Bacilieri in mostra a Roma (11-30 novembre 2021)

Scritto da Paolo M.G. Maino

9 Nov, 2021

L’Art Gallery ‘Tricromia’ ha inaugurato oggi una splendida mostra su uno degli artisti più eclettici, sperimentali e personali degli ultimi anni: Paolo Bacilieri. Noi di FumettiAvventura lo amiamo molto (avete presente la spasmodica attesa per Susy&Merz scritto in coppia con Giorgio Giusfredi?) sia nelle sue opere più intime e autoriali sia nelle sue continue scorribande nel fumetto popolare Bonelli (e non solo). Se siete a Roma o ci passate nelle prossime settimane (dall’11 al 30 novembre)… fateci un pensierino! Oltretutto a curare la mostra c’è Luca Raffaelli che di fumetti ci capisce parecchio!

 

 

Vi lascio al comunicato stampa!

“Bacilieri e oggi”

a cura di Luca Raffaelli

dall’11 al 30 novembre

Tricromia Via Roma Libera 10 – Roma

Visite solo su appuntamento

 

A Paolo Bacilieri piace indagare. Lo fa da sempre con i disegni, come quando scrive i suoi fumetti, ad esempio Barokko: investigatore privato e protagonista di un cinico hard boiled urbano, ambientato nella Roma metropolitana. O quando disegna sceneggiature altrui, come ad esempio quella di Vincenzo Filosa per Bob 84, un noir a fumetti ambientato in Italia, che richiama alla memoria i polizieschi anni Ottanta e i manga d’autore.

Bacilieri sa che la realtà, se la guardiamo attentamente, può raccontarci molto. E non sa cosa si perde chi ha fretta, chi ha gli occhi abbassati, chi pensa ad altro.

Il Bacilieri della fine degli anni Ottanta e quello di oggi hanno lo stesso sguardo, sempre attento, curioso, attivo, penetrante. Barokko era stato creato nel 1988 per “A Suivre”, la prestigiosa rivista francese di Casterman, dove trovavano spazio alcuni dei maestri assoluti dell’avventura a fumetti. Le pagine sono davvero un piccolo mondo zeppo di informazioni. I personaggi hanno il volto segnato dal loro passato, e ogni segno ha qualcosa da dire, gli ambienti sono pieni di oggetti che Paolo ci invita a riconoscere, per attivare circuiti di memoria, reminiscenze empatiche. E poi gli esterni: pubblicità, cartelli, lampioni, nebbie, panchine, architetture. Ogni oggetto ha la sua storia, in un gioco di rimandi, e di approfondimenti senza fine.

 

 

Il Bacilieri di oggi non è cambiato. Forse mette meno neri e grigi scuri ma la voglia di coinvolgerci è la stessa, e così quella di perdersi e di farci perdere nelle sue tavole. Deve mostrarci la morte di un tecnico del suono negli anni Ottanta a Milano? Intorno al cadavere sparge un’infinità di oggetti che riempiono lo spazio come in una tavola di Jacovitti. Chi ha vissuto quegli anni ritrova i Revox, le custodie delle audiocassette, le cuffie, i nastri, i cavi. Tutto vero, tutto catalogabile. E questo tutto parla a voce alta. E poi, un po’ nascosto (che quasi bisogna andarlo a cercare come nelle vignette della Settimana Enigmistica), videocassette con su scritto Sanremo e Domenica in, e poi riviste giapponesi, e poi la torre Velasca di Milano e poi il Pantheon. Ma ancora di più i corpi, le posture e, di nuovo, i segni sul viso. A Bacilieri non basta l’essenziale, non basta raccontare bene. Sa che certe informazioni sono importanti sia per chi le sa cogliere, sia per il lettore distratto. Tanto i segni della vita (e del suo stile) arrivano. Magari in un secondo tempo, magari mentre stai con gli occhi bassi a pensare ad altro. Però arrivano.

 

TRICROMIA di Giuseppina Frassino

www.tricromia.com

info@tricromia.com

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