I forzati di Dryfork – Tex n.712 (febbraio 2020)

Scritto da Francesco Benati

27 Feb, 2020

Il mese di febbraio ci consegna una doppia uscita di Tex nella sua versione adulta: quella del Texone di Claudio Villa, già ampiamente recensita su queste pagine, e il mensile classico intitolato I forzati di Dryfork che vede il debutto dello sceneggiatore Jacopo Rauch sulla serie regolare, dopo essersi messo alla prova su alcune collane parallele, mentre ai disegni troviamo Giuseppe Prisco, qui alla sua seconda presenza sulla serie dopo la bella storia Le schiave del Messico di due anni fa su testi di Pasquale Ruju.

Ho citato il Texone di Villa non a caso, in quanto fra le due storie ci sono delle notevolissime analogie, al punto che risultano essere molto simili fra loro. Non si tratta, naturalmente, di mancanza di idee, bensì c’è da considera che il Texone è stato scritto quasi 18 anni fa, quindi è normale che un certo tipo di canovaccio, peraltro neppure troppo originale, abbia finito con il ripetersi. Il fatto che accada ora, quasi in concomitanza, è frutto della casualità.

Vediamo la sinossi del mensile.

 

I forzati di Dryfork – Tex n.712

Soggetto e sceneggiatura: Jacopo Rauch

Disegni: Giuseppe Prisco

Copertina: Claudio Villa

Tex e Carson scoprono che un gruppo di fuorilegge è riuscito a far evadere il proprio capo dal penitenziario di Dryfork. Dopo essersi messi sulle loro tracce, i ranger si accorgono che i banditi hanno un loro obiettivo ben preciso: nel parapiglia della rocambolesca evasione, infatti, ha trovato la fuga anche il proprietario di un bottino che fa gola molti. Le piste dei tre gruppi convergeranno insieme nel prossimo capitolo.

Chi ha letto il Texone di Villa ha già intuito le similitudini, ma garantisco che queste aumentano durante la lettura effettiva dell’albo.

 

 

La sceneggiatura di Rauch

Aldilà di queste considerazioni poco più che superflue, c’è da dire che Jacopo Rauch si conferma come uno degli sceneggiatori bonelliani classici più interessanti da tenere d’occhio attualmente. Questo primo albo possiede il brio e la vivacità degli autori esordienti miscelato con l’esperienza dell’autore di esperienza. Non a caso, la prima storia scritta da Rauch per la Bonelli è per Zagor ed è uscita nelle edicole nell’ormai lontano 2002 e da allora lo sceneggiatore toscano ha macinato migliaia di pagine per lo Spirito con la Scure, pagine che gli hanno permesso di diventare amatissimo fra gli appassionati.

Rauch unisce la classicità del racconto fatto di trame lineari, un discreto numero di personaggi ben definiti e ognuno con il proprio ruolo, con una gestione del ritmo e una capacità narrativa non comune. Forse non sarà quel fumettista superstar che si fa bello alle fiere con un codazzo di fan (fan, non lettori) al seguito, ma di sicuro è uno che le cose sa farle e sa farle bene.

Non esagero affatto se dico che le più belle e appassionanti storie di Zagor degli ultimi anni per me le ha scritte lui.

Per l’albo in questione, Rauch dimostra di aver appreso al volo la nozione texiana e di aver già digerito il mondo di Tex, il suo modo di parlare e il suo modo di porsi nei confronti degli avversari. Chi temeva di trovarsi il ranger tramutato in un clone di Zagor si è visto smentito su tutta la linea. 

Sotto l’attenta guida del curatore Mauro Boselli, Rauch ha sfornato una prima parte che, almeno per quanto riguarda la serie mensile, si candida seriamente ad entrare in una potenziale top ten di fine anno

E giuro che non scherzo.

 

 

I disegni di Prisco

A onor del vero, Rauch ha trovato una facile sponda nel lavoro di Giuseppe Prisco. Anche lui una delle voci in costante crescita della Sergio Bonelli Editore e anche lui con un fortissimo background zagoriano nelle vene, Prisco sembra aver trovato una maggiore quadratura del cerchio rispetto al debutto di due anni fa, in cui a volte la rappresentazione di Tex oscillava tra il vecchio Fusco e l’ultimo Ticci.

Con l’albo attualmente in edicola, per quanto l’ombra del maestro senese rimanga ancora forte, Prisco è riuscito a trovare una propria identità.

Non mi dilungo oltre per questo primo albo. Ho tardato un po’ nella recensione per via di vari impegni, ma lo potrete trovare in edicola ancora per una decina di giorni, quindi vedete di affrettarvi e fatelo vostro il prima possibile!

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