Si torna a Praga per chiudere la prima annata di Dampyr e lo si fa in grande stile. Sotto la sapiente regia di Boselli, che ha un evidente legame magico con la capitale della Repubblica Ceca, e dietro agli evocativi pennelli del mago del chiaroscuro Luca Rossi (già autore dell’altro numero praghese ovvero D5) tutti gli attori e gli ingredienti tipici di un’avventura praghese prendono vita in una storia corale in cui Harlan non è il sole protagonista principale pur essendo ovviamente presente nel momento risolutivo della vicenda. Il Teatro dei Passi perduti ospita per la prima volta Tesla e Kurjak che fanno così conoscenza con Caleb Lost e cominciano a prendere confidenza con il loro nuovo rifugio sicuro. E poi oltre a Nikolaus ecco finalmente comparire due altre figure ricorrenti: l’arcinemico Nergal, maestro della notte entrato nelle fila della polizia infernale in eterna lotta contro le forze del bene degli Amesha, e il diavolo seduttore Samael che inizia il suo lento lavoro di seduzione nei confronti della bella vampira Tesla (e la storia è davvero una sottotrama infinita se pensate ai recenti D218 Danse macabre e D219 Tutto per amore).
Il tono generale della storia che pure è ricchissima di azione è venato di malinconia soprattutto per tre figure che interagiscono tra di loro in vari modi, ovvero Nikolaus, Madame De Thèbe e Obrazek/Mydlar e per lo sfondo praghese che spesso darà alle storie di Dampyr una connotazione ‘decadente’ nel senso letterario del termine.
Infine una nota statistica sulla prima annata: su 12 numeri, 9 sono stati disegnati da tre disegnatori (tre a testa). Majo, Luca Rossi e Dotti hanno contribuito (e lo faranno anche in tanti numeri successivi insieme a Baggi, Genzianella e Andreucci in particolar modo) a dare una immagine chiara e ben riconoscibile del personaggio pur con tre toni profondamente diversi: Majo dipinge l’Harlan per eccellenza nelle sue sfumature più horror; Rossi tratteggia le storie più gotiche, crepuscolari ed evocative; Dotti infine realizza le vicende più di azione e poliziesche pur inserite nell’eterna lotta contro i vampiri. Una scelta oculata e accorta da parte di Boselli e Colombo, una scelta che fidelizza i lettori fin dai primi numeri.
Anima persa – Dampyr 12
Data pubblicazione: marzo 2001
Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Luca Rossi
Copertina: Enea Riboldi
Tavole: 94
Personaggi: Harlan, Emil Kurjak, Tesla, Nikolaus, Samael, Nergal, Caleb, Mydlar il boia / Jan Obrazek l’antiquario, Madame De Thèbe.
Luoghi: Praga
Tempo: Il presente (con racconti di vicende di inizio ‘600)
Trama: Tesla incontra sulla Moldava Nikolaus e ne sperimenta le arti magiche con il risultato che è il povero diavolo Nik a farsi un bagno imprevisto nel fiume, quindi la bella vampira ritrova la strada per il Divadlo, il Teatro dei passi perduti, dove assistiamo al primo dei colloqui a quattro tra Harlan, Caleb, Kurjak e Tesla. Sarà una costante nella serie e occasione per l’avvio di tante storie avvincenti. Il prologo tra Tesla e Nik è in realtà usato da Boselli per introdurre il motivo del racconto: l’anima persa. Nik parla a Tesla dell’anima di una ragazza morta suicida, ma poi il filo dei pensieri lo porta all’anima di Mydlar, il boia di Praga negli anni dell’imperatore Ferdinando. Dopo aver rubato dalla biblioteca di Caleb un antico testo di cronache del 1640, Nikolaus lo porta dall’antiquario Jan Obrazek quindi si reca dallo spok di Madame De Thèbe, a lui legata negli anni della prima guerra mondiale e poi rimasta un solo ricordo: lo spok di Madame De Thèbe mostra a Nikolaus nella sua palla di cristallo dove si trova, in un seminterrato del Vicolo d’Oro, l’Athanór, il forno alchemico di Sendivogius che dovrebbe trasformare in oro qualunque metallo.
Intanto Obrazek a contatto con l’antico libro lasciatogli da Nikolaus rivive l’esperienza del boia Jan Mydlar e si ritrova improvvisamente trasformato in una sorta di fantasma: Nikolaus gli rivela che il libro ha rivelato all’antiquario la sua vera natura. Non è un uomo a tutti gli effetti ma solo un’immagine (‘obrazek’ in ceco significa appunto ‘immagine’), anzi è l’anima persa di Jan Mydlar.
Ma nel gioco della vicenda entrano due nuovi pericolosi attori: Samael (il fratello malvagio di Caleb) e Nergal (un maestro della notte che è diventato il capo della polizia infernale in lotta per il predominio sul multiverso e in contrasto con gli amesha e di cui Caleb aveva già fatto cenno a Harlan in D5). È la cornacchia Kavka, messa a controllare Obrazek, che avvisa Nergal delle azioni di Nikolaus mentre il maestro della notte sta giocando con Samael una partita a scacchi con pedine mostruose (quelle riprese dalla copertina di Riboldi). Nikolaus vuole con l’aiuto dell’anima persa utilizzare l’Athanór che non serve a creare oro ma a trasmigrare le anime e ad aprire le porte della conoscenza del passato. Nikolaus vuole riconquistare le sue passate conoscenze ‘angeliche’ prima della caduta e offre all’anima persa di Mydlar (‘dybbuk’ nella terminologia dei cabalisti ebrei) la contemporanea possibilità di abbandonare il limbo in cui si trova. Nergal e Samael intervengono a bloccare il tentativo di Nikolaus, ma a vederli è Tesla che ha avuto il suo primo fugace incontro con Samael, il principe dei seduttori che inizia una lunga storia di tentativi di seduzione con la bella vampira (l’ultimo episodio in D219). Nergal comunica a Nikolaus la sua volontà di toglierlo come agente infernale a Praga.
Informati da Tesla, Harlan e Caleb decidono di intervenire anche loro nel gioco a sostegno di Nikolaus e si recano alla Casa ai due serpenti, il rifugio di Nergal nel quartiere di Stare Mesto. Harlan si trova con Nikolaus e Mydlar trasformato in pedina sulla scacchiera di Samael e a giocare una partita mortale sono contrapposti Samael e Tesla. Tutto volge al peggio e Harlan che ha fatto recuperare a Mydlar i ricordi del suo violento passato come boia (un passato di male che Mydlar aveva volutamente scelto per sé) sta per affrontare le legioni di mostri infernali quando Caleb interviene in veste di angelo scintillante e libera tutti rivelando la natura di ciascuno. Nergal e Samael fuggono, l’anima malvagia di Mydlar si disperde perché è irridemibile, ma Nikolaus è libero di rimanere a Praga che del resto «non sarebbe la stessa» senza di lui come gli dicono prima Harlan (p.77) e poi Caleb (p.96).
Pagine da ricordare:
p.30-31 un altro dialogo importante tra Harlan e Caleb in cui si accenna ad un incontro tra Calelb e Draka durante la guerra dei Trent’anni (ma nel bellissimo D27 Lupi Mannari, Caleb non compare nella vicenda del ‘600, che accada nel previsto seguito di Majo per il numero del ventennale?). Infine l’ultima vignetta in posizione 6 di p.31 rappresenta in sintesi il legame tra Caleb (e quindi Harlan) con Nikolaus. Alla scoperta del furto del libro del seicento, Harlan chiede a Caleb cosa gli possa servire e Caleb risponde in modo letteralmente ‘serafico’: «Semplice. Il caro Nik ne sta tramando una delle sue! …e questo ci impedirà di annoiarci, Harlan!». Nikolaus è un buon diavolo che nel corso della serie sarà più amico che nemico dei ‘buoni’ anche perché sarà spesso motore delle vicende e consentirà a tutti di non ‘annoiarsi’.
p.44 nell’albo i ricordi di Jan Mydlar sono tutti disegnati con sfumature a mezze tinte. La pagina più evocativa è la splash page di p.44 che vede Obrazek addormentato sul libro sognare le malvagie azioni del suo alter-ego Mydlar.
p.50 Nella Casa ai due serpenti giocano a scacchi Nergal e Samael che compaiono qui per la prima volta nella serie.
p.63 il primo incontro tra Tesla e Samael che si chiude nelle vignette 5-6 con una promessa di Samael: «…Voglio lasciarti un ricordo di me! Di Samael! È scritto nel destino che tu sarai mia, creatura della notte! Ci rivedremo!». Il ricordo che Samael imprime nella mente di Tesla è quello di un focoso amplesso tra di loro.
p.68 Nergal e Samael appaiono a Tesla che li spia nella loro seconda forma: drago per il maestro della notte e un gigantesco serpente per Samael.
pp.94-95 lo scontro luce e ombra tra Nergal e Samael è esaltato dalle matite e dalle chine di Luca Rossi che del chiaroscuro è un maestro formidabile.
La copertina: Un piccolo Harlan si trova perso in una scacchiera gigante circondato da pedine mostruose. La copertina di Riboldi è un’esplicita dichiarazione del multiverso in una sola immagine. Gli spazi della scacchiera si perdono nel nero dello sfondo come gli spazi infiniti e molteplici del multiverso.
Cosa scopriamo su…
…Nikolaus e Madame De Thèbe lo spok dell’indovina vissuta nella prima metà del Novecento ci racconta di un legame e di una promessa fatta da Nik a Madame De Thèbe, ma ci vorranno moltissimi numeri prima che Boselli (con i disegni di Alessandro Bocci) non ci racconti quella drammatica vicenda e faccia finalmente rispettare la promessa al buon diavolo di Nikolaus (D153).
…Tesla e Kurjak prosegue con delicate e accennate battute la sottotrama dell’innamoramento tra la bella vampira e il suo ‘soldatino’. Sempre quando Tesla incontrerà Samael assisteremo ad un ulteriore passo nel legame tra i due.
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