Ogni tanto ci apriamo anche agli altri media soprattutto nella nostra sezione Fumetti e… dove raccontiamo di autori di fumetti che tra le loro corde e attività hanno anche altri generi di narrazione. E così con qualche ritardo rispetto alla data di uscita, vi parliamo (senza spoiler) del nuovo romanzo di Adriano Barone questo mese in edicola anche con Odessa della SBE.
Barone dimostra ancora una volta quanto può dare alla letteratura di genere con il suo nuovo romanzo giallo: Il silenzio dell’acqua. Il prezzo da pagare. Si tratta per altro (ancora una volta!) di u un progetto dal sapore crossmediale: dopo il romanzo legato a progetto Ride (per il quale aveva scritto anche la sceneggiatura del fumetto), ecco che da circa un mese potete trovare in libreria (oltre che su Amazon e vari negozi online… ma se potete andate in libreria e sostenetele) Il silenzio dell’acqua. Il prezzo da pagare edito da Mondadori.
Il silenzio dell’acqua. Il prezzo da pagare di Adriano Barone
Il titolo principale e la stessa copertina scelta ci ributtano in faccia immediatamente la serie TV di Mediaset uscita per ora in due stagioni (2019 e 2020, ma la seconda serie conclusa il 16 dicembre ha avuto una flessione di 4% dello share passando da 14% a 10% e il destino della terza è ancora tutto da capire).
Ma che cos’è questo romanzo scritto da Barone? Il racconto in narrativa della prima serie? o della seconda? Né l’uno né l’altro bensì una storia a sé stante che si sviluppa però nell’universo e con i personaggi principali della prima serie (di cui è l’ideale seguito) anticipando qualcosa della seconda.
Un progetto ambizioso che sicuramente Barone ha sposato anche e proprio per questo tentativo di far dialogare i due diversi media. Si tratta di progetti che in altre parti del mondo hanno lunga storia (di successi) alle spalle (penso ad esempio al Giappone), ma che in Italia faticano a svilupparsi.
(Adriano Barone a lavoro!)
Veniamo al romanzo che essendo un giallo sarebbe un vero diletto raccontare nei dettagli. Inquadriamo il contesto: si parte dalla fine ovvero dalla rivelazione che ha chiuso il quarto e ultimo episodio della prima serie e che ha sconvolto il paesino di Castel Marciano: la scoperta che l’assassinio efferato della 16enne Laura Mancini è stato perpetrato dalla compagna Grazia per torbide questioni di legami amorosi.
E direi che è questo il primo punto che va messo tra i meriti di Barone: il romanzo ci fa entrare nella pelle dei personaggi con una profondità di approfondimento psicologico tutt’altro che scontata. Come se l’assassinio della povera Laura fosse stata la goccia che fa traboccare il vaso, così i personaggi principali e secondari si trovano a muoversi e a prendere decisioni privi o meglio privati di sicurezze e certezze e per questo anche più soggetti a sentimenti forti difficili da controllare.
L’altro elemento chiave della narrazione è il meccanismo del gioco di salti di spazio e tempo. È la tecnica tipica del racconto giallo che permette tramite misurate ellissi di lasciare il lettore sospeso e la sospensione è la chiave del racconto thriller. Barone apparentemente segue il fluire del tempo cronologico sottolineato dalle marche temporali e spaziali che aprono a mo’ di diario i vari capitoli, ma in questa sequenzialità sempre qualcosa manca e resta in sospeso lungo tutto il romanzo.
Infine (e sempre senza spoiler) con una giusta dose di attenzione agli appassionati della serie tv grande spazio è lasciato alle azioni dei due protagonisti Andrea Baldini e Luisa Ferrari: una bilanciata coppia di investigatori che racchiudono e richiamano altre coppie celebri del racconto giallo che giocano sulle antitesi e le opposizioni caratteriali. Barone rispetta quanto già conosciamo e nello stesso tempo ci aggiunge del suo nel pennellare colori e calori.
In sintesi Il silenzio dell’acqua. Il prezzo da pagare è un giallo moderno che fila come un fuso con una scrittura vivace, briosa e curata. Barone si conferma autore poliedrico al servizio di una narrazione chiara ed efficace senza orpelli fini a se stessi. Se vi è sfuggito come regalo da mettere sotto l’albero… siete ancora in tempo a metterlo nella calza della Befana!
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