Dopo l’avvincente Horror movie (Dampyr 211 del settembre 2017) torna ai testi (e lo farà per una trilogia di numeri che si preannuncia di alta tensione) il co-creatore dell’ammazzavampiri Mauro Boselli e lo fa per i disegni di quel Fabrizio Longo che si era fatto molto apprezzare nello speciale ‘dantesco’ del 2016 per i testi dello zagoriano Moreno Burattini.
Yossele il muto – Dampyr 217
Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Fabrizio Longo
Copertina: Enea Riboldi
Diciamo subito che Yossele il muto si presenta come un altro mattone importante della stretta continuity dampyriana, e basta elencare gli elementi che lo costituiscono a capirlo: Praga, lo scontro con Nergal e Abigor, Caleb e Nikolaus, il Golem e il ghetto ebraico, il giovane non-morto Nicholas (vi ricordate Dampyr Speciale n. 4 e la crociata dei ragazzi?), Ljuba, gli spok… per chi ama le storie che affondano nel passato magico di Praga, che si rifanno alla cabala e all’esoterismo ebraico, siamo di fronte all’albo perfetto che chiude idealmente il cerchio iniziato nella prima apparizione di Harlan a Praga nel numero 5.
Difficile raccontare senza rivelare troppo della storia, anche perché tutta la vicenda che in larga parte racconta le imprese del Golem Yossele nel Cinquecento praghese si gioca nel presente su una sottile trama di inganni e controinganni in cui è ben complesso capire chi la spunterà nell’eterna lotta tra forze infernali e armata del bene. Nergal tira i fili con Abigor da una parte, Caleb e Harlan con l’indispensabile aiuto di Nikolaus dall’altra. Inoltre la storia procede sulla linea di racconti molto descrittivi per le prime 70 pagine per poi salire in un crescendo drammatico nelle ultime 20/30.

Sul finale (che non si può in nessun modo spoilerare) condivido solo un’impressione: avete presente gli scontri tra Hulk e la Cosa? Ecco quando leggerete, poi potrete dirmi se anche a voi non sono venuti in mente. C’è davvero un’esplosione di azione in tono ‘Marvel’ che è una piacevole sorpresa (l’azione è un ingrediente basilare nella serie Dampyr, ma questo tipo di azione forse non è così consueta e appaga le aspettative del lettore).
Se Boselli riprende in mano i testi, dimostra comunque di avere un controllo serrato della sua creatura perché tanti semi che ha fatto piantare da Claudio Falco in alcune delle sue ultime storie (come in Horror Movie da Giusfredi) vengono ripresi nella trama principale e portati a sviluppi che avranno seguito importante. Forse tra tutti i personaggi che passano nelle affollate pagine di Yossele il muto, il più sacrificato mi pare essere la bella Ljuba (ma ho il sospetto che se è stata messa nella vicenda è per dirci qualcosa d’altro che per ora mi sfugge o forse è solo per giustificare meglio la presenza del non-morto Nicholas che riveste un ruolo pur non da protagonista, ma importante).

Un plauso particolare al disegnatore Fabrizio Longo che con i suoi chiaroscuri forti ed espressivi si inserisce perfettamente nella rappresentazione della Praga di Harlan e con una sicurezza notevole maneggia degli elementi portanti della saga ormai ventennale di Dampyr (mentre si era mosso su un terreno più libero nello speciale del 2016).
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L’avventura a fumetti da A(dam) a Z(agor), ci salutiamo e attendiamo con un po’ di trepidazione il numero di maggio
Danse macabre (
D218) preceduto da un preview che getta il suo focus su Tesla (un po’ in disparte in questo numero).
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