Il segreto di Eve Lynam – Nathan Never 324 (maggio 2018)

Scritto da Manuel Enrico

4 Giu, 2018

A maggio, Nathan Never ha fatto gli straordinari. Gran parte dell’attenzione rivolta all’Agente Alfa è stata indirizzata a Generazioni, la nuova miniserie in sei albi ideata dalla mente di Antonio Serra (e di cui abbiamo già recensito numero zero e numero uno), ma non dimentichiamoci che ci sono state altre due uscite della serie, il capitolo finale di Universo Alfa e Il segreto di Eve Lynam, il numero 324 della serie regolare.

 

 

Il segreto di Eve Lynam – Nathan Never 324

Soggetto e sceneggiatura: Alberto Ostini

Disegni: Elena Pianta

Copertina: Sergio Giardo

Dopo le atmosfere nostalgiche della recente doppia storia spaziale, torniamo nella Città. Ed è interessante vedere come proprio nella metropoli si muova una donna, la Eve del titolo, la cui vita diventa il fulcro dell’indagine di Nathan, Salvata dall’agente Alfa durante un tentativo di rapina, Eve si rivela presto un mistero per Nathan, che prede a cuore la sorte della giovane donna. Ricostruire il passato della Lynam diventa rapidamente un obbligo morale per

Nathan, che ben presto si ritrova a rivelare un qualcosa di decisamente inatteso ed imprevedibile. A firmare la trama di questo albo è Alberto Ostini. La sfida di questa storia era riuscirre a dare un buon ritmo alla componente emotiva dell’indagine, il punto di resistenza dell’albo. La figura di Eve è ben delineata, trasmette il giusto carico emotivo per invogliare il lettore seguire Nathan nella sua indagine.

 

 

Pur dando sufficiente spazio alla componente più poliziesca, con alcune scene piuttosto ad effetto, è il sottotesto emotivo a dare forza a Il segreto di Eve Lynam. Per dare una consistenza alla ragazza  e caratterizzarla non si ricorre alla costante presenza di Nathan, anzi Ostini le dona maggior concretezza proprio in assenza dell’agente Alfa, preferendo mostrarci la sua odissea personale alla ricerca della propria identità.
Ostini è riuscito a dare a Eve e Nathan una dinamica interpersonale convincente, in cui il nostro agente non solo rimane fedele al suo ruolo di investigatore, ma ne è anche il punto di lettura emotivo, riuscendo per primo a vedere oltre il ruolo che inizialmente è stato pensato per Eve, arrivando a vederla come un individuo.
Il finale, che lascio a voi scoprire, è poetico, drammatico, ma gestito con un tocco delicato che non priva questa storia della sua potenza narrativa.

 

A dare corpo a questa storia è il tratto di Elena Pianta. Una storia così ‘femminile’ necessitava anche graficamente di questa caratterizzazione, e la Pianta è stata all’altezza del compito. L’espressività dei volti è l’elemento più convincente del lavoro della disegnatrice, capaci di esprimere al meglio le emozioni dei personaggi, anche tramite delle leggere smorfie, come nel caso di Legs.
Come sempre, Sergio Giardo sceglie una delle scene più intense per trasformarla in copertina, cogliendo non solo la drammaticità della sotia am anche il dinamismo del momento. Il movimento del rapitore nell’atto di rapire Eve è colto nel fotogramma quasi cinematografico dell’istante, a cui si contrappone la tensione muscolare di Nathan. Da ammirare anche la valorizzazione cromatica delle luci della città sullo sfondo, che echeggia nelle sfumature dell’interno della stanza o sulla carrozzeria del mezzo volante.
L’appuntamento con Nathan ora è per il 19 giugno con I reduci di Mellow Shore, ma prima abbiamo ancora tempo per parlare dell’ultimo di Universo Alfa.
Qui l’elenco delle recensioni della serie regolare presenti sul blog:

 

E ovviamente raggiungeteci nel gruppo FacebookL’avventura a fumetti da A(dam) a Z(agor).

 

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