Harlan riunitosi con Tesla e Kurjak si reca in Russia e qui affronta e sconfigge un nuovo potente Maestro della Notte, Grigor Vurdalak in mezzo agli scenari delle violente azioni paramilitari della mafia russa, la Kombinatzjia. Nei primi numeri Harlan è ancora privo di una fissa dimora e dovremo aspettare il numero 5 per visitare per la prima volta Praga e il Teatro dei Passi Perduti di Caleb Lost, ma di fatto la prima storia praghese sarà un ‘a solo’ di Harlan, mentre il Teatro diventerà effettiva dimora a cui tornare anche per Tesla e Kurjak solo a partire dal numero 12 alla conclusione del primo anno di vita editoriale. Tutto questo aiuta immediatamente a capire la natura girovaga del Dampyr.
Come un altro eroe Bonelli – Martin Mystère – anche Harlan viaggia in lungo e largo per il globo terrestre (e anche oltre nel multi-verso), ma ha sicuramente un legame molto più debole con Praga di quello che lega il Buon Vecchio Zio Marty alla sua casa di Washington Mews a New York. E non può essere altrimenti per un uomo in cerca delle sue origini e di sé stesso, segnato dall’avere una doppia natura.
La storia orchestrata da Colombo è caratterizzato da azione continua e deve molto alle storie di crimine e mafia hard boiled. L’esordio di Dotti ai disegni è sfolgorante: i suoi Harlan, Tesla e Kurjak sono già perfettamente padroneggiati (soprattutto, a mio parere, Harlan e Kurjak).
Notturno in rosso – Dampyr n. 4
Data pubblicazione: luglio 2000
Soggetto e sceneggiatura: Maurizio Colombo
Disegni: Maurizio Dotti
Copertine: Enea Riboldi
Tavole: 94
Personaggi: Harlan,Kurjak, Tesla, Grigor Vurdalak, Ringo Ravetch, Generale Kirilienko e suoi figli Aleksey e Vassily
Luoghi: Rostock (Germania del Nord), Mosca
Tempo: Il presente
Trama: In modo apparentemente casuale mentre si trovano a Rostock in Germania, Harlan, Kurjak e Tesla vengono in contatto con un non-morto mandato a controllare il traffico di materiali illeciti per conto del Maestro della Notte Grigor Vurdalak, fantomatico criminale protagonista delle guerre intestine della Kombinatzjia, la mafia russa. Harlan decide di recarsi in Russia. Qui Vurdalak ha già fatto le sue prime mosse per prendere il controllo della mafia e anche per sbarazzarsi del Dampyr. Vurdalak intanto sfruttando l’arrivismo di Vassily, secondogenito del Generale Konstantin Kirilienko, uno dei più importanti capi della mafia russa, riesce a catturare proprio Kirilienko che trasforma in non-morto (Vassily invece viene eliminato dal branco del maestro della notte).

All’arrivo a Mosca, Harlan, Tesla e Kurjak sono accolti da Ringo Ravetch, un compagno di armi di Emil ora dedito ad attività illegali, ma in realtà i passi dei tre sono spiati da subito da Vurdalak che manda un gruppetto di non-morti a saggiare le qualità del Dampyr, prima di entrare in contatto telepatico diretto con Harlan e di sfidarlo.
Ringo si rivela un traditore e consegna Harlan e Kurjak a Aleksey Kirilienko, il figlio secondogenito del capomafia, che vuole eliminare sia Vurdalak sia il padre e prendere il controllo della mafia russa. Mentre Kurjak viene liberato da Tesla e dimostra il suo codice d’onore non uccidendo Ringo, Harlan viene portato al cospetto dì Vurdalak.
Lo scontro finale è a base di piombo e sangue: Tesla e Kurjak accorsi in aiuto di Harlan eliminano la maggior parte dei non-morti, padre e figlio Kirilienko si ammazzano a vicenda e Harlan si reca allo scontro finale con Vurdalak. Il Maestro della notte viene ucciso e ancora una volta Harlan dà sfogo alla sua natura vampiresca bevendo il sangue del nemico e acquisendo così altre conoscenze. Nelle pagine finali anche Ringo si riscatta finendo il coriaceo non-morto Generale Kirilienko.
Pagine da ricordare:
p.90 vignetta in posizione 3. Harlan con pistola fumante in pugno e katana nella mano destra appoggiata dietro le spalle. Un’immagine che è già epica e che mostra in anticipo la propensione per il western di Dotti.
p.98 il dialogo finale tra Harlan e Tesla descrive un altro passo di Harlan nel capire la sua natura di Dampyr. Dopo aver bevuto il sangue di Grigor Vurdalak, Harlan esprime la sua paura a Tesla a cui dice: «Che cosa sono? Un umano?… un vampiro? Che cosa?!…». E la bella vampira risponde semplicemente: «Che cosa sei?… Sei un predatore, Harlan Draka… un predatore!…».
La copertina: Sullo sfondo di una notte infuocata, Harlan spara fuori scena mentre verso di lui si dirigono le moto guidate dai non-morti e un elicottero della mafia russa. Harlan è in questo caso in pieno controllo e sta acquisendo sicurezza e decisione.
Cosa scopriamo su…
…la relazione Kurjak/Tesla: è un’importante sottotrama che consentirà tanti sviluppi narrativi importanti. Dopo che Tesla ha saziato la sua sete su di un malcapitato criminale, Kurjak la osserva uscire da un portone e così dice ad Harlan: «Guardala, Harlan… se non fosse già morta e se non si nutrisse di sangue umano, beh, la troverei carina!…» [p.13]. Sostanzialmente nel paradosso è già una piccola dichiarazione di attrazione.
…i poteri del Dampyr: Harlan quando entra in legame telepatico con i Maestri della Notte non è solo succube dell’azione ma è in grado di replicare e di sfidare l’avversario (Harlan: «So che mi stai guardando, bastardo… ti sento! Vieni a prendermi!… Ti aspetto!» Vurdalak: «Sei più forte di quanto pensassi, Dampyr!…» [p. 62].
Tutto torna: Dampyr è il fumetto con il più alto tasso di continuity nelle serie edite della Sergio Bonelli Editore e questo lo si capisce evidentemente dalle tante trame e sottotrame che si intersecano, ma anche da piccoli particolari secondari che ritornano magari dopo anni: è il caso di Ringo che dopo l’apparizione in D4 è ritornato in D206 Il dio del massacro riutilizzato dallo sceneggiatore Giorgio Giusfredi.
(D206 p.39 disegni di Statella e Piazzalunga)
E per chi volesse ecco i link ai numeri del
Dampyr Index già pubblicati:
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