Il secondo girone, ottavo numero di Samuel Stern edito da Bugs Comics, conferma il pieno superamento della fase di rodaggio di questa bella e curata serie. Ci troviamo infatti di fronte ad un ottimo albo autoconclusivo che torna su toni più intimi e psicologici rispetto al numero precedente (L’agenzia) in cui invece i risvolti fantapolitici e alla X-files la facevano da padrone (a proposito avete visto che Prime Video ripropone tutte le stagioni della mitica serie?). C’è stata quindi un’alternanza tra due storie dove l’affondare nella psiche sofferente e malata era il cuore della narrazione una più sbilanciata sul lato action e misterioso (e multidimensionale).
Vedremo come proseguiranno le scelte editoriali e allo stesso tempo vedremo lo svilupparsi di una continuity interna che anche in questo caso lascia aperta la strada per un seguito.
Il secondo girone – Samuel Stern n.8
Soggetto e sceneggiatura: Andrea Guglielmino
Disegni: Stefano Manieri
Copertina: Valerio Piccioni, Maurizio Di Vincenzo, Emiliano Tanzillo
Il secondo girone del titolo si riferisce ovviamente alla Commedia di Dante e in particolare al girone dei lussuriosi, ma è anche un luogo fisico di Edimburgo ossia The second circle, club esclusivo di incontri amorosi dove un gruppo di freak guidati dalla avvenente Madame Luthère (anche lei segnata da una malformazione visto che ha eccezionalmente tre seni come un personaggio che appare nella zona a luci rossi sull’avamposto di Marte in Atto di Forza… è da lì che è stata tratta l’idea? Chissà!) offrono amori speciali a chi è in cerca di sensazioni forti o semplicemente vuole trovare chi è disposto ad accettarlo senza pregiudizi.
Perché sotteso alla vicenda ben pensata da Andrea Guglielmino c’è proprio il tema dell’accettazione del diverso e della propria diversità. Tutto ruota attorno all’amore tra David, un ragazzo aiutato da Padre Duncan a rimettersi un po’ in careggiata rispetto alle sbandate prese nella vita, e Astra, gemella siamese unita nel basso tronco con la sorella Selene. È proprio David a chiamare in causa Samuel Stern perché Selene sta mostrando comportamenti deviati che fanno pensare ad una possessione demoniaca.
Come per il bel Valery di Blengino, anche la sceneggiatura di Guglielmino gioca su depistaggi e su duplicazioni e del resto il tema del doppio è quantomai centrato nel caso di gemelli siamesi.
E come per Valery Samuel sembra a volte svolgere il ruolo di co-protagonista quando non di attore non-protagonista. Un difetto? Qui entriamo in un territorio infido che può sconfinare nel de gustibus: Samuel è per larga parte uno spettatore tanto quanto noi e uno spettatore che spesso cade nei depistaggi. Vi piace un personaggio così? E aggiungerei così realistico pur in storie così ricche di fantasia?
Personalmente devo dire che sto cominciando ad entrare in empatia con Samuel e questo vuol dire che l’operazione di creazione della sua psicologia e della sua morale sta avvenendo con la giusta calma e senza mosse avventate.
La scelta dei finali aperti (di fatto gli ultimi due numeri pur così differenti nello sviluppo hanno lo stesso esito di sospensione) è ovviamente un altro elemento dell’impalcatura della serie che Gianmarco Fumasoli e Massimiliano Filadoro stanno costruendo e serve a creare fidelizzazione nei lettori che oltre a gustarsi la lettura del singolo albo sono curiosi di trovare tracce che sviluppino quanto introdotto nei vari albi.
Sul fronte dei disegni, la prova di Stefano Manieri è davvero buona. Il tratto di Manieri è duttile e sa passare da scene poetiche (le pagine a mezzatinta o la bellissima e decisiva pagina 69 che rappresenta David sotto la pioggia nel momento in cui prende la decisione che dà la svolta alla vicenda) a scene più splatter e orrorifiche. Fumasoli e Filadoro mostrano ancora una volta di saper scegliere a chi affidare le storie e questo è un merito non da poco e un passaggio essenziale se si vuole dare continuità ad un prodotto popolare da edicola.
Siccome non ne avevo mai fatto accenno finora volevo anche spendere due parole sul lavoro di lettering di Paolo Altibrandi. La lettura di Samuel Stern è scorrevole e chiara anche per il lavoro di lettering che sa scegliere quali parole mettere in grassetto e sa indicare con il font ad hoc il momento i cui i demoni parlano in prima persona.
In sintesi, un altro numero convincente che potete trovare ancora per qualche giorno in edicola. Dal 30 luglio troverete invece il numero 9, Il mistico.
Alla prossima recensione!
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