Dopo una lunga attesa, Morgan Lost, il cacciatore di taglie creato da Claudio Chiaverotti è tornato nelle edicole. In assenza della sua serie regolare, abbiamo avuto modo di leggere la seconda parte del suo incontro con Dylan Dog, una realtà alternativa in cui i due personaggi di casa Bonelli stanno vivendo una complessa dinamica personale, ma l’attesa per le nuove avventure in solitaria di Morgan Lost iniziava a farsi sentire.
Il fine ultimo della creazione è il primo albo della nuova stagione delle avventure del bounty hunter, le Morgan Lost Night Novels. Chiaverotti riprende la narrazione dal punto finale della precedente serie di Morgan, un arco narrativo che ha sconvolto sia il mondo di New Heliopolis che il nostro Morgan.

Il fine ultimo della creazione – Morgan Lost Night Novels n.1
Soggetto e sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Giovanni Tàlami
Copertina: Fabrizio De Tommaso
Dopo averci abituati a vivere la presenza dei serial killer come un elemento essenziale del perverso motore economico di New Helipolis, Chiaverotti aveva deciso di ribaltare completamente la nostra percezione, mettendo al vertice del poter uno dei serial killer, Didier Laffont, il nuovo Direttore Generale. Scelta interessante, dare ad un assassino il controllo di una società in cui la violenza degli assassini seriali è una moneta di grande valore, sfruttata in ogni suo aspetto. Laffont si presta ad esser un personaggio promettente per le Morgan Lost Night Novels.
Ma era il finale del precedente arco narrativo ad esser stato un vero e proprio colpo da maestro, con i serial killer divenuti improvvisamente i ‘buoni’, e i bounty hunter resi dei folli assassini da una droga. L’urlo di Igraine, una straziante invocazione di aiuto da parte di Morgan, non è rimasta inascoltata come apprendiamo in Il fine ultimo della creazione.
Morgan, dopo avere apparentemente elaborato il lutto e la perdita della sua amata Lisbeth, sembra intenzionato a ritrovare una parvenza di normalità avvicinandosi a Greta, la nuova Wallendream. Assassina, folle come la storica nemesi del bounty hunter, eppure ora compagna di Morgan, da cui aspetta anche un figlio. Nella follia imperante di New Heliopolis, non c’è nulla da stupirsi, due anime spezzate come Morgan e Greta possono forse trovare una nuova forza di vivere assieme, abbandonando la loro irrequietezza interiore cercando una nuova strada.

Ma il mondo di Chiaverotti non permette simili scappatoie al destino. In Il fine ultimo della creazione sembra esserci una forte idea di predestinazione, come se nonostante tutte le sfide e gli ostacoli che vengono messi innanzi ai protagonisti, alla fine la loro natura ha la meglio. I cacciatori di taglie non impazziscono ma rinsaviscono al momento giusto ricordando chi sono realmente (Noi non siamo i nemici), così come Greta e Morgan non possono godersi a lungo la loro illusione, portati a ritrovare la propria identità anche a costo di separarsi, complice la comparsa di un nuovo serial killer, Bloody Bunny, che credo avrà una discreta importanza nel resto della stagione.
Come suo solito, Chiaverotti costruisce la storia per essere un caleidoscopio di emozioni. Non solo diluisce i suoi ingredienti per questo numero di apertura con attenzione, ma offre al lettore una storia in cui tutto è inserito al punto giusto, alternando le tensioni crescenti delle angosce interiori dei personaggi alle esplosioni di violenza, mai scontate ma sempre introdotte da un motivo, una causa scatenante che si identifica con l’anima che le perpetua.
Da considerare anche il modo in cui lo scrittore torinese porta ad un comprensibile cambiamento nei rapporti di Morgan con le persone a lui vicine. Gli ultimi mesi della sua vita sono stati intensi, alcuni equilibri si sono inevitabilmente rotti, come la sua amicizia con Pandora. Si tratta di un percorso in itinere che non ha ancora trovato una piena definizione, ulteriormente sconvolto sul finale di questo primo albo, con l’ennesimo colpo al cuore che un maestro come Chiaverotti sa inserire al punto giusto, lasciandoti con l’ansia e la certezza che il mese successivo accadranno eventi imperdibili.
Per Il fine ultimo della creazione, Chiaverotti si è affidato ad uno dei disegnatori simbolo di Morgan Lost, Giovanni Tàlami. L’artista ligure è un magnifico interprete delle suggestioni tipiche della dialettica chiaverottiana, non solo per la sua abilità incredibile nel realizzare contesti urbani gotici ed opprimenti, ma soprattutto per la sua espressività nel disegnare tavole oniriche, in cui le angosce interiori dei protagonisti esplodono sulla pagina, con una potenza tale da avvolgere il lettore in questi deliri.
Il fine ultimo della creazione ospita due di queste stupende tavole, in cui il volo dei gufi o la pioggia di maschere di carta non sembrano una nota stonata in un contesto reale, ma diventano invece la personificazione tangibile delle paure e delle pulsioni dei personaggi. Tecnica narrativa avvincente, in cui la trama di Chiaverotti viene ulteriormente esaltata da questo racconto per immagini incredibilmente vivido.
Il finale al cardiopalma di Il fine ultimo della creazione ci lascia con il fiato in gola sino al 21 dicembre, con l’uscita del secondo numero delle Morgan Lost Night Novels, Bloody Bunny.
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