Sono in ritardo, lo so, ma in fondo siamo a Manaus e niente è in orario, tranquilli. Sedetevi e aspettate che passi il vostro battello che vi porterà verso… chissà dove! E dopo le scuse non-scuse, passiamo agli appunti di viaggio della mia personale Mister No Story. È ora il turno del numero 9 L’uomo dalla maschera rossa.
Terzo albo su cui continua la storia del Caimano d’argento e nuovi appunti di viaggio che toccano quello che più mi ha colpito di sceneggiatura e disegni.
L’uomo dalla maschera rossa n.9
Soggetto e sceneggiatura: Guido Nolitta
Disegni: Franco Bignotti
Copertina: Gallieno Ferri
Copertina e pag.96
Questo è davvero un colpo di genio: in copertina vediamo il nostro Mister No che sta per subire un agguato da parte del misterioso uno con la maschera rossa e la tensione della stupenda illustrazione di Gallieno Ferri è palpabile e poi… poi rivediamo quella maschera indosso al capo dei Pirati del fiume solo all’ultima vignetta dell’ultima pagina con un cliffhanger bellissimo. Ma in realtà tutto torna! Perché quelle presunte digressioni di cui avevamo parlato nello scorso numero si spiegano ora perfettamente! Il capitano della polizia è l’uomo dietro la maschera e dai fatti dell’assalto alla nave su cui si è casualmente trovato Mister No, Jerry è un sorvegliato speciale e il pestaggio che ha subito assume tutt’altro significato. Perfetto Nolitta nel depistarci!
Eh no… Jerry non è proprio Tex o Zagor!
Quante volte vi ricordate che Tex o Zagor siano stati sorpresi mentre facevano un pisolino all’aperto per riprendersi da qualche fatica?? Ve lo dico io… mai! Inconcepibile! Al massimo con un inganno incredibile di Mefisto o Hellingen o dei due alleati!!! E invece il nostro Mister No si addormenta in una rete puzzolente di pescatori, si sveglia a giorno fatto e si fa beccare dal… peggiore dei poliziotti di Manaus. Realismo e comicità.
Nella foresta
Prima della rivelazione finale Guido Nolitta e Franco Bignotti ci fanno immergere nella foresta (forse per questo i colori potevano essere più vari con una tavolozza più ampia che trascolora con i raggi che filtrano… ma non lamentiamoci, dai! Il prodotto è buono e amarcord quanto basta). Che belle queste pagine lente che scorrono tra zanzare e liane e ci fanno innamorare di quella terra (che saprà anche essere spietata come vedremo in prossime storie)!
Ed ora al prossimo appuntamento con la conclusione della lunga storia de I pirati del fiume!
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