Roberto Diso, Luigi Mignacco, Jerry Drake, Piper MN2, Patricia Rowlands, Archeologia fantastica nel folto segreto dell’Amazzonia… ingredienti ottimali per un intreccio narrativo nel solco della più classica tradizione di Mister No.
Così classica che si lega ad una delle prime grandi avventure di Jerry Drake, ossia Il Tempio Maya ripubblicata varie volte e uscita in prima edizione nei numeri 13/14/15 (con un breve prologo a fine del 12). Gli ingredienti che ho sopra elencato sono di fatto coincidenti ad unghiam (anche nella numerazione!) con la ovvia eccezione dello sceneggiatore che allora era il mai troppo poco compianto Sergio Bonelli, alias Guido Nolitta.
Luigi Mignacco da fine conoscitore della lunga serie di Mister No domina bene i fattori in gioco e affida alle matite pregevoli di Roberto Diso (una seconda o terza giovinezza???) una storia che non può che essere gustata pienamente dai vecchi lettori e nello stesso tempo apprezzata dai nuovi lettori che scopriranno tutto il sapore dell’avventura misternoiana.
Il Mistero di Calçoene – Mister No le NA n.13
Soggetto e sceneggiatura: Luigi Mignacco
Disegni: Roberto Diso
Copertina: Fabio Valdambrini
Una breve presentazione senza spoiler: Patricia Rowlands (da cui si stava recando Mister No già all’inizio del numero precedente) ha chiesto a Jerry una mano per indagare il mistero di tracce di tradizione celtica nei dintorni di Calçeone vicino a Belèm (Dolmen e Menhir per intenderci).
Ma i misteri della foresta spesso nascondono altro e i pericoli che provengono da uomini e animali sono subito dietro l’angolo… anche nella forma di ‘incidenti’ al motore del piper!
La sceneggiatura fila senza intoppi… scontata? Tutt’altro! Le trame dell’avventura sono tutte giocate su due filoni: imprevisti/azioni crimimali e situazioni ripetitive. Pensate a Tex? Una rapina, un’evasione, una ingiustizia e Tex parte all’azione, ma poi si ferma al bivacco e beve il caffè con Carson o mangia bistecche e patatine al Saloon. Scontato? Scontatissimo, eppure così rassicurante. Anzi aggiungo questo: un lettore di lunga data si diverte anche perché vede e apprezza le 100 varianti dello stesso topos fumettistico.
Come partirà il piper di Mister No? Chi incontrerà questa volta nel folto della giungla? In quale pericolo cadrà Patricia? Con chi farà a botte Jerry (…e in questo caso contate i cazzotti che tira il nostro boxeur preferito e con tutta la potenza che dà Roberto Diso alle sue linee di forza!)? Bellissimo, gustoso ed estremamente ripetitivo!
Un solo appunto a questa ottima prima parte (resa ancora più bella dai disegni di Diso… l’ho già detto??? E per altro senza nulla togliere a Cipriani e Foderà che hanno fatto un lavoro egregio insieme a Stefano Di Vitto per un quartetto che ha coniugato tradizione e novità in pieno Bonelli style): siamo arrivati al penultimo albo e nel prossimo finiremo il percorso di questa miniserie.
Ma è davvero una miniserie?
Per me lo è stata l’ennealogia iniziale, poi abbiamo avuto l’omaggio alla classica storia ‘caccia all’animale’, la folle e picaresca storia metafumettistica quasi dal sapore sclaviano Il Cangaceiro fantasma e ora questa storia di fantarcheologia.
Ho la percezione dell’appendice creata in parte in corsa (e ho già scritto di come la conclusione della prima storia doppia di Diso dei numeri 10-11 sia stata pensata come finale di una miniserie di 11 albi). Da un lato quindi è un bel segnale perché si è deciso di dare fiducia a Jerry ma dall’altro lato ci lascia un po’ il sapore dell’amaro in bocca perché siamo in mezzo a numeri tipici di una serie di lungo corso che invece ha un corso breve. L’osservazione è tutta rivolta alla programmazione in Bonelli, perché se la miniserie (o le miniserie) di Magico Vento o il ritorno di Cassidy ne Le Storie hanno un inizio e una fine e una loro composizione logica, sia autonoma sia in continuità con il passato del personaggio, in questi ultimi numeri delle Nuove Avventure di Mister No ci troviamo di fronte ad una sorte di capitoli perduti che potenzialmente potrebbero continuare all’infinito (ma così non è… purtroppo).
E allora? Cosa augurarci per il futuro?
Tre strade (tutte percorribili):
- nuove storie del Mister No reboot Revolution: magari il nuovo Jerry degli anni ’70 potrebbe anche incontrare Saguaro e Cassidy…;
- nuove avventure di Mister No sul solco delle attuali;
- nuove avventure che guardano a nuovi orizzonti (l’Australia o la Bolivia?) successive alla saga firmata da Nolitta.
Ma ovviamente ci sono dei punti fermi, ad esempio per il Mister No classico la scelta di Fabio Valdambrini come copertinista!
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