Mister No n.1 (giugno 1975)

Scritto da Paolo M.G. Maino

25 Mar, 2020

E arrivò Mister No, un nuovo esplosivo personaggio! È il giugno del 1975 e l’editoriale CEPIM (una delle sigle della futura Sergio Bonelli Editore che sarà creata dal punto di vista burocratico nel 1988) dopo qualche mese (poco massoni altri tempi) di battage pubblicitario fa uscire in edicola il numero uno di una nuova serie. Il protagonista è uno scapestrato antieroe, reduce dalla seconda guerra mondiale e dalla guerra di Corea, fuggito via dalle falsità del mondo occidentale alla ricerca della pace e della lentezza di un angolo sperduto nell’Amazzonia: Manaus.

Mister No

Mister No n.1 (giugno 1975)

Soggetto e sceneggiatura: Guido Nolitta

Disegni e copertina: Gallieno Ferri

Ma ovviamente pace e lentezza non saranno mai il filo rosso che legherà le tante avventure di Jerry Drake, alias Mister No. In 379 numeri di serie regolare (l’ultimo numero è del dicembre 2006), svariati speciali, 9 numeri di una nuova serie da poco in edicola, il nostro beniamino dovrà affrontare di tutto e sarà costretto a girare ancora tutto il mondo, eppure Manaus e l’Amazzonia come una sorta di Itaca resteranno polo di riferimento per il novello Ulisse.

Rileggere oggi a 45 anni di distanza il numero uno di Mister No (io in realtà sono del 1974 e ho iniziato a leggere le avventure di Jerry a 16 anni durante la stupenda trasferta africana… come? come? Non la conoscete? Dovete assolutamente recuperarla!), è trovarsi di fronte ad un racconto ancora totalmente funzionante come solo si può dire per le grandi opere di narrative.

Il personaggio e il suo contesto

Bloccato in quegli anni ’50 che non erano più gli anni della seconda guerra mondiale ma non erano ancora gli anni del Boom economico, il racconto delle vicende di Jerry è infatti un archetipo dell’Avventura con la A maiuscola con un vantaggio non da poco: Mister No come lo era già da qualche anno Corto Maltese e come lo sarà di lì a poco Ken Parker, è un eroe pieno di difetti, un vinto secondo i criteri del mondo, uno che i guai spesso va a cercarseli perché si fa abbindolare e viene tradito, uno che appena può scansa una fatica o ‘butta via’ una serata alla locanda di Paulo Adolfo o per le strade malfamate dei sobborghi di Manaus lungo il Rio delle Amazzoni, ma anche un uomo dai valori cristallini: difesa della libertà, lotta alla prevaricazione sociale, rispetto delle diversità e anche – con ragionamenti molto precoci a metà degli anni ’70 – delle biodiversità (l’elemento ecologico è sicuramente un fattore importante del racconto misternoiano).

Prima pagina Mister No

Il segreto di Mister No

Qual è il segreto ancora oggi di Jerry Drake? Guardate è la cosa più semplice da dire. Dietro ad un grande e sincero personaggio c’è un grande e sincero uomo che lo ha creato: Guido Nolitta ovvero Sergio Bonelli.

Sergio ha riversato in Mister No grande parte del suo essere, della sua visione della vita, della sua esperienza personale, delle sue letture, delle sue musiche, dei suoi film con una identificazione che non ha molti paragoni nella storia del fumetto (Dylan Dog per Sclavi direi). 

Infatti, se è vero che in ogni personaggio c’è un po’ del suo autore, è anche vero che è normalmente facile capire la distanza tra l’uno e l’altro (cosa che possiamo dire, ad esempio, per quell’altra creatura straordinaria di Nolitta che è Zagor, nato in contesti e con obiettivi diversi), qui i ricordi dell’uno (Sergio) diventano ambienti e sfumature dell’altro (Jerry). I battelli o le piroghe che stancamente risalgono un affluente del Rio Negro sono quelli che ha percorso Sergio in una delle sue fughe in Amazzonia o sono i percorsi di fantasia di Mister No? Il sonnacchioso minareto di Agadez in Niger è l’oggetto della muta osservazione dello scrittore o del personaggio?

Come per Dante, il confine tra personaggio e autore è davvero labile e questo rende grande l’opera!

Il numero uno

Parliamo un po’ di questo primo numero che potete scaricare oggi 25 marzo dalla pagina della Sergio Bonelli.

Nolitta si avvia per l’inizio della sua nuova creatura, all’altro deus ex machina della sua prima, Zagor. Sto parlando ovviamente di Gallieno Ferri che sarà copertinista poi di oltre 100 numeri prima di lasciare il testimone a Roberto Diso.

Ferri offre la sua solita prova energica, vivace, ricca di dinamismo. Una sicurezza che consegna un altro numero 1 da leggenda (e sono due con quello di Zagor!). Il Jerry di Ferri (e poi di Donatelli del numero 2) è un po’ un unicum perché poi saranno Bignotti e Diso a dare l’interpretazione definitiva e di riferimento per gli altri (tanti) disegnatori che si avvicenderanno nei tanti anni di vita editoriale. Ma ovviamente è un unicum che ci resta nel cuore!

Mister No entra in scena per interposta persona: un agente turistico di New York parla con un possibile cliente alla ricerca di una vacanza in posti incontaminati. E nel suo giro di proposte, ecco che cita un personaggio fuori dalla norma che ha lasciato tutto alle sue spalle per andare alla ricerca di luoghi lontani dal mondo occidentale: è Mister No!

E una volta presentato, eccolo il nostro eroe! Che cosa sta facendo? Viene picchiato da altri uomini che vogliono recuperare i soldi che Jerry ha vinto giocando (e barando sicuramente) a poker!

Avete presente altri personaggi che entrano in scena così in difficoltà? Uno solo, vero? Corto Maltese!

Dopo questo inizio la struttura narrativa dell’albo è da subito quella di un classico racconto di Mister No. Jerry bighellona in giro per Manaus (incontra Otto Kruger che però qui non viene chiamato ancora con il suo soprannome di Esse-Esse, va al bar ma non è quello di Paulo Adolfo, ha un battibecco con Ortega che come al solito si augura di poterlo arrestare prima o poi!), poi arriva il cliente di turno che vuole essere portato in qualche angolo sperduto dell’Amazzonia con il piper di Jerry.

Il cliente non è, come spesso accade, quello che sembra, ma nasconde intenti criminali e da qui si sviluppa la vicenda in cui non sempre è facile capire chi è realmente cattivo (e questo è il segno della modernità del personaggio). 

E ora, leggete e godetevi l’avventura piena di azione, sabbie mobili, indios non proprio accoglienti, voli spericolati, pirati del fiume! Nolitta non ci fa mancare nulla e pone immediatamente i riferimenti, direi quasi le coordinate da seguire per sé e per gli autori che verranno (e che autori se pensiamo che dopo Zagor, Alfredo Castelli e Tiziano Sclavi si faranno le ossa ulteriormente con storie bellissime di Mister No prima di passare alle loro creature Martin Mystère e Dylan Dog… ma ne parleremo!).

 

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1 commento

  1. Dai Paolo su.. Non mi far piangere.

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