E dopo il primo numero per buona metà fan service nel farci rivivere tante situazioni perfettamente misternoiane, eccoci giunti al numero 2 delle Nuove Avventure di Mister No che per almeno un anno ci terranno compagnia nel classico formato Bonelli e in bianco e nero dopo i sei numeri dell’iinteressante progetto Mister No Revolution.

Acque morte – Mister No le NA n.2
Soggetto e sceneggiatura: Luigi Mignacco
Disegni: Massimo Cipriani e Roberto Diso
Copertina: Fabio Valdambrini
Colorazione copertina: Roberto Piere
Dopo Mister No ritorna scritto da Masiero, il timone passa nelle mani sapienti e ben navigate di Luigi Mignacco che insieme a Masiero e Colombo ha pensato a tutta la miniserie nel suo svolgersi per poi dividersi il compito di scrivere i singoli albi. Ai disegni continua l’ottima prova di Massimo Cipriani che dopo aver disegnato tre numeri di Adam Wild è stato arruolato per disegnare il ritorno di Jerry Drake (classic) nelle edicole. E la scelta è stata sicuramente azzeccata visto il tratto di Cipriani perfetto per Mister No e vista anche la capacità del disegnatore laziale di entrare nel personaggio e soprattutto negli ambienti tipici della saga di Mister No. Qui lo vediamo alla prova con un albo tutto Amazzonia vissuto di fatto su due ambienti, il villaggio indio e appunto la foresta amazzonica. Come già nel primo numero, oltre alle tavole di Cipriani trovano spazio nell’albo anche una manciata di tavole disegnate da Roberto Diso e che raccontano una sorta di storia cornice. Il padre di Jerry arriva a Manaus dopo un brutto equivoco per cui ha creduto che il figlio fosse morto e una volta raggiunto si fa raccontare che cosa fosse successo. Tutta la vicenda è quindi per ora un flashback che ha come narratore Mister No stesso. In Acque morte però, l’inserto delle tavole di Diso avviene verso la fine con studiato effetto di sospensione dalla storia principale.

E veniamo alla storia principale. Il numero precedente si concludeva con la cattura da parte degli Indios di Mister No e dei suoi compagni giunti in quell’angolo sperduto della foresta proprio per cercare di convincere gli Indios a trasferirsi da lì per evitare la morte da contaminazione radioattiva. Gli scienziati a cui Mister No fa da guida hanno infatti scoperto che qualcosa ha inquinato le acque (che sono quindi ora ‘morte’ come suggerisce il titolo) con livelli di radiazione non tollerabili per gli uomini. Ma come si potranno convincere queste tribù isolate e poco avvezze all’uomo bianco (se non fieramente in opposizione all’uomo bianco) di andarsene per qualcosa che non possono vedere?
È un vero problema di fede o meglio ancora di esperienza diretta… ma ovviamente le cose non sono affatto semplici e l’albo si muove tra momenti (pochi) di pausa di attesa per le decisioni degli Indios e momenti (molti) di grande tensione e azione.
Devo dire che questo secondo albo, al di là dell’emozione del mese scorso di trovarmi ancora in mano un albo nuovo e inedito di Mister No, mi ha convinto di più del primo. Liberatesi dalle inevitabili pastoie (come dicevo in apertura) del fan service, finalmente abbiamo lo sviluppo di una trama che presenta tanti elementi di mistero e tante variabili che potrebbero andare in direzioni diverse. Ci sono Indios agguerriti, ci sono progetti militari top secret, ci sono sfide al limite della sopravvivenza nella giungla e poi c’è in sospeso la linea narrativa di Esse-Esse che dopo aver deciso di investigare su loschi giri di mercenari nello scorso numero non compare in questo secondo.
Che cosa mi porto a casa quindi da questa lettura? L’impressione che l’idea di far tornare Mister No classico in edicola sia stata ben studiata e si sia posta come target finora quello di riconquistare i vecchi lettori e magari qualcuno più giovane attratto da un investimento contenuto per pochi mesi. La storia che è stata pensata è articolata e varia come tipico delle storie di Jerry e credo che ci farà divertire aggiungendo un pezzo della biografia di Mister No totalmente in sintonia con il passato. Ci vuole più coraggio per dare un seguito alle avventure di Jerry? Può essere, ma il coraggio potrebbe anche essere alimentato da un successo chiaro di questo ritorno!
Ci risentiamo tra un mese per una storia di quelle che più mi piacciono, ovvero la sfida per la sopravvivenza nella natura!
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