Mille attività e impegni ma tengo duro e continuo a leggere e comprare la ristampa di Mister No (e speriamo che si proceda anche oltre le 60 uscite previste).
Parliamo ora di Uno sporco affare con le mie rapide pillole.
Uno sporco affare – Mister No n.16
Soggetto e sceneggiatura: Guido Nolitta
Disegni: Franco Donatelli
Copertina: Gallieno Ferri
Non tutte le ciambelle vengono con il buco
Effettivamente tra le prime storie di Jerry questa è sicuramente tra le più deboli sia come sviluppo narrativo sia come sviluppo del personaggio stesso. Capita, intendiamoci e nei ruggenti anni 70 un giro a vuoto aveva una incidenza relativa. C’è però un dato che ci portiamo a casa come interessante: la misura delle storie di Mister No è almeno di due albi come minimo, molto meglio quando sono tre o più. Perché? Perché dalle storie di Jerry ci aspettiamo la vita e l’azione. E se l’azione può tutto sommato essere compressa in una sezione di albo (50/60%?), per la vita c’è bisogno di tempo, di lentezza e di tanti spazi bianchi che raccordino quello che accade con calma nelle vignette. Il giusto bilanciamento non è quindi cosa banale anche se tutto appare semplice e scorrevole in tante storie del nostro eroe.
In difesa degli indifesi
La scena iniziale in cui Jerry bruscamente blocca gli stupidi e boriosi cacciatori che si divertono a sparare a poveri animali che non possono nemmeno scappare è una piccola summa del Mister No pensiero. Esiste una morale in ogni azione. La caccia è simbolo di questa morale. Mister No è un ambientalista ante litteram. La foresta e i suoi animali hanno diritto di vivere e di essere rispettati. Se ci deve essere una sfida questa deve essere il più possibile alla pari. I due cacciatori invece rappresentano tutta la superficialità e arroganza dell’uomo moderno occidentale i cui effetti vediamo e viviamo oggi tristemente.
Le allucinazioni di Jerry
Tre vignette semplici senza effetti speciali (pp. 51-52) eppure così donatellianamente efficaci nel raggiungere lo scopo di raccontarci i sogni allucinati di Mister No. Donatelli non ha fatto sicuramente le sue migliori prove su Mister No, ma il suo disegno è sempre stato al servizio del racconto e la sua professionalità qualcosa di unico davvero.
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