I Grandi Antichi – Dampyr n.233 (agosto 2019)

Scritto da Paolo M.G. Maino

31 Ago, 2019

A quasi un mese dall’uscita e a pochi giorni dal numero 234 Le torri di Carcosa, arrivo a recensire la conclusione della doppia estiva di Boselli e Rosenzweig. E questo ritardo oltre che fisiologico per la pausa vacanziera estiva è dovuto anche dalla necessità di non fornire nessuno spoiler. Oggi direi che pur non volendo entrare nei dettagli della trama la preoccupazione di rovinare la lettura è decisamente superata.

I Grandi Antichi – Dampyr n.233

Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli

Disegni: Maurizio Rosenzweig

Copertina: Enea Riboldi

I Grandi Antichi conclude in modo ottimo la doppia iniziata con La Compagnia Guerriera anche se il termine ‘conclude’ è decisamente poco adatto visto che sono ormai mesi che ci troviamo di fronte ad un’unica vicenda concatenata che quanto meno andrà avanti per ancora due mesi con gli albi disegnati da Corrado Roi e da Luca Rossi. Il tutto sempre sotto la regia di Mauro Boselli che si è preso onore e onere di sceneggiare anche tutte queste storie (in un tour de force notevole visto quanto scrive anche per Tex e Tex Willer).
Gli attori in scena sono i Grandi Antichi alleati di Alastor e il gruppetto della Compagnia Guerriera di Rhaleya con il supporto dei nostri, di Loryen e di Savnok, ma in questo numero entrano in campo tutti i pezzi grossi con il graditissimo ritorno sulla serie regolare di Draka che dà sfogo a tutto il suo potere per potersi confrontare con Nyarlathotep; senza dimenticare anche la presenza di Iblis e degli altri principi infernali e del maresciallo Vapula, sempre molto legato al suo discepolo d’armi Harlan (personaggio che dalla sua prima apparizione ho sempre trovato molto efficace!).
Difficile individuare un protagonista unico in questo episodio (e forse non è neanche un’operazione sensata vista la coralità dell’iniziativa), ma se devo azzardare un solo nome scelgo Kurjak (a cui per altro è dedicata la copertina del prossimo numero in cui non ci sarà nessun Dampyr come già in Danse macabre (D218) dedicata a Tesla e sappiamo come fosse finito almeno quel numero…). Emil sta per affrontare il suo destino e il suo ruolo di comprimario si sta per trasformare in un ruolo che deciderà il futuro di tanti mondi. La carte giocate da Nyarlathotep non sono ancora tutte state rivelate ma la lunghissima trama del multiverso è giunta ormai al suo acme e forse alla sua definitiva risoluzione. Boselli riprende in mano tanti personaggi per dare loro uno sviluppo finale coerente anche per quelli apparentemente minori come Loryen o il simpaticissimo Savnok.
La storia è ovviamente ad altissimo tasso di ‘dampyrianità’ e potrebbe risultare un po’ ostica al lettore saltuario che però può godere di scene di azione continue che omaggiano il mondo fantasy (più di Howard che di Lovecraft a dirla tutta).
Per i lettori di lungo tempo l’arrivo di Draka è un fattore in più a rendere la storia ancora più godibile: bellissimo in questo senso il dialogo a tre tra Draka, Caleb e Nikolaus.
Sui disegni… che dire? Rosenzweig continua ad aggiungere immaginazione ad immaginazione con una potenza visiva rara. Bellissime le doppie splash page a pagina intera. Vere e proprie illustrazioni che impreziosiscono ancora di più questo bel volume. Menzione speciale tra i tutti i grandi antichi alla rappresentazione di Mordiggian: davvero raccapricciante!
Ed ora? Il dado sembra tratto e il destino di Kurjak sta per compiersi e con lui il destino della Pallida Maschera che dovrebbe aprire le porte del ritorno del Re Giallo!

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