…e arrivò Roberto Diso. È innegabile che tanti sono i motivi per cui questo sesto numero è piacevole, bello, gustoso da leggere ancora oggi a 45 anni di distanza, ma per la nostra editoriale di Jerry Drake la grandezza e la peculiarità di questo albo è innanzitutto l’esordio di Roberto Diso. Dopo Ferri e Donatelli (che non disegneranno più storie regolari di Mister No, ma Gallieno Ferri rimarrà copertinista per ben 118 numeri), e dopo Franco Bignotti, eccovi Roberto Diso, il disegnatore che ha legato la sua produzione in modo indissolubile a Mister No e che a poco a poco lo ha fatto proprio creando dall’interno il nuovo modello del personaggio. Ma bando alle celebrazioni e lasciamo spazio alle veloci pennellate dei miei commenti di questa Mister No Story.
L’Uomo della Guyana – Mister No n.6 (novembre 1975)
Soggetto e sceneggiatura: Guido Nolitta
Disegni: Roberto Diso
Copertina: Gallieno Ferri
Il topos del cliente
Guido Nolitta ha nel sangue la serialità e sa che bisogna creare una immediata complicità con il lettore. Lo ha fatto già bene con Zagor e soprattutto usando Cico. Ora parte subito sicuro su Mister No e ci propone per la 5 volta in 6 numeri il topos del cliente che si rivela una fregatura. Ci sono due tipologie: gli squattrinati che non pagano (così nel 3 verso il Sertão e ora con il cantante lirico in questo numero 6); i ben forniti di soldi (in genere dollari non gli svalutati cruzeiros) che poi hanno intenti criminali e diventano gli antagonisti di Jerry (nel numero 1, nel 3 e nel 6). Spesso poi le due categorie si trovano entrambe nello stesso numero con un meccanismo di replicatio che amplifica il senso di scalogna del nostro eroe.
Lo spogliarello di Anouk
Nelle edicole italiane a metà anni 70 esistono già fumetti per un pubblico maturo (con tutte le accezioni della cosa), ma la Bonelli è una casa conosciuta per la sua morigeratezza. Ma Mister No è altro e la realtà entra prepotente in tutti i suoi aspetti. Jerry beve e fuma senza ritegno e ama le donne e la loro bellezza da vero uomo. Con rispetto e con gusto perché è alla ricerca di una reciprocità anche attraverso schermaglie d’amore. La bella Anouk casca ingenuamente nella trappola di Jerry e ci regala una pagina di chiaroscuro in controluce molto hard per gli standard Bonelli del tempo!
Amazzonia, questa sconosciuta!
Mister No è una guida amazzonica e conosce mille angoli dove far atterrare il suo piper (anche questa volta ce lo dimostra), eppure ha sempre qualcosa di nuovo da scoprire e noi con lui! Questo è un altro dei motivi del successo della serie. L’eroe, oltre a non essere perfetto, si trova a vivere in contesti nuovi e a incontrare nuovi popoli e realtà insieme a noi lettori. Questa volta tutto parte da tamburi africani che poi saranno il titolo anche del numero 7.
Uno «strano individuo» in copertina
Pensateci! La copertina di Ferri è dedicata ad un episodio che occupa solo poche pagine (10 da inizio a conclusione) e l’antagonista di Mister No è solo uno «strano individuo» senza nome (al contrario di uno dei suoi indios che si chiama Aweka). Un breve episodio che ancora una volta si trasforma in una stoccata di Guido Nolitta contro l’uomo bianco e la violenza con cui ha rovinato tante semplici popolazioni dell’Amazzonia.
Povera rana!
La legge della giungla è implacabile e il debole nel mondo animale soccombe! Ma la scenetta di pagina 93 è solo una delle tante di questo numero e Diso riempirà sempre le sue storie di questi particolari con una passione e una competenza altissime nel rappresentare il mondo della natura.
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