Tamburi nella foresta – Maxi Zagor n.37 (settembre 2019)

Scritto da Francesco Benati

7 Nov, 2019

Vuoi per qualche weekend fuori porta, vuoi perché c’è stato Lucca Comics, vuoi perché il tempo libero è quello che è, fatto sta che pubblichiamo solo oggi la recensione di Tamburi nella foresta, il nuovo, o meglio, il recente Maxi Zagor di racconti brevi pubblicato come sempre dalla Sergio Bonelli Editore.

Tutto ha avuto origine dall’ormai seminale Maxi I racconti di Darkwood, uscito circa due anni fa che è stato accolto con un’ovazione generale: sei racconti brevi tenuti insieme da un racconto cornice di 94 pagine leggibile autonomamente. 

A questo Maxi ne ha fatto seguito un altro uscito all’inizio di quest’anno intitolato Brividi da Altrove. Peculiarità di questo Maxi è stato presentare esclusivamente storie a tema fantasy/horror, ovvero una delle due facce della saga di Zagor, serie che si è sempre contraddistinta per aver sapientemente miscelato tutti i generi narrativi. Purtroppo quel Maxi non è stato, a mio avviso, all’altezza del primo capitolo, per cui ci si chiedeva se questo terzo volume avrebbe bissato il successo del capostipite. Ebbene, diciamolo subito, no. Intendiamoci, questo albo è bello, più del secondo, però non ha quella freschezza e quella forza che aveva I racconti di Darkwood. Non si può neanche additare più di tanto l’effetto novità, visto che, rileggendolo, quel Maxi del 2017 mi sembra ancora un capolavoro fatto e finito.

Ma andiamo con ordine. Naturalmente non posso fare una recensione accurata di tutte le storie di questo albo, perciò mi limiterò ad una breve, ma esaustiva, carrellata.

 

 

 

Tamburi nella foresta – Maxi Zagor n.37

 

Testi e disegni: Autori Vari

Copertina: Alessandro Piccinelli

Il lupo e la luna 

di Moreno Burattini e Val Romeo

 

 


Dopo il clamoroso successo di Brezza di Luna, storia contenuta nel primo volume ad opera di Burattini e di Lola Airaghi, l’autore tenta il bis questa volta avvalendosi dei disegni di Val Romeo, compagna di scuderia della Airaghi su Morgan Lost di Claudio Chiaverotti. Il risultato, spiace dirlo, non è ai livelli della storia precedente, ma si fa ben apprezzare per la drammaticità del racconto e per i bellissimi disegni della Romeo. Se proprio vogliamo trovare un neo alla disegnatrice siciliana, potremmo dire che Cico non le è venuto benissimo, ma è davvero il suo unico difetto.

 

Eden’s Falls 

di Giovanni Eccher e Max Bertolini

 

 

Personalmente attendevo molto il lavoro di Bertolini, visto che si tratta di un disegnatore che seguo sin dai tempi in cui era una delle colonne portanti di Nathan Never. Stesso discorso per Eccher, ottimo sceneggiatore con solo una prova, peraltro buona, all’attivo sulla serie. Zagor e Cico arrivano ad Eden’s Falls, villaggio dove la Bibbia viene interpretata in modo estremamente restrittivo. La storia in quanto tale è discreta, mentre spiccano gli ottimi disegni di Bertolini, un asso che spero di ritrovare presto sulla serie regolare.

 

Le ali nere

 di Francesco Testi e Marco Torricelli

 

Uno degli sceneggiatori più giovani che collabora con il decano di Zagor per l’unica storia a tinte fantasy del lotto. Un misterioso rapace viene avvistato dagli indiani di Darkwood e Zagor è intenzionato a far luce sull’apparizione. Una storia senza infamia e senza lode che ha il pregio di alternarsi ai racconti più classici, tenuta in piedi dagli ottimi disegni di un sempre bravissimo Torricelli.

 

L’uomo con la stella 

di Mirko Perniola e Sal Velluto

 

 

Uno degli sceneggiatori zagoriani che più si sta mettendo in mostra di recente (notare la sua recente storia sul mensile attualmente in edicola) che fa coppia con uno dei vari disegnatori italiani divenuti famosi all’estero. Sal Velluto è un noto disegnatore della Marvel che è tornato in Italia proprio per disegnare Zagor. Lo Spirito con la Scure si imbatte in un calesse distrutto e gli unici due superstiti sono uno sceriffo e un bandito che deve essere scortato in prigione. Eppure le apparenze ingannano! La storia di Perniola è discreta, ma a tenere banco sono i disegni di Sal Velluto, decisamente debitori del modello supereroistico, ma comunque ancorati alla tradizione bonelliana.

I quattro assassini 

di Roberto Altariva e Luca Corda e Luca Pozza

 

 

La storia più squisitamente zagoriana del lotto, una trentina di pagine che rappresentano un autentico tuffo nel passato grazie ai disegni del duo Corda/Pozza così squisitamente vecchia scuola. Una caccia all’uomo per vendicare un omicidio si rivelerà essere una tragica beffa. Questa la trama, in brevissimo, di una bella storia scritta da Roberto Altariva, autore molto attivo su Diabolik e che da alcuni anni manca dalle pagine dello Spirito con la Scure.

 

I tamburi della foresta 

di Moreno Burattini e Stefano Voltolini

 

 

Nel Maxi Brividi da Altrove mi ero lamentato di come non vi fosse un vero e proprio racconto cornice a tenere unite le varie storie brevi, perciò è con piacere che vedo che qui c’è, invece, un racconto vero e proprio, anche se spezzettato dalle storie. Un’avventura che più classica non si può, anche se tutto il piano messo in piedi dai cattivi suona un po’ macchinoso. Applausi per Stefano Voltolini, disegnatore della storia cornice del Maxi precedente, sempre più a suo agio con le atmosfere di Darkwood.

In sintesi: l’impressione che ho avuto riguardo a questo Maxi è che le storie siano perlopiù delle mere passerelle per i disegnatori, dei tappeti sui quali questi grandi artisti (perché è ciò che sono) possono sbizzarrirsi. Per carità, in parte è anche giusto così, però io sono dell’idea che si debba osare su entrambi i fronti, sia quello dei disegni che quello delle storie. E su queste ultime non ho visto granché di sperimentale, se proprio vogliamo dirla tutta. 

Insomma, il Maxi I racconti di Darkwood rimane una vetta finora inviolata, vedremo se le prossime pubblicazioni con questa formula riusciranno a scalzarlo dal trono.

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