Ostaggi – Nathan Never n.343 (dicembre 2019) Intrigo internazionale 1 di 9

Scritto da Manuel Enrico

7 Gen, 2020

Dalla sua comparsa in edicola, Nathan Never si è trovato spesso ad essere protagonista di una serie di lunghe avventure, vere e proprie saghe, che ne hanno definito l’universo, personale e di contesto. Lunghi archi narrativi come quello dei tecnodroidi, la Saga Alfa o la Guerra dei Mondi sono state centrali all’interno della lunga vita del Musone, andando a definire la personalità di Nathan e fornendo un impatto anche sull’ambiente sociale in cui si muove l’agente Alfa.

Questa tradizione sembra essere nuovamente in procinto di mostrarsi con la nuova saga iniziata a dicembre, Intrigo Internazionale

 

 

Ostaggi! – Nathan Never n.343 Intrigo internazionale 1 di 9

 

Soggetto e sceneggiatura: Michele Medda

Disegni: Francesco Mortarino

Copertina: Sergio Giardo

Affidata alla cura di Bepi Vigna e Michele Medda, Intrigo internazionale è un lungo arco narrativo in nove parti in cui, come promette lo stesso Vigna, verrà mostrato un Nathan diverso che sarà costretto a prendere delle decisioni fondamentali per la sua vita.

Le premesse sembrano interessanti e rientrano all’interno di quel processo di rinnovamento che periodicamente i personaggi dei fumetti affrontano. In una dimensione come quella di Nathan Never, primo vero personaggio bonelliano ad avere una continuity serrata, rinnovare non è semplice, dovendo comunque tenere conto di anni di storie e di lati del personaggio mostrati ed entrati nell’immaginario dei lettori.

Intrigo internazionale si trova quindi a dover far fronte ad una figura consolidata e familiare, che i lettori hanno idealizzato, al punto di criticare in passato scelte che sono sembrate non proprio fedeli allo spirito del personaggio. La sfida di Vigna e Medda è quindi di mostrare un Nathan che si evolve, in linea con quelle che sono le sue caratteristiche storiche, in modo da creare un nuovo contesto narrativo che esalti quei lati interiori del personaggio che lo hanno sempre contraddistinto.

In Ostaggi!, primo capitolo di questa saga, Nathan viene coinvolto in un rapimento eclatante: il più grande aereo da crociera mai costruito, il Phileas, viene dirottato durante il suo viaggio inaugurale da terroristi degli stati meridionali, proprio mentre Nathan è in missione diplomatica per ottenere il riconoscimento dell’autorità delle agenzie di pubblica vigilanza e sicurezza fuori dal territorio federale.

Data la situazione spinosa, il governo del Buthuili non esita a coinvolgere Nathan nella trattativa per liberare gli ostaggi, un modo piuttosto malizioso per mettere subito in atto i recenti accordi e non occuparsi direttamente di una questione spinosa.

 

Questo incipit di Intrigo internazionale, ad onor del vero, ricorda alcune storie del passato del nostro Agente Alfa, in cui un rapimento o dirottamento era al centro della narrazione (da Il Giorno della Meteora a Il mare della desolazione). Il ripresentarsi di situazioni già viste, da un lato può sembrare una mancanza di idee, ma dall’altro deve esser considerato all’interno della figura del personaggio e del frangente in cui viene avviato il percorso narrativo.

Nel caso di Ostaggi!, Medda, autore della storia, utilizza questo crimine con giusta causa, creando un tessuto emotivo all’interno del racconto che, credo, è il primo attacco alle sicurezze di Nathan circa il suo ruolo. Le trattative per la liberazione degli ostaggi del Phileas, infatti, non sono una semplice questione di negoziazione, ma si configurano lentamente come un braccio di ferro nell’ombra tra diversi attori dello scacchiere internazionale, intenzionati a utilizzare questo casus belli come l’elemento scatenante di una diplomazia dell’inganno i cui fini non sono ancora chiari.

Nathan non è certo uno stupido, come ci viene ricordato nell’albo, e intuisce che qualcosa non sia esattamente come gli viene raccontato. Conoscendo il personaggio, le scelte passate quando si trattava di decidere cosa fosse giusto e cosa fosse legale, una condizione simile arriva in un momento in cui si è già intravisto un percorso interiore di Nathan che lo sta portando ad essere, probabilmente, stanco di esser più pedina che attore indipendente. Non dimentichiamo la ferita ai tempi della Saga Alfa, quando ha scoperto che gran parte della sua vita era basata su intrighi e menzogne. Teniamo bene a mente la figura ambigua di Solomon Darver, la cui presenza è una pressione acida sull’anima di Nathan.

 

Nel corso della sua vita, Nathan ha avuto in diverse occasioni dimostrazione di come, nonostante le sue buone intenzioni, ci siano poteri incontrastabili che possono decidere le sorti di individui e nazioni, anche limitando le sue azioni. Viene da chiedersi quanto un uomo possa sopportare questa condizione, prima di ribellarsi.

Un interrogativo che si potrebbe porre anche a Legs, che in Ostaggi! sembra agire in modo contrastante con quanto imposto dall’Agenzia. Non si tratta di una forzatura narrativa, attenzione, ma di rispetto del personaggio, che già in passato aveva preso le distanze da un’Agenzia Alfa di cui non sentiva più di esser parte, e che ha spesso dimostrato di avere un proprio solido codice di condotta guidato da principi che spesso cozzano con il ‘consigliabile’. Se il discorso del rispetto della coerenza emotiva vale per Nathan, dobbiamo considerare allo stesso modo anche i suoi amici, che sono comunque parte del suo mondo e ne influenzano le scelte e le azioni.

Medda costruisce il dirottamento del Phileas in modo da creare una tensione internazionale che non solo si abbatte su Nathan e Legs, ma che potenzialmente potrebbe rivoluzionare gli assetti del potere mondiale. Certo, in un solo numero non è possibile mettere in gioco tutti gli elementi o dare una definizione completa della situazione, ma Medda riesce a introdurre figure chiave e contesto in modo naturale, evitando forzature e instillando nel lettore il giusto livello di curiosità e aspettativa nel proseguimento della saga.

Ovviamente, ad un primo capitolo non si possono fare critiche o elogi, essendo parte di un contesto narrativo più ampio che, per sua natura, dovrebbe esser giudicato nella sua interezza. Per Ostaggi! si può parlare di sensazioni e primo impatto, che sono state positivi.

Merito anche dell’ottimo lavoro di Francesco Mortarino ai disegni. Mortarino interpreta al meglio la fisicità dei personaggi, cogliendo spesso Nathan e gli attori di questa storia in pose a volte inconsuete, ma naturali e quotidiane, con una buona definizione del momento, rifinendo poi il contesto emotivo e lavorando anche su figure di secondo piano, che contribuiscono a rendere l’atmosfera tesa della storia.

A segnare l’importanza di questo cambio di rotta per la vita di Nathan è anche la copertina. Sergio Giardo si conferma nuovamente un ottimo interprete della vita di Nathan Never, capace di cogliere il fulcro della storia degli albi in un’unica tavola. Per Ostaggi! l’attenzione del lettore viene portata non tanto sulla vicenda presente nell’albo, quanto all’atmosfera complessiva della miniserie, in cui la figura di Nathan e quella dell’Agenzia Alfa sembrano avvolta da un’aura cupa e acida.

La nuova grafica della copertina con quello strappo sotto il nome di Nathan sembra un indizio di come ci siano in arrivo novità sconvolgenti, che come ha anticipato Vigna saranno foriere di una nuova vita per l’agente Alfa.

Non ci resta che seguire l’evolversi del dirottamento del Phileas e scoprire quali saranno le macchinazioni all’ombra di questa tragedia.

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