Con Il grande incendio si conclude la lunga storia di Tex divisa in tre albi scritta da Pasquale Ruju e disegnata da Corrado Mastantuono e ambientata nella città canadese di Vancouver (e dintorni).
Riassunto della trama finora: Tex e i suoi pards sono richiamati a Vancouver da Angela, una vecchia amica di Carson, che si è vista uccidere il marito reo di aver cercato di smascherare una serie di operazioni illecite messe in atto dal Warberg, magnate delle ferrovie. I quattro pards cominciano subito a indagare e, con l’aiuto di alcuni alleati, finiscono nel mirino di Warberg che decide di scatenare su di loro il crudele Kirchner, soprannominato Artiglio d’Orso.
Il grande incendio – Tex n.747
Soggetto e sceneggiatura: Pasquale Ruju
Disegni: Corrado Mastantuono
Copertina: Claudio Villa
L’episodio finale è ambientato durante il grande incendio che quasi distrusse la città di Vancouver, incendio che nella realtà è avvenuto nel 1886 e che Ruju evita accuratamente di datare in questa storia.
Per oltre un decennio, l’attività di Pasquale Ruju su Tex si è limitata a storie di due albi, o addirittura meno come nel caso delle pubblicazioni extra come gli Almanacchi/Magazine e giusto una manciata di Maxi Tex che si aggiravano intorno alle trecento pagine. Un po’ poco, tuttavia, per valutare l’operato di Ruju sulla lunga distanza.
Poi è arrivata Guatemala, una storia ambiziosa ambientata nell’America centrale e lunga più di tre albi, la quale però ha sofferto di alcune lungaggini, soprattutto nella seconda parte della vicenda, che le hanno impedito di fare pienamente breccia nel cuore dei lettori.
Passano circa un paio d’anni e arriviamo infine alla trilogia di Vancouver. Pur trattandosi di una storia più corta di qualche decina di pagine rispetto a Guatemala, possiamo considerarla come il nuovo banco di prova per Ruju.
A parere di chi scrive la prova è ampiamente superata, anche se non mancano una manciata di punti critici che è doveroso evidenziare.
Il primo punto, nonché il più trascurabile, riguarda il grande incendio che dà il titolo all’albo e si vede giusto per poche pagine per poi sparire, ma questa è chiaramente una faccenda redazionale dovuta al fatto che dopo oltre ottocento albi pubblicati (se consideriamo anche gli speciali fuori serie) è sempre più difficile trovare un titolo rappresentativo.
La seconda riguarda il famoso duello con il coltello, vero e proprio cliché della narrativa rujana su Tex e presente in tantissime sue storie anche dove tale inserimento risulta del tutto forzato. Questa storia non fa eccezione e il duello finale tra Carson e Artiglio d’Orso suona poco credibile.
Tuttavia la storia è promossa e i motivi sono molteplici: la presenza di varie scene inedite (vedi quella dell’incendio, benché basata su avvenimenti storici) e le figure dei personaggi di contorno tutte molto riuscite e degne di essere riutilizzate. A svettare è il cattivo Artiglio d’Orso, il cui successo è dovuto anche alla memorabile caratterizzazione grafica di Corrado Mastantuono, un nemico carismatico, bizzarro e riconoscibile fra mille altri.
E veniamo all’altro grande elemento della trilogia, ovvero Corrado Mastantuono al quale è spettato l’arduo compito di rappresentare scene complesse e movimentate e di dare volto e corpo ad una carrellata di personaggi già diventati iconici. Il lavoro del disegnatore romano si conferma talmente superlativo al punto che gli inevitabili difetti scompaiono di fronte all’enormità di tutto il resto. Di Kirchner abbiamo già detto, ma anche la caratterizzazione di Angela e di Warberg è più che ottima, per non parlare delle complesse scene dell’incendio che, per quanto brevi, resteranno a lungo impresse nella memoria dei lettori.
In definitiva siamo senza dubbio di fronte ad un’ottima storia meritevole di rilettura e che garantirà diverse serate piacevoli ai lettori di Tex.
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