Con uno scatto da centometrista (si fa per dire…), eccomi con le nuove pillole della mia personale Mister No Story.
Si apre con il numero 17 la lunga storia dell’Agente Segreto Zeta 3 (ma l’agente concludere ben presto i suoi giorni terreni e fumettistici) che si concluderà solo a pagina 28 del numero 20 per tre albi giusti giusti di lunghezza complessiva. E come dicevo nella scorsa pillola… tante pagine sono congeniali alla narrazione delle avventure di Jerry Drake!
Agente Segreto Zeta 3
Soggetto e sceneggiatura: Guido Nolitta
Disegni: Franco Donatelli e Franco Bignotti
Copertina: Gallieno Ferri
La lotta dei galli
La descrizione della lotta dei galli ha il sapore dei fumetti nel suo mix tra il realistico, il grottesco e il cartoonesco. Ma è tutta l’ambientazione che è sapientemente costruita da Nolitta: ci troviamo in una sorta di parodia delle arene dei gladiatori o delle corride, tutto è trasformato in una sfida da polli, violenta sicuramente… ma da polli. E comunque la violenza è sfumata dall’uso esplicito della grammatica dei fumetti come nella vignetta in posizione 2 di p.74 e che tutto sia un po’ una presa in giro lo percepiamo da quell’iperbolico nome di Arena Real!
Ma la tragedia è dietro l’angolo
La serie Mister No continua a stupirci per come sa passare da un registro narrativo ad un altro nello spazio di poche tavole. La mano guastata che toglie la corrente e lascia al buio l’arena a p.84 rompe l’allegria che ha dominato fino quel momento e si rivela chiaramente a p.87 quando la tipica esclamazione di sconcerto di Jerry apre allo svolgersi della storia con i suoi aspetti misteriosi.
È una grammatica narrativa che ancora oggi va studiata e acquisita per chiunque voglia raccontare storie.
Le ferite di guerra
Non è la prima volta che Jerry ricorda il suo passato in guerra, ma forse questa è la prima in cui sottolinea quanto ancora le ferite siano aperte. Quel parlare in tedesco di Esse-Esse e del colonnello Hassler gli «fa l’effetto dell’esplosione di un proiettile» (p.55). Non un’esperienza piacevole e una conferma della volontà di distaccarsi da quel mondo occidentale che ha causato quella immane tragedia delle guerre mondiali. La calma di Manaus e dell’Amazzonia è l’unico farmaco che può lenire le sofferenze del cuore del nostro eroe. Non è una fuga, ma è la necessità di riappropriarsi della vita.
Spielberg cita Nolitta!
La scena della morte di ‘zio Francis’ (p.6) è una citazione di Indiana Jones… ah no! È Indiana Jones che sta citando Mister No! Che belle le strade della narrazione che presentano a noi lettori e fruitori infinite riprese di motivi e occasioni. Così l’elica che trancia la testa del malcapitato di turno si trova in tanti racconti attraverso tanti media. Ma per noi le due occorrenze più importanti sono quelle di Indy e Mister No!
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