La compagnia guerriera – Dampyr 232 (luglio 2019)

Scritto da Paolo M.G. Maino

27 Lug, 2019

L’estate di Dampyr esplode con una doppia storia di Mauro Boselli e Maurizio Rosenzweig che continua sulla linea della doppia di Boselli e Genzianella dei mesi di maggio e giugno.
Nel primo episodio, La compagnia guerriera, si pongono le basi per uno scontro che vedrà opposti Harlan e compagni da vari angoli del multiverso contro le Armate del Caos di Alastor coalizzate con i Grandi Antichi, divinità primigenie del folle pantheon di Lovecraft. Di fatto sono ben tre le sottotrame che si incontrano in questo numero: quella dei Grandi Antichi (che abbiamo provato a riassumere nella presentazione del numero di giugno) che è strettamente connessa alla pallida maschera ; quella dei principi infernali e in particolare delle divisioni interne tra il capo dei principi Iblis e il demone con la faccia di iena Alastor; e quella del mondo della compagnia guerriera su cui si era svolta la vicenda in puro stile howardiano dei Dampyr 173-174 (e di cui abbiamo parlato in un recente Dampyr Index).

La compagnia guerriera – Dampyr 232

Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli

Disegni: Maurizio Rosenzweig

Copertina: Enea Riboldi

Proviamo a riassumere alcuni passaggi de La compagnia guerriera. Nel mondo della compagnia guerriera si prepara una guerra a tutto campo delle forze di Alastor che vuole tornare a vendicarsi della sconfitta subita in D174 e proseguire il suo cammino di conquista dei mondi del multiverso. Il simpatico demone Savnok (quello che si aggira rivestito con una armatura rinascimentale e pieno di vermi che cadono ad ogni suo movimento) raggiunge Harlan e amici al Teatro dei Passi Perduti e li informa di quanto sta accadendo: Alastor si è ribellato ad Iblis e si coalizzato con i Grandi Antichi e ora sta sferrando il suo primo attacco nel multiverso al mondo della compagnia guerriera.

Da queste premesse nasce la decisione di intervenire nella battaglia per aiutare gli amici (amici di cui Harlan e Kurjak hanno ricordi vaghi visto che ogni viaggio nel multiverso si porta con sé anche la perdita di parti della memoria, ma Kurjak sa di aver avuto una storia con Dandy tra le più importanti guerrieri della compagnia di Rhaleya) e così con Savnok passando dalla casa di Athanasius Pernath (ve lo ricordate?) i nostri eroi si tuffano (letteralmente) nel multiverso, ma i viaggi nel multiverso oltre a generare problemi di memoria non hanno garanzie per la fase di arrivo perché ogni persona che si sposta può essere attratta in luoghi diversi a seconda dei legami personali con quel mondo e così Tesla resta con Savnok e raggiunge Rhaleya; Harlan finisce tra le braccia di Loryen (e lo salutiamo a pagina 67); e Kurjak raggiunge Dandy che nel frattempo si trova prigioniera.

Ho raccontato molto (ma c’è tanto da scoprire se non avete ancora letto l’albo o se leggete questa recensione incuriositi dalla possibilità di leggerlo), ma era necessario per inquadrare una storia che fonde miti e racconti howardiani a quelli lovecraftiani e che presenta un turbinio di personaggi boselliano! Eh sì, perché il trait d’uniòn che unisce Howard a Lovecraft è Boselli stesso che vuole evidentemente tirare le fila di sottotrame ventennali. Non è facile forse per un neofita affrontare la lettura di questo albo (e in questo spero che le recensioni e il Dampyr Index del nostro blog possano essere un aiut), ma non impossibile se ci lascia guidare da alcune utili spiegazioni interne e soprattutto se ci lascia conquistare dagli immaginifici disegni di Rosenzweig.

I vari mostri lovecraftiani prendono vita nelle matite di Rosenzweig che con un lavoro certosino riproduce gli Shoggoth che come dei giganteschi blob assorbono le vittime, gli scimmieschi Vendias, e la potenza orripilante di Cthulhu. Del resto dopo D173-174 disegnato dall’altrettanto visionario Esteban Maroto, non poteva esserci scelta migliore da parte di Boselli nell’affidare proprio a Rosenzweig questa doppia che aveva bisogno di uno stile fortemente espressionista e graffiante. Aggiungo qui solo un piccolo aneddoto personale. Mi è capitato di passare in redazione Bonelli durante una fase di revisione di alcune pagine proprio di questo numero in edicola e vi assicuro che il dettaglio su come uno Shoggoth divora i malcapitati che incontra sul suo cammino è stato occasione di intense discussioni! E se non ne siete ancora convinti guardate la stupenda illustrazione postata qui sopra – è una splash page – che rappresenta l’incredibile apparizione di Cthulhu.
Per ora ci fermiamo qui e aspettiamo con trepidante attesa D233 il cui titolo, I grandi antichi, ci anticipa quello che ci attende in uno scontro che potrebbe avere conseguenze importanti sulla vita dei nostri eroi e di Kurjak in particolare!

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