Quel vulcano di Andrea Corbetta non ama proprio stare fermo e, dopo aver lanciato il numero zero di Tesla and the Secret Lodge scritto da Alberto Conte e disegnato da Cecilia Formicola, ha lanciato da qualche giorno sulla pagina Facebook di The Professor una nuova iniziativa. La proposta è semplice: si tratta di indicare chi sarebbe interessato ad una nuova uscita che prosegua il racconto delle avventure del professor Love. Non più nel formato pocket della sua prima vita da edicola, ma nel formato ampio del recente numero 0 di Tesla and the Secret Lodge. La strada che Andrea Corbetta sta seguendo è quella dell’autoproduzione tipica di tanti Indie Comics e direi che in questo caso si tratta di lavorare sul passaparola e sul tam-tam tra appassionati che porti quasi al meccanismo di stampare quanto si ordina, ma tornerò in conclusione del post sui dettagli per il pre-ordine.
The Professor wants you!
A beneficio di chi non lo conosce, o di chi l’ha solo toccato in modo tangenziale… eccovi una breve presentazione di The Professor a ormai 2 anni dalla sua ultima uscita (e di un primo tentativo di crowdfunding avevamo già parlato qui).
Benjamin Love è un professore dell’University College di Londra, le cui conoscenze storiche, filosofiche, scientifiche (e cabalistiche visto che il suo mentore dopo la morte violenta dei genitori è un rabbino) si aprono spesso al paranormale e a dimensioni altre e nella Londra vittoriana (e più in generale l’Europa) di fine ‘800 il mistero è dietro l’angolo. Insieme al suo fidato cane Furio il professore universitario ha affrontato sei indagini (sette con quella breve del numero zero) che lo hanno visto incontrare Golem, Vampiri, Ritornanti, Sirene, Troll, Fantasmi ma anche personaggi importanti della storia e della letteratura come ad esempio Bram Stoker!
La figura di Benjamin Love prende le sue fattezze dal grande attore inglese Peter Cushing (noto al grande pubblico per la sua interpretazione di Grand Moff Tarkin in Episodio IV di Star Wars, ma soprattutto grande attore di tanti film di orrore). Le peculiarità del personaggio sono varie ma queste sono quelle che subito saltano all’occhio: la sua notevole apertura mentale unita a conoscenze approfondite da anni di studio, la mano metallica che diventa un’arma, uno yoyo dalle antiche origini che usa come una sorta di shuriken ninja, un bastone animato per i combattimenti all’arma bianca.
L’edizione da edicola di Erredì Grafiche Editoriali ha avuto alcuni punti forti e altri forse un po’ più deboli ma è stata un’avventura coraggiosa. La forza è stata sicuramente la cura del prodotto che per altro è andata di numero in numero migliorando anche per quanto riguarda la qualità di stampa come anche il logo davvero ben congegnato. Punti di debolezza sono stati forse il formato pocket che non l’hanno fatta notare molto in edicola (ma il primo numero penso che abbia tutto sommato venduto anche bene) e aggiungerei anche il numero uno stesso che tra tutti i sei è forse quello meno convincente non tanto perché deve necessariamente porre le basi del personaggio ma per una impostazione delle tavole un po’ disorganica e non sempre chiara. L’ho però riletto in questi giorni e devo dire che alla luce del percorso dei sei numeri è una lettura che mi ha convinto di più rispetto alla prima volta.
Ho personalmente poi molto apprezzato pienamente tutti gli altri numeri: il secondo Revenant di Giancarlo Marzano e di Francesco Mobili, il terzo Follia coi testi di Cristiana Astori e disegni di Riccardo Innocenti, il quarto Sirena di Martigli, De Carlo e Leoni e gli splendidi disegni di Germano Giorgiani, il quinto con quelli di D’Antonio, che ha dimostrato di essere notevolmente cresciuto rispetto alla prova più acerba del numero uno, e ancora il sesto con quelli di Mobili per i testi di Astori. Ad aggiungere valore all’opera c’è poi anche un comprimario davvero efficace: Lady Emma Blackman introdotta dalla abile mente della sceneggiatrice Cristiana Astori e realizzata graficamente da Riccardo Innocenti nel numero 3 Follia. I battibecchi e l’attrazione tra Lady Blackman e Benjamin sono una punta narrativa molto godibile e che meriterebbe di essere sviluppata in modo adeguata.
Quando? Come? Come vi dicevo l’ideatore del personaggio e del suo mondo Andrea Corbetta ha lanciato in questi giorni una proposta sulla pagina ufficiale del fumetto forse anche a seguito della notizia di qualche settimana fa di voler chiudere la pagina stessa: c’è stata una alzata di scudi di tanti fan che hanno testimoniato il loro affetto per Benjamin Love e allora da qui l’idea: produrre nella forma quasi del create, draw and print on demand (è una mia idea questa espressione) un numero all’anno per continuare ad offrire agli appassionati altri capitoli della storia di The Professor.
Allora? Cosa aspettate: andate sulla pagina Facebook di The Professor e indicata che anche voi siete disponibili ad acquistare una copia (o più) di una nuova avventura di The Professor!
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