Con una coincidenza credo voluta, sono ritornati in edicola due eroi Bonelli molto amati e creati dalla mente geniale, fervida e pronta a spiazzare il lettore di Claudio Chiaverotti. Brendon e Morgan sono i suoi figli (è lui stesso a chiamarli così) e potranno piacere o non piacere, ma una cosa è sicura… se leggete le loro avventure non potrete rimanerne indifferenti e spesso farete un’esperienza disturbante e non accomodante. E direi che questo è già un giudizio di merito sul valore dei titoli di Chiaverotti.
Ma oggi le mie pillole di recensione sono tutte per Il silenzio della neve (numero uno delle Scream Novels di Morgan Lost) e per L’ultima possibilità del diavolo prima parte dello speciale estivo di Brendon. A beneficio di chi non conosce i due personaggi ne do una sintetica presentazione in una riga:
Brendon è un cavaliere di ventura che si aggira in un oscuro e cupo nuovo medioevo europeo (inglese in particolare) conseguenza di un disastro atomico; Morgan Lost è un cacciatore di taglie di una realtà distopica e discronica dove al potere abbiamo una tentacolare burocrazia (molto simile all’Italia in effetti) e dove i divi da imitare e ammirare sono i serial killer tra cui il più folle di tutti è la nemesi stessa di Morgan: Wallendream. Basta? No, ma lo spazio è quello che è (e soprattutto il tempo a disposizione) e quindi per tutto il resto cercate in rete e soprattutto procuratevi qualche bel fumetto di Brendon e Morgan.
L’ultima possibilità del diavolo – Brendon speciale n.21 (luglio 2021)
Soggetto e sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Cristiano Spadavecchia
Copertina: Giovanni Tàlami
Il silenzio della neve – Morgan Lost Scream Novels n.1 (luglio 2021)
Soggetto e sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Giovanni Tàlami e Lola Airaghi (pp.35-54)
Copertina: Fabrizio De Tommaso
Un filo rosso: malattia e cura
Le storie dei solitari eroi Brendon e Morgan (ma poi sull’aspetto ‘solitario’ ci torno nella prossima pillola) hanno un filo conduttore che le lega (come del resto è legata l’ultima vignetta di Morgan con la copertina del prossimo Brendon): c’è una malattia (pandemia o male incurabile del singolo) e ci sono le risposte a questo violente entrare della morte nella vita. Un tema vertiginoso, quasi un tabù, quello della morte. Un tema che arte e letteratura hanno spesso rappresentato per sublimarlo o esorcizzarlo, un tema che gli ultimi 18 mesi della nostra vita ci ha costretto a guardare meglio occhi. Chiaverotti lo sa e non ci fa sconti. Sogno, incubo, fantasia sono mezzi per descrivere le nostre più intime pulsioni e paure e Morgan e Brendon si muovono proprio in mezzo a questi incubi. Ma leggendo i due albi, sorge la domanda: che cosa è più spaventoso? La morte che attende tutti o l’ignoranza, la violenza preconcetta, il rigido ragionare in base a soldi ed efficienza dispetto di qualsiasi umanità? A voi la risposta.
Ma intanto ripercorrete le nostre vite da lockdown attraverso la geniale trasposizione fumettistica ideata da Chiaverotti! Everything will be fine? Ci avete mai creduto? E attenzione a non cantare troppo dal balcone! O ad affidarmi a sedicenti medici che pretendono di risolvere tutto in una notte e senza fatiche…
Solitari eroi? O forse no?
Da sempre Morgan e Brendon sono presentati come eroi solitari senza legami fissi e destinati ad affrontare le proprie e altrui paure da soli come degli antichi eroi da tragedia greca. Ma leggetevi questi due albi e troverete due personaggi che vivono di relazioni e che per amicizia ed amore sono disposti ad affrontare qualsiasi pericolo. Nel lockdown fumettistico che vive Morgan paradossalmente troviamo e ritroviamo tutti i rapporti più vivi per Morgan stesso e uno su tutti, quello di amicizia con Fitz.
Visioni ed azione
Non pensate però di trovarvi di fronte ad un testo di filosofia alla Heiddeger o Wittgenstein, tranquilli, Chiaverotti sa come farci divertire e così ci offre delle immagini bellissime rese splendide dai disegnatori che visualizzazioni le sue idee, non lesina l’azione (spettacolare l’inseguimento in macchina di Morgan alla fine o anche il cammino misterioso dietro alla piccola Linda di Brendon) e il mistero.
e che disegni!
Viva il formato Audace (che ormai è il formato chiaverottiano, se non fosse per Attica ora ristampato in edicola in questo formato)! Le pagine ampie esaltano i disegni degli artisti coinvolti. Bene Cristiano Spadavecchia che ci fa riassaporare la Nuova Inghilterra di Brendon, ma sicuramente è un gradino sopra alle prestazioni dei vostri già bravi disegnatori Bonelli quello che ci offrono Giovanni Tàlami (anche splendido copertinista di Brendon) e Lola Airaghi (colpevolmente dimenticata nei credits dell’albo di ML): Tàlami e Airaghi hanno il dono di farci sentire quello che vive il protagonista (e in qualche modo anche Chiaverotti che in ML ha riversato tanto di sé) e quello che accade attorno a lui: il freddo, il buio, l’ansia, l’angoscia, il mal di testa… Chiaverotti può andare a briglie sciolte con loro perché loro due glielo consentono in una sintonia e sincronicità che crea un risultato davvero raro.
Mi fermo qui, perché tutto sommato si tratta di un primo numero del ritorno (anche se Brendon purtroppo ci terrà compagnia solo il prossimo mese per poi tornare nel 2022) e quindi parzialmente il giudizio va lasciato sospeso. Ma fatevi un favore… procuratevi questi due fumetti e gustateveli con calma lasciandovi disturbare e spiazzare!
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