Tex Magazine 2019 (gennaio 2019)

Scritto da Francesco Benati

3 Feb, 2019

Come ogni gennaio, mese terminato da pochi giorni, da alcuni anni a questa parte, ecco arrivare in edicola il nuovo Tex Magazine, pubblicazione annuale (divenuta semestrale solo per il 2018 per il numero dedicato ai 70 anni di presenza ininterrotta nelle edicole) dedicata a Tex Willer, il portabandiera della Sergio Bonelli Editore appena entrato nel suo 71° anno di vita editoriale. Il Magazine, oltre ai consueti articoli di supporto, presenta due storie complete e inedite: Raccolto insanguinato, scritta da Jacopo Rauch e disegnata da Alessandro Poli, e Yukon Race, scritta da Giorgio Giusfredi e disegnata da Alfonso Font.

Tex Magazine 2019

 

Yukon Race

Soggetto e sceneggiatura: Giorgio Giusfredi

Disegni: Alfonso Font

Copertina: Claudio Villa

Sarò onesto e senza peli sulla lingua: per me la formula dei Magazine puzza letteralmente di muffa. Gli articoli redazionali, per quanto ben scritti, sono fuori tempo massimo in un’epoca in cui il digitale ha reso tutto velocissimo. La consueta carrellata di film e serie televisive non regge il passo con le uscite giornaliere, i servizi sul west si possono trovare più approfonditi digitando due parole chiave nella stringa di ricerca di Google. Insomma, non ce n’è: i Magazine, che hanno preso il posto dei già vetusti Almanacchi del West, sono la pubblicazione Bonelli meno interessante attualmente sul mercato, perlopiù in un periodo in cui l’editore milanese ha rilanciato tantissimo la propria proposta per un pubblico sempre più variegato [e se volete leggere una proposta alternativa per la formula dei magazine andate qui].

Tuttavia anche i Magazine hanno un aspetto interessante: le storie.
Tex ne presenta ben due, entrambe brevi, di cui una incentrata su Tex, mentre la seconda vede salire alla ribalta uno dei vari comprimari della saga del ranger, in questo caso il burbero e simpatico Gros-Jean.

Raccolto insanguinato

Soggetto e sceneggiatura: Jacopo Rauch

Disegni: Alessandro Poli

Raccolto insanguinato: Tex salva una coppia di viaggiatori da un paio di banditi cui sta dando la caccia da tempo. Nello scortare i viandanti e il fuorilegge superstite, il ranger finisce nella comunità di Redfield nel Nebraska. Lì si accorge che c’è qualcosa di strano e che uno dei due viaggiatori non è chi dice di essere.

 

Sono anni che dico che Jacopo Rauch è uno degli sceneggiatori Bonelli da tenere d’occhio perché in grado di fare grandi cose. Formatosi professionalmente su Zagor, sul quale milita ininterrottamente dal 2008, anche se il debutto risale al 2002, Rauch è alla sua seconda prova su Tex (la prima è Il mescalero senza volto contenuta nel Color Tex del 2016) e devo dire che la passa brillantemente grazie a un racconto tinto di horror e di esoterismo che mi ha conquistato sin dal breve prologo iniziale. Avventure di questo genere erano molto più presenti in passato rispetto ad ora e al bravo Rauch va dato il merito di averle riportate in auge. Purtroppo le poche pagine (72) a disposizione non sono sufficienti per approfondire la psicologia dei personaggi e molte cose vengono lasciate all’immaginazione del lettore. Non è certo una cosa negativa, sia chiaro, però già immagino le lamentele di qualche lettore.

 

Molto buono in generale il lavoro di Alessandro Poli, il quale non solo centra subito la fisionomia di Tex, ma anche di tutti gli altri comprimari e ci regala tavole di notevole qualità, perlopiù nel già citato prologo iniziale e nella lunga scena finale. Di sicuro è prematuro parlarne, ma credo che per Poli siano già aperte le porte per una successiva storia del ranger [ed effettivamente è così! n.d.r.]. Già il suo esordio, con la breve Giustizia! (uscita per il Color di storie brevi del 2017) era risultato convincente, ma qui si dimostra ancora più in sintonia con Tex.

Yukon Race: la gara Dawson-Whitehorse indetta da Homer Deveraux è alle porte e anche Dawn, la figlia adottiva di Gros-Jean, ha intenzione di partecipare. Purtroppo qualcuno lavora per metterle i bastoni fra le ruote.

 

Giorgio Giusfredi torna sulle pagine di Tex con questa storia breve dedicata al burbero, ma simpatico, mètis canadese e alla sua avvenente figlia. In sole 32 pagine non si può pretendere chissà cosa, ma Giusfredi riesce a farci stare un discreto numero di personaggi, un paio di scene d’azione molto belle e una simpatica strizzatina d’occhio al lettore più attempato. C’era materiale per una storia in due albi, specialmente perché la Yukon Race del titolo si vede in una manciata di tavole, ma per adesso va bene così.
Anche Giusfredi, come Rauch, è uno di quegli sceneggiatori da tenere d’occhio.

Su Alfonso Font sono stati spesi fiumi d’inchiostro. Io non l’ho mai amato eccessivamente, ma in questa storia, complice il fatto che Tex non compaia neppure di striscio, l’ho trovato in buona forma. Va detto che l’ambientazione nordica e nevosa della storia ha giocato a suo favore visto che il disegnatore spagnolo sembra essere molto in sintonia con questo tipo di scenografia.

 

Un bel Tex Magazine, insomma, inferiore al precedente tutto a firma del curatore della serie Mauro Boselli, ma comunque godibile per entrambe le storie. Si tratta dell’unica ragione di attrattiva di una pubblicazione, quella del Magazine, letteralmente sconfitta dalla Storia, quella con la S maiuscola. Finché le storie proposte si manterranno su questi livelli, però, andrà bene così.

 

E voi che ne pensate di questo magazine? Venite a dircelo anche sulla nostra pagina Facebook L’avventura a fumetti da A(dam) a Z(agor)!

 

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