Dopo Valery, Samuel Stern ci viene incontro a fine maggio con una storia che mostra un’altra corda dell’arco della nuova creatura della Bugs Comics, creata da Gianmarco Fumasoli e da Massimiliano Filadoro.
Se nel numero 6 la coppia Blengino/Randazzo ci aveva fatto letterale entrare nella psiche di una giovane ragazza e delle sue sofferenze guidandoci fino ad un finale carico di tensione e di tristezza, in questo numero 7 respiriamo un sapore alla X-Files e anzi gli agenti in questione hanno evidentemente tra i loro predecessori i mitici Mulder e Scully.
L’agenzia – Samuel Stern n.7
Soggetto e sceneggiatura: Massimiliano Filadoro, Gianmarco Fumasoli, Marco Savegnago
Disegni: Paolo Antiga
Copertina: Valerio Piccioni, Maurizio Di Vincenzo, Emiliano Tanzillo
Ma andiamo con ordine e presentiamo – tentativamente senza spoiler – questo numero 7.
Nel prologo ci troviamo proiettati in un luogo nascosto di una società segreta, si tratta di Singularity, l’Agenzia che dà il titolo all’albo e che si occupa di gestire le intrusioni di presenze demoniache e mostruose da altre dimensioni (ha anche qualche elemento che ci ricorda i Men in black senza a dire il vero la simpatia e l’ironia di quell’agenzia… anzi!).
Ovviamente le strade dei due agenti di Singularity, il navigato Gillian e il giovane alla prime armi Ross, sono destinate ad incontrare quelle di Samuel Stern e di Padre Duncan che si recano in uno sperduto paesino scozzese, Uddingston, vicino alle rovine di Bothwell Castle (a proposito paesino e castello sono realmente esistenti e la ricostruzione nei disegni del castello è molto precisa… e se lo volete sapere anche il pub Two Chimneys esiste realmente!) chiamati da Malachi Mason, scrittore di romanzi thriller e horror e legato da una vicenda oscura a Padre Duncan.
Ecco a questi elementi devo solo aggiungere il demone di turno, tal Foras destinato a tornare prossimamente, e gli abitanti del villaggio che sembrano segnati da un male che deturpa ma rispetto al quale mostrano una accettazione simbiotica.
La sceneggiatura
Insomma gli ingredienti per una storia avvincente, dinamica e misteriosa ci sono tutti anche con l’aggiunta di un orizzonte più vasto, globale in cui si inserisce la battaglia contro il male di Stern e Duncan.
Aggiungere di più è cadere nello spoiler, ma invece posso serenamente esprimere un giudizio su una sceneggiatura che si mostra solida, ben ordita e bilanciata nelle 94 pagine. A differenza di Valery dove tutto avviene all’interno e nell’intimo dei personaggi e dove quindi gli aspetti psicologici e introspettivi sono fortemente accentuati, in L’agenzia, invece, tutto è giocato sull’esterno in una logica estroflessa e oserei dire politica nel senso più profondo di ‘ciò che riguarda la polis cioè la comunità di persone che sono riunite in un unico contesto amministrativo’. Una prova quindi convincente per Fumasoli, Filadoro e per la new entry Marco Savegnago.
I disegni
Se nel numero 6 eravamo rimasti positivamente impressionati dal lavoro di Riccardo Randazzo che non conoscevamo, in questo numero 7 i disegni sono affidati alla mano già ben nota di Paolo Antiga che viene fuori dal bacino ottimo degli autori scovati dalle Edizioni Inchiostro. E il lavoro di Antiga non ha sbavature e tiene con sicurezza tutto l’albo. Antiga sa alternare tavole dalla classica impostazione bonelliana ad altre dove la grammatica delle vignette è più varia e dinamica (come ad esempio p.41 o p.71). Da notare anche le belle vignette a mezza tinta nelle occasioni dei flashback.
La copertina (o meglio le copertine!)
Da ultimo – ma come al solito è in realtà da primo – la copertina del trio Piccioni, Di Vincenzo e Tanzillo è sempre un biglietto da visita notevole e sicuramente contribuisce a catturare l’attenzione anche del lettore occasionale. Samuel appare spesso in difficoltà e debole in queste copertine e devo dire che questa immagine dell’eroe contribuisce a togliere qualsiasi aspetto di machismo che ogni protagonista tende sempre a portarsi dietro.
Inoltre, ed è notizia ben nota, per celebrare il cinquantesimo albo a fumetti pubblicato da Bugs Comics, il numero 7 si presenta anche con una splendente White Cover. Un beneaugurante messaggio per incontri dal vivo in prossime fiere del fumetto dove gli appassionati di Samuel Stern potranno farsi sketchare Samuel o altri personaggi del suo mondo da vari disegnatori. Un’iniziativa che mi sembra stia avendo un discreto successo (anch’io effettivamente ho preso sia la regular che la white cover!).
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