga finiscono con l’essere più o meno sempre le stesse. A partire dagli anni ’80, ovvero da quando Claudio Nizzi ha preso in mano il personaggio, per lasciarlo poi nelle sapienti mani di Mauro Boselli, attuale curatore della serie, questa alternanza si è un po’ persa per strada, al punto che ormai di avventure fuori dai canoni se ne vede una ogni due o tre anni.
Il lavoro di Manfredi è più che pregevole: l’inizio carico di mistero lascia ben promettere per il seguito. Segue una parte centrale in cui i nostri principalmente chiacchierano con El Morisco ed il fedele servitore Eusebio sul da farsi, fino a sfociare nella monumentale seconda parte dell’albo tutta all’insegna dell’azione con la lunga sparatoria nel villaggio contro gli invasati seguaci della setta dei Custodi.
Se c’è una cosa in cui Manfredi è sempre stato un autentico maestro, è la sceneggiatura di una sparatoria: non una vignetta fuori posto, non uno stacco sbagliato, non un’inquadratura scombinata con il resto del racconto. E questo si vede soprattutto nella bellissima e lunga scena della battaglia al villaggio che vede coinvolti tutti e quattro i pards. Si tratta senza dubbio del momento migliore dell’intero albo (non che il resto sia da buttar via, sia chiaro) che testimonia ancora una volta come Manfredi sia perfettamente a suo agio nel genere western.
Al suo debutto sulla serie regolare, Bocci ci regala una di quelle prove di altissimo livello che lo hanno contraddistinto in tutti questi anni riuscendo a centrare alla perfezione tutti i personaggi. In particolare Tex, che Bocci fa ritornare quasi alle origini, quando non era la montagna tutta muscoli rappresentata da molti disegnatori odierni (montagna che al sottoscritto piace parecchio, sia messo agli atti), ma un uomo atletico e dal fisico asciutto.
Questo primo albo è quindi promosso a pieni voti in attesa di una degna conclusione prevista per il mese prossimo.
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