È giovedì ed è uscito il quinto numero della ristampa a colori di Mister No: La vendetta del gringo, la bellissima e intensa conclusione della storia nel Sertão, una delle storie più amate della serie (e siamo solo al numero 5! Che cosa ci aspetta, amici?!?). Ho poco tempo libero e tanti fumetti nuovi… che fare? Solo una scelta: leggere Mister No! Questo è il richiamo all’avventura di noi appassionati di Jerry Drake! E dopo aver letto (e riso, e quasi pianto…) eccovi le mie pillole di riflessioni che ho chiamato un po’ pomposamente Mister No Story.
La vendetta del gringo – Mister No n.5 (ottobre 1975)
Soggetto e sceneggiatura: Guido Nolitta
Disegni: Franco Bignotti
Copertina: Gallieno Ferri
La vendetta
Filo rosso della storia è la vendetta che anima con un sacro furore Mister No e che lo fa entrare nella tana della vipera. È un Mister No ‘implacabile’ quello che vediamo muoversi in queste pagine, ma poi prima della vendetta c’è l’incertezza. Non si può uccidere a sangue freddo! È Jerry suda davvero in memorabili pagine che traboccano della fantastica umanità di Mister No.
Ah le donne di Jerry!
Miranda è la prima grande figura femminile che incontreremo nella lunga saga di Mister No. È vero che il bacio di Zagor e Frida Lang è del 1974 e qui siamo a 1975 inoltrato, ma le pagine di baci e controbaci sul finale sono un pre-epilogo dal sapore comico, leggero e vivace. Guido Nolitta sdogana subito la presenza delle donne che diventano anche co-protagoniste come Miranda che dà subito un suo supporto decisivo per far realizzare il piano pensato da Jerry. E che intraprendenza! Sono donne ormai del post 68 e figlie della cultura degli anni 70.
Eroi e criminali, ma soprattutto uomini del Brasile di Nolitta
La storia nel Sertão serve a Nolitta per far capire ai lettori perché ha scelto il Brasile. Uno spazio ben poco conosciuto in Italia e dalla varietà di ambienti… e questo è vero. ma soprattutto sono gli uomini che lo abitano a renderlo un posto speciale: «Rispettabili cittadini che sono in realtà degli spietati aguzzini… soldatacci tagliatore che si rivelano uomini sensibili e responsabili…» e ancora «…prima devo imparare a conoscere meglio questo strano, affascinante paese e, soprattutto, la sconcertante gente che vi abita! Devo essere in grado di capire, Miranda… capire per poter prendere delle decisioni più importanti!». Conoscere l’uomo! Mister No è un novello Socrate che come il filosofo ateniese è totalmente sbilanciato sull’esperienza reale e rifugge da qualsiasi vuota teoria.
Olha, Mulher rendeira…
Le ultime due pagine creano un archetipo che vedremo altre tante volte: Mister No si allontana dal luogo della sua avventura (con il piper o con un voador è lo stesso) e canta una canzone generalmente struggente e malinconica perché ogni storia di Mister No si leva sempre di un filo di tristezza perché nella vita ci sono risate e lacrime. Questa volta tocca alla canzone dei Cangaceiros che è la stata la tragica colonna sonora di un sogno infranto. Un sogno fatto da uomini che non ci sono più ma che proprio il fumetto di Nolitta rende a suo modo immortali (come Ettore grazie a Omero ricorda Foscolo ne I Sepolcri).
Ben prima di Indiana Jones: le cartine!
Oggi mi dilungo… scusatemi! Ma la pagina finale che di finale non ha nulla perché ‘L’avventura continua!’ è di una bellezza metafumettistica unica: Franco Bignotti disegna il piper di Jerry che vola sulla cartina del Brasile. La cartina dell’avventura. Una realtà precisa che diventa anche luogo della narrativa. E siamo 6 anni prima di Indiana Jones!
Ci sentiamo tra una settimana per l’esordio di (rullo di tamburi!!!) Roberto Diso!
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