L’altro elemento importante di questa storia è l’apparizione per la prima volta di due personaggi ricorrenti: Helena Morkov, la malvagia strega regina (che tornerà ancora una volta a insidiare la vita di Harlan e soci nel 2019) e soprattutto Ann Jurging, sensitiva nata poco prima della Seconda Guerra Mondiale e legata a tante storie importanti e ormai in pianta stabile tra i personaggi più presenti tra i comprimari della serie anche perché da donna di mezza età si è trasformata qualche anno fa in una potente strega giovane e scattante (l’ultima apparizione in coppia con il poliziotto Bobby Quintana, suo compagno fisso da qualche tempo, è ad esempio nel recente D222 Il suicidio di Aleister Crowley).
L’isola della strega – Dampyr 13
Data pubblicazione: aprile 2001
Soggetto e sceneggiatura: Maurizio Colombo
Disegni: Stefano Andreucci
Copertina: Enea Riboldi
Tavole: 94
Personaggi: Harlan Draka, Ann Jurging, Helena Morkov, Amalia Herneza
Luogo: Norimberga, Un’isola greca dell’Egeo
Tempo: Il presente e un prologo iniziale in flashback per Ann Jurging ambientato nel 1946
Trama: Nella Norimberga del 1946 la piccola Ann Jurging viene salvata dalla Militar Police da una presunta accademia di danza dove in realtà la terribile Helena Morkov pratica arti magiche e vuole creare attorno a sé una sorta di sabba di streghe. La malvagia strega ha percepito le enormi potenzialità magiche della bambina e ha cercato di sfruttarle a suo vantaggio, ma alla fine i poteri della ragazza hanno fatto letteralmente saltare in aria il covo della megera. Nel presente, un gruppetto di improvvisati reporter vuole realizzare un servizio sulla storia di Helena Morkov e si reca sull’isola greca dove la strega è nata, ma la ricerca di tracce del passato finisce in tragedia e i malcapitati muoiono orribilmente tra le grinfie della strega risvegliandola dal suo lungo sonno. Tale evento è però immediatamente colto da Ann Jurging, diventata a Berlino cuna nota veggente considerata anche un po’ bizzarra e strana, la quale entra immediatamente in contatto con la sua antica maestra che lugubremente avvolta in un mantello con cappuccio che le copre le volte così si rivolge a Ann: «Ti aspetto, Ann… presto! …non vedo l’ora di riabbracciare la mia allieva prediletta!…». E dopo questo ampio prologo, entra in gioco Harlan che viene invitato da Caleb a cercare tracce di Helena Morkov. Caleb racconta al Dampyr che l’isola greca è una zona d’ombra consacrata alle forze del male e sede un tempo delle Furenti, sacerdotesse guidate dalla strega regina Helyana, scappata all’attacco degli Spartani e ricomparsa poi sulla stessa isola negli anni Venti circondata da ricchi nobili tra cui Augustus Kemp, e infine di nuovo apparentemente dissolta dalla piccola Ann Jurging a Norimberga.
Harlan in solitaria si reca in Grecia, ma raggiunge poi l’isola misteriosa proprio in compagnia di Ann Jurging che al primo contatto con Harlan scopre la sua doppia natura di uomo e vampiro. Sull’isola maledetta, i due nuovi compagni di avventura incontrano gli unici tre superstiti della follia che ha preso tutti coloro che si trovavano sull’isola al risveglio della Morkov e all’arrivo delle sue adepte tra cui la sfregiata Amalia Herneza: gli uomini si sono uccisi tra di loro e le donne come in preda ad una malefica trance si sono recate in processione alla casa di antica proprietà della famiglia Kemp. Il nuovo gruppetto rimane unito e parte alla volta della casa, ma Ann e Harlan vengono sorpresi dai loro tre compagni di strada che sono in realtà controllati mentalmente da Helena Morkov: Harlan cade dalla scogliera e precipita verso il mare, mentre la Jurging viene catturata e si risveglia prima in un incubo e poi nelle fetide segrete di Casa Kemp dove per scappare ad un cane rabbioso passa in uno stretto cunicolo ricoperto di lame appuntite alle pareti.
In mezzo al dolore provocato dai tagli Ann, in una scena di grande tensione, urla a squarciagola il nome di Harlan. E il Dampyr la sente risvegliandosi sopra uno scoglio piatto contro cui è sbattuto ma grazie al quale non è caduto contro a rocce appuntite e letali (che hanno portato alla morte i due succubi della Morkov).
Harlan entra nel rifugio della Morkov e qui elimina alcune streghe e soprattutto Augustus Kemp trasformato in una sorta di minotauro (ma la scena in cui Harlan spara al mostro Kemp è di grande intensità visto che in un barlume di coscienza il nobile chiede a Harlan: «Tu… uccidi… tu uccidi me… Grrra… zie…» p.88). Ma al cospetto della Morkov i poteri del Dampyr sono inefficaci ed è Ann Jurging a risolvere la questione mettendo le sue mani in un braciere infuocato e trasformando il dolore in forza magica per avere la meglio sulla strega suprema dando così modo a Harlan di sparare il colpo apparentemente letale. Il nemico è sconfitto e Ann ha preso piena coscienza dei suoi poteri e di lei sentiremo parlare ancora a lungo!
Pagine da ricordare: Tutte se pensiamo all’arte di Stefano Andreucci, ma scegliamone qualcuna:
p.6 e p.28 o le età di Ann che vediamo prima bambina nel 1946 a Norimberga e poi sessantenne nel presente a Berlino (ma sappiamo che Ann tornerà ad essere giovane donna e poi ancora anziana e di nuovo giovane in un turbinio di cambiamenti)
p.43 con una vignetta che occupa le posizioni 1-4 Andreucci ci presenta l’isola della strega evidentemente ispirata al quadro L’isola dei morti di Böcklin (quadro dipinto in varie versioni)
pp.70-76 la sequenza che vede Ann passare dall’incubo alla fuga dal cane rabbioso attraverso le lame e fino al risveglio di Harlan è un crescendo di tensioni che si scioglie nel ritorno alla coscienza del Dampyr, simbolico anticipo del positivo scioglimento finale
p.94-95 la lotta finale è occupata dallo scontro Ann-Helena Morkov mentre Harlan ha solo il compito di premere il grilletto per far esplodere la strega suprema. Non è un caso isolato in una serie in cui a volte il ruolo risolutivo non sarà occupato dal Dampyr.
La copertina: Enea Riboldi qui sviluppa e riprende una delle scene che accoglie Harlan e Ann al loro arrivo sull’isola delle streghe: l’albero rinsecchito che presenta un macabro corredo di bamboline impiccate. Ce da dire in questo caso che la copertina a colori di Riboldi è meno evocativa e tetra della tavola interna di Andreucci (p.50).
Cosa scopriamo su…
…Ann Jurging: quella che appare all’inizio come una sensitiva un po’ sfortunata ed esclusa da una vita normale per la sua stranezza subisce una profonda trasformazione in conclusione dell’albo. Lo scontro con la Morkov la porta a cominciare a capire la forza del suo potere magico tanto da farle dire «Sono diventata una bomba atomica della magia». E quanto questa frase sia vera lo capiremo nei successivi 20 anni di vita editoriale di Dampyr!
A volte ritornano:
La Morkov non ha finito di tormentare Harlan e Ann, ma tornerà altre volte in vario modo e siamo sicuri ormai che un ulteriore ritorno è previsto per il 2019 in una storia a firma Giusfredi e Fortunato.
0 commenti