Questa volta siamo arrivati un po’ lunghi, ma spero ci perdonerete questo quasi ritardo. Da quasi un mese è in edicola Il vento della prateria, il secondo numero delle Darkwood Novels, la nuova miniserie dedicata a Zagor. Ai testi troviamo il curatore della serie Moreno Burattini, mentre ai disegni Anna Lazzarini, disegnatrice di lunga esperienza qui al suo esordio con una storia dello Spirito con la Scure.
Il vento della prateria – Zagor Darkwood Novels n.2
Soggetto e sceneggiatura: Moreno Burattini
Disegni: Anna Lazzarini
Copertina: Michele Rubini
Facciamo un breve riassunto per chi si fosse perso qualche pezzo: Darkwood Novels è una miniserie in sei numeri con albi da 64 pagine in formato classico Bonelli. Scopo della miniserie è proporre dei racconti dal taglio più adulto e autoriale rispetto alla serie tradizionale. Un approccio più vicino al Ken Parker di Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo, se proprio vogliamo fare un paragone più o meno calzante.
Orbene, siamo nel 1860, e il giornalista Hodgson sta scrivendo un libro su Zagor. Ha raccolto numerose testimonianze sulle sue imprese, ma gli manca qualcuno che lo abbia conosciuto per davvero e ne conosca i dettagli più intimi e mai raccontati finora. Finisce così a parlare con un misterioso personaggio la cui identità è ignota e che vive in una grande casa a Philadelphia. Questa persona afferma di conoscere Zagor molto bene e promette al giornalista di svelare dettagli inediti sulla sua figura.
Il vento della prateria è una storia a base di cavalli selvaggi e bracconieri, di indiani Kiowa e di nascite. Una storia in cui l’avidità e la brutalità dell’uomo civilizzato si scontrano con la Natura e le sue forze ancestrali, di certo meno avide, ma non per questo meno brutali. In mezzo a questo scontro finisce Zagor, costretto ad imbracciare la propria scure per difendere una giumenta e proteggere un gruppo di giovani indiani.
La prima storia delle Darkwood Novels, pur essendo graziata dagli ottimi disegni del maestro Giovanni Freghieri, non andava a raccontare chissà quali particolari inediti della figura di Zagor. Certo, c’era l’aspetto drammatico di un amore mai nato, però in fondo non si raccontava nulla che i lettori non conoscessero già.
Un bersaglio colpito, ma nei cerchi più esterni, insomma.
Questo secondo capitolo delle Novels, invece, il bersaglio non lo centra proprio.
Come storia in quanto tale non è neppure male, anche se mi sorge il sospetto sia una rielaborazione di un racconto in prosa pubblicato da Burattini alcuni anni fa, e i disegni sono sicuramente ottimi, ma se lo scopo di questa storia è raccontare qualcosa che approfondisca la figura di Zagor, beh, direi che non è stato raggiunto per niente.
Si può dire che lo stesso Zagor sia poco più di una comparsa in questa storia, che per gran parte si svolge senza che lui compaia e l’eroe di Darkwood si rivela anche poco risolutivo ai fini della trama centrale.
Nelle ultime pagine la delusione è così palpabile che anche i piccolissimi indizi sull’identità del personaggio misterioso che dovrebbe svelare alcuni retroscena della vita di Zagor passano in secondo piano.
A salvare capra e cavoli ci pensano gli ottimi disegni di Anna Lazzarini: moderni, chiari e puliti al punto giusto, anche se a mio avviso penalizzati da una resa di stampa non proprio ottimale. Detto ciò, il suo taglio realistico si adatta perfettamente alle atmosfere solari dello Spirito con la Scure e anche la figura del protagonista non necessita di particolari aggiustamenti. Una visione personale e moderna, ma nel solco di una certa tradizione, insomma.
Nel complesso, un albo più che discreto per una serie che, al momento, sta un po’ tradendo le aspettative di chi si aspettava qualcosa di più ricercato ed intimista. Ci sono ancora quattro albi, attendiamo con fiducia.
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