Con Rapina a Nogales si conclude la storia doppia di Tex iniziata il mese scorso con Una colt per Manuela Montoya. Come nell’albo precedente troviamo la coppia composta da Carlo Monni al soggetto e Mauro Boselli alla sceneggiatura, mentre i disegni sono affidati a Mauro Laurenti.
La storia, come già detto la volta scorsa, ha la particolarità di presentare il soggetto e la sceneggiatura come opera di due persone distinte: Carlo Monni, avvocato aretino e appassionatissimo di Tex, ha firmato il soggetto, ovvero l’idea di base della storia, i personaggi e lo svolgimento. Della sceneggiatura, cioè dell’adattamento al fumetto del soggetto, si è occupato Mauro Boselli, attuale curatore della serie.
Rapina a Nogales – Tex n.729
Soggetto: Mauro Boselli e Carlo Monni
Sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Mauro Laurenti
Copertina: Claudio Villa
Riassunto della puntata precedente: Kit Willer ritrova Manuela Montoya, sua vecchia e indimenticata fiamma dai tempi della storia I due rivali scritta da GL Bonelli e disegnata da Erio Niccolò. La giovane donna è rimasta orfana e deve difendere le proprie terre dalle mire di Don Domingo Torres, spietato ranchero intenzionato a sposare Manuela per impadronirsi delle sue ricchezze. Mentre Kit e Manuela affrontano lo spasimante di lei, non molto lontano Tex Willer e Kit Carson sono sulle tracce di un gruppo di rapinatori, i quali fanno capo proprio a Domingo. Catturato il giovane bandito Neal, i due ranger sono pronti a mettere in atto il loro piano per sgominare la cricca di criminali e Kit Willer è pronto a dare loro manforte.
Orbene, tutto il secondo albo non è altro che la messa in atto del piano di Tex e Carson per portare Domingo allo scoperto e arrestare lui e il resto dei criminali, oppure spedirli sotto due metri di terra a seconda delle circostanze. Mentre i due ranger si infiltrano nella banda di Domingo sotto falso nome, Kit Willer e Manuela Montoya si preparano a svolgere la propria parte nel piano. Ma, come facile immaginare, non tutto fila per il verso giusto.
Questo secondo albo, pur essendo la seconda metà della storia, ha un approccio completamente diverso. Se nel primo volume era il nuovo incontro tra Kit e Manuela a tenere banco, con l’evidente volontà degli autori di calcare la mano su questo aspetto, qui torniamo subito su binari tradizionalissimi che faranno la gioia dei lettori che vorrebbero vedere Tex sempre e solo alle prese con banditi e rancheri malvagi. Kit e Manuela si ritagliano giusto qualche siparietto per gran parte dell’albo per poi prendersi la scena, giustamente data la tipologia della storia, sul finale che, senza spoiler, sta già facendo discutere gli appassionati.
Se escludiamo una certa macchinosità nel piano di Tex per incastrare i banditi, macchinosità dettata dal fatto che i ranger devono pur procurarsi delle prove per mandare al gabbio Don Domingo e i suoi, la storia fila liscia verso il già citato finale che, pur senza stravolgere nulla, lascia aperta la possibilità a sviluppi futuri, possibilmente evitando che passino altri quarant’anni prima di vedere di nuovo Manuela Montoya in azione.
I disegni di Laurenti stanno facendo molto discutere, ma, da vecchio appassionato di Zagor e Dampyr, posso dire che su di lui si discute da sempre; ma Laurenti è così, il suo stile è quello, prendere o lasciare. Naturalmente alcune critiche non sono del tutto campate per aria, anzi: il disegnatore romano, al suo esordio sulla serie regolare dopo solo una storia breve sul Color Tex di qualche anno fa, non sembra essere pienamente a suo agio nel mondo western di Tex e il suo lavoro non raggiunge i consueti ottimi standard cui i suoi lettori sono da sempre abituati. Rimane una punta di amarezza per ciò che sarebbe potuto essere e invece non è stato, ma è ovvio che una prova non del tutto riuscita non può mettere in discussione una carriera trentennale costellata di successi e acclamazioni.
Nel complesso siamo di fronte ad una discreta storia western di Tex un po’ atipica: è evidente che gli autori si sono concentrati di più sul rapporto tra Kit Willer e Manuela Montoya con tutta la storia della rapina costruita intorno, ma dal punto di vista di chi scrive è chiara la volontà di cercare soluzioni che escano dal consueto western texiano per ridare linfa alla serie.
Se di esperimento si è trattato, ben vengano esperimenti come questo, anche se imperfetti, per cercare di tenere alta la bandiera del ranger dopo oltre 70 anni.
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