La tradizione dei balenotteri di Nathan Never è uno di qui punti fermi nella mia collezione delle avventure dell’Agente Alfa a cui difficilmente potrei rinunciare. Certo, dire a cosa rinuncerei delle pubblicazioni di Nathan Never è una bella domanda (risposta: il Magazine), ma i Nathan Never Maxi rimangono tra i miei ‘extra’ preferiti.
Specialmente quando hanno la forma di Progetto Nemesi, il quindicesimo volume di questa collana. Solitamente, i Maxi sono presentati come un’antologia di racconti, ma ogni tanto capita un numero in cui possiamo goderci una bella storia singola, di quelle da divorarsi tutte d’un fiato.
Progetto Nemesi – Maxi Nathan Never 15
Soggetto e sceneggiatura: Antonio Zamberletti
Disegni: Maurizio Gradin
Copertina: Roberto De Angelis
L’esordiente Antonio Zamberletti (a proposito, benvenuto nel futuro, Antonio!) ha deciso di cimentarsi con questo format, strutturando Progetto Nemesi come una storia ad ampio respiro, in cui si intersecano diversi elementi.
Iniziare con un flashback risalente alla Seconda Guerra Mondiale è sicuramente un buon modo di accoglierci in questa avventura, creando quella curiosità nel lettore perfetta per stimolarlo nella lettura. La bellezza di Progetto Nemesi è proprio questa, il saper come inserire pian piano i diversi tasselli dell’intreccio, giocando sulla parte investigativa e appoggiandosi ad un periodo storico che, ancora oggi a decenni dalla sua conclusione, è spesso ancora fonte di piccoli miti e leggende, legati quasi sempre alla follia nazista.
Quando l’indagine di Nathan e Branko porta l’Agenzia Alfa a dover seguire le tracce di una pericolosa arma biologica, dalla storia riemergono segreti che forse non sarebbero dovuti mai riaffiorare. Zamberletti si affida ad una buona narrazione per costruire una storia che riesce non solo a sfruttare al meglio l’elemento del ‘mistero storico’, ma a mostrare un equilibrio tra i personaggi che pian piano si dipana.
Una figura come quella di Lidia Winter non può che stupire. Personaggio tragico, dal passato complesso e tormentato, la donna si inserisce perfettamente in questa avventura di Nathan, svolgendo al meglio il suo ruolo e senza risultare banale o scontata, diventando uno degli elementi di rottura di Progetto Nemesi.
Altrettanto interessante è la progressiva ricostruzione storica, affidata al nostro Siggy. Ricostruire il passato perduto, soprattutto considerata la Grande Catastrofe e la perdita di molte informazioni, diventa per il polacco un’indagine nell’indagine, che Zamberletti ricostruisce con particolare cura, dandoci quell’alternanza tra azione e pathos che non può far altro che dare maggior spessore alla trama.
La trama di Progetto Nemesi è scorrevole, dinamica e con i giusti tempi narrativi. Di sicuro sono d’aiuto i disegni di Maurizio Gradin, capace di dare una visione convincente al mondo futuro, non dimenticando di caratterizzare al meglio anche l’aspetto ‘storico’ di Progetto Nemesi.
Se poi a tutto questo aggiungiamo la copertina di Roberto de Angelis, ecco che il quadro è completato al meglio!
Dopo la doppia storia spaziale (Sugli Asteroidi e Missione per un amico) firmato dal duo Vigna e Giardo, Progetto Nemesi è una lettura che completa al meglio il mese di aprile del nostro Agente Alfa, che tornerà in azione a maggio con Il segreto di Eve Lynam e con l’inizio della miniserie Generazioni di cui abbiamo parlato qui.
E ovviamente raggiungeteci nel gruppo Facebook: L’avventura a fumetti da A(dam) a Z(agor).
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