Vi presentiamo la recensione del nuovo Tex Willer Speciale che giunge a sei mesi di distanza dal precedente Bandera e che rende questa pubblicazione da annuale a semestrale, almeno per quest’anno. Il titolo è quanto mai evocativo: Mefisto: Le origini del male, scritto da Mauro Boselli, creatore e curatore di Tex Willer, e disegnato da Roberto De Angelis.
Questo è l’anno di Mefisto e ormai dovrebbe essere evidente per tutti: una saga di sette albi sulla serie classica e lo Speciale di Tex Willer in oggetto, più una sorpresina già annunciata da Boselli all’inizio dell’anno prossimo, ma non ancora specificata. Questo Speciale va ad aggiungere un nuovo tassello alla biografia del negromante che da settant’anni abbondanti perseguita Tex e i suoi pards, ovvero racconta il suo passato.
Mefisto: Le origini del male – Tex Willer Speciale n.4
Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Roberto De Angelis
Copertina: Maurizio Dotti
Per la precisione, la vicenda si svolge in un arco di circa 10 anni: all’inizio dell’albo troviamo l’indicativa data del 1850, mentre diversi indizi inducono il lettore a datare la concludere della storia nel 1860.
Steve Dickart è un giovane ipnotista che stringe alleanza con l’indovino Farzan che lavora per il circo Barnum: i due uomini si dedicano alle rapine nelle lussuose case dei ricchi d’America, ma ben presto sulle loro tracce si mettono gli investigatori. Dickart, che nel frattempo ha assunto il nome d’arte di Mefisto, recupera la sorella Lily dall’istituto in cui era rinchiusa e ne fa la nuova complice dei suoi piani criminali.
Ci fermiamo qui per non incorrere in ulteriori spoiler.
Viene da chiedersi in quale spoiler potremmo mai incorrere se parliamo di un prequel della serie: tutti, o quasi, i lettori di Tex sanno benissimo come si evolverà la figura di Mefisto, al netto delle inevitabili incongruenze sviluppatesi nel corso dei decenni, tuttavia ci fermiamo per rispetto di chi non ha ancora iniziato o completato la lettura.
Boselli imbastisce una trama del tutto insolita per la serie: in tutte le 128 pagine dello Speciale si verificano una manciata di spari, quasi tutti inseriti all’interno degli spettacoli di magia e illusionismo messi in scena da Mefisto. Tutto il resto sono dialoghi su dialoghi, scritti benissimo e dai risvolti inquietanti ed evocativi, ma sempre dialoghi sono. Se siete lettori in cerca di una lettura adrenalinica, ricca di scene d’azione e di morti ammazzati, probabilmente questo non è l’albo giusto per voi. Se, al contrario, vi interessa di più un volume in cui il piacere della lettura prescinde dalla quantità di sparatorie, allora questo è quello giusto.
Giunti a questo punto, però, tocca soffermarci su un punto focale: sulla serie regolare di Tex, Mefisto compare nel numero 3 Fuorilegge ed è un prestigiatore da due soldi che veste una brutta tutina e fa la spia contro gli Stati Uniti. Un uomo normalissimo senza poteri particolari che infatti spara a Tex per poterlo fermare, ovviamente senza successo. Invece, nella storia Pinkerton Lady, di cui abbiamo già parlato su queste pagine, e ambientata prima di Fuorilegge, Mefisto è già un esperto di ipnosi e pratica la mesmerizzazione di massa. A Boselli, quindi, il compito di spiegare al lettore perché c’è una simile disparità di poteri tra il Mefisto di Pinkerton Lady e quello di Fuorilegge. Allo stesso tempo, Le origini del male ci mostra uno Steve Dickart che pratica già l’ipnosi a livelli piuttosto buoni al punto che riesce a organizzare diverse rapine con notevole successo. Certo, Boselli ci mostra l’inizio del sodalizio criminale tra i fratelli Dickart, ma non ci fa vedere il momento 0, ovvero il momento in cui i poteri di Mefisto iniziano a manifestarsi per la prima volta.
Ottimi i disegni di Roberto De Angelis, qui di nuovo alle prese con una storia cittadina nella quale il suo stile è perfettamente avvezzo visti i numerosi anni su Nathan Never. Se il suo lavoro nelle storie ambientate nel West più assolato e selvaggio è ottimo, nelle storie cittadine raggiunge l’eccellenza dimostrandosi l’interprete perfetto per questo tipo di ambientazione. La caratterizzazione grafica di tutti i personaggi è azzeccatissima, complice il fatto che molti di essi sono già stati rappresentati da De Angelis in Pinkerton Lady.
Un buon Speciale, insomma, con qualche punta di rammarico per il fatto che più che raccontare la perdita dell’innocenza di Mefisto e il suo definitivo passaggio al Male, ci racconta la nascita del sodalizio criminale di Steve e Lily. Poco male: quando la qualità del lavoro è così alta, ogni altra considerazione è superflua.
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