…e alla fine eccolo, dopo tanti numeri zeri (da fumetteria e da edicola) abbiamo tra le mani una storia completa dei previsti crossover Sergio Bonelli Editore e DC Comics. Doveva essere Dylan Dog con Batman ad aprire la serie e invece spinta dalla supervelocità di Flash e della scure di Zagor sono proprio questi due eroi a tagliare per primi il traguardo! Complimenti a loro!
Descriviamo l’oggetto: un volume cartonato di formato ampio (un po’ più grande di un comico americano)in edizione regular con copertina di Davide Gianfelice e in edizione variant con quella di Gabriele Dell’Otto con una storia di 140 pagine scritta a quattro mani da Mauro Uzzeo e Giovanni Masi, disegnata Davide Gianfelice (che di Flash si intende parecchio) e colorata da Adele Matera e Luca Saponti con dulcis in fundo il lettering (sempre ottimo) di Marina Sanfelice.
Operazione per fans? Esito trash e rivedibile? Una macchia per SBE e DC?
Beh, tutt’altro! Qui ci troviamo di fronte ad un doppio inno a Zagor e a Flash e ad un inno che rispettando personaggi, storie, contesti ci fa muovere in una storia assolutamente godibile sia per chi non sa nulla dell’universo DC sia perché non ha mai letto Zagor o comunque non lo conosce molto.
Non era facile, ma in fin dei conti le possibilità narrative della serie Zagor e del mondo DC sono davvero molteplici e quindi trovare la giusta via era possibile a patto che a scrivere la storia fossero autori amanti di entrambi i personaggi e che a disegnarla fosse un autore dalla doppia caratura nazionale e internazionale. E il team scelto ha risposto a queste esigenze!
Aggiungo un mio dato biografico personale: ho sempre letto Bonelli, ho avuto una grande fase Marvel (gli X-Men di Claremont e poi di Lobdell), ma mi sono avvicinato a Zagor solo da poco più di 10 anni e soprattutto ho iniziato a leggere DC da pochissimo tanto da ritenermi ‘a bonellian in DC’. Che cosa mi sta colpendo della lettura di grandi storie DC (penso a Crisis on Infinite Earths, All Star Superman, Il Chiodo…)? Basta una sola espressione: sense of wonder.
Prima di entrare nei dettagli del commento in una zona ricca anche di spoiler, diamo il nostro parere sull’albo.
Tantissima azione, tanti colpi di scena, scontri epocali, momenti di cliffhanger per la parte dinamica, dialoghi mai banali e anzi ricchi di humour, di attenzione alla sensibilità dei vari personaggi (buoni o cattivi che siano) e da ultimo (o meglio forse per primo) una ragionevole spiegazione dell’incontro tra i due mondi. La parte di Uzzeo e Masi senza scendere – lo farò dopo, lo ripeto – in spoiler è svolta egregiamente con pagine che trasudano amore vero per i due personaggi come si vede dal modo di trattare i comprimari (Cico, Hellingen e Grood su tutti).
E aggiungo un ultimo nota bene: Zagor e Flash sono due eroi positivi (con i loro drammi, eh…), non sono eroi oscuri o antieroi (alla Batman e Dylan per intenderci) e sono stati creati e si sono sviluppati per incarnare valori ideali di giustizia, difesa dell’innocente, spirito di sacrificio per il bene comune. Senza moralismi, ma con la certezza che solo il bene e il vero debbano trionfare. La scelta di farli incontrare è quindi inserita nel profilo dei due eroi a cui siamo più o meno abituati.
Vi presento infine un elenco di elementi che sono per me davvero ben riusciti: Cico (sia nello spessore del personaggio sia nel tratto del disegno di Gianfelice), i cattivoni Hellingen e Gorilla Grood (si vedono in una anteprima del sito Bonelli… non è spoiler), la scelta di mettere al centro Darkwood, tutto il finale (di cui non parlo qui, ma solo in zona spoiler).
Parlando dei disegni e dei colori, che dire? Davide Gianfelice doveva essere la scelta adeguata è lui ci ripaga con ogni singola vignetta. Ho già letto l’albo tre volte e ogni volta gusto qualcosa di nuovo grazie ai disegni di Gianfelice e ai colori di Adele Matera e Luca Saponti. Che il reparto di coloristi SBE sia sempre in miglioramento è fuori di dubbio, ma qui possiamo apprezzare la versatilità di offrirci una colorazione DC o comunque da Comic americano. La forza della velocità è resa con dinamismi notevoli e fa da filo rosso a tutto l’albo.
Non posso non chiudere questa ampia presentazione con l’ennesimo grande ‘grazie!!!!’ a Marina Sanfelice e al suo lettering che sa farci leggere con chiarezza la storia e nello stesso tempo svolge funzioni narrative (il perché lo dettaglio in zona spoiler).
Ed ora se avete letto proseguite… altrimenti a vostro rischio!
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SPOILER ZONE
In questa veloce sezione conclusiva elenco le scene che mi hanno più colpito e soprattutto provo a rispondere a questa domanda: ma questo albo è più bonelliano o più dccomics?
Lo dichiaro subito: per me pur essendo ambientato soprattutto a Darkwood, la percentuale è 45%/55% a favore del lato DC ed è una scelta sensata e coerente. Che cosa mi fa propendere per questa lettura? Il finale. Sono 30/40 pagine in cui succede di tutto e assistiamo al collasso di due mondi con una presenza di personaggi importanti delle due saghe contemporaneamente presenti sulla scena. Questa è la lezione di Wolfman e Perez che discende da Crisis on Infinite Earths essenziale crossover DC del 1985 che mise per la prima volta in scena mille e mille personaggi di mille universi (terre infinite appunto). È una scelta quella di Uzzeo e Masi che mi convince totalmente perché se si vuol creare una commistione vera bisogna aver coraggio e bisogna far interagire il meglio. Non si può restare neutri e camminare su strade facili.
Ed ora via con l’elenco delle mie chicche preferite per la sceneggiatura:
- Cico (l’ho già detto?) ha un ruolo doppio come deve essere: il lato comico (ma i biscotti che si spazza via di fronte al giovane Kohana a p.43?) e il lato eroico, da amico sincero. Qui la cosa lo vede diventare anche ‘super-amico’ grazie alla forza della velocità! Finalmente corre più veloce di Zagor!!
- i dialoghi Hellingen-Gorilla Grood sono un concentrato di astuzia, malvagità, malfidenza, tutte le qualità che vogliamo nei cattivi (solo nei fumetti…);
- l’arrivo della cavalleria e degli indiani su canoe nella doppia tavola 134-135: un omaggio al western in mezzo alle diavolerie fantascientifiche;
- l’inizio dell’amicizia tra Zagor e Flash passa attraverso la battuta più tenera e sincera di tutto l’albo: Kohana dice di Flash rivolgendosi a Zagor «…e poi ha gli occhi gentili come i tuoi»
- l’introduzione degli Eternals di Darkwood, ossia i misteriosi e fortissimi Sciamani Guerrieri. Datemi ancora di questi personaggi che si collegano a poteri come quelli di Kiki-Monito e di Wendigo che vediamo in una tavola bellissima (p.73)
- l’arrivo dell’Antiflash è un tocco di bravura e un ulteriore omaggio al mondo DC e permette la proverbiale ciliegina sulla torta a Marina Sanfelice che scrive dei lettering mai visti in Bonelli
- e da ultimo la scelta del robottone gorilla che omaggia Titan (e lo prende in giro anche) è una scelta assolutamente trash e per questo ideale per un finale esplosivo catastrofico e catartico!
Sul fronte disegni dovrei citare ogni singola pagina ma ne cito tre:
- il saluto alla Tarzan tra Gorilla Grood e Hellingen quando il primo acquista piena stabilità nel mondo di Zagor
- la stupenda pagina in verticale della caduta nella cascata
- Zagor e Flash sono Zagor e Flash e ci fanno esaltare davvero
- e quarto (ma come quattro, non avevo detto tre…. mannaggia!), beh meglio dire quarta: ma avete visto quanto è bella Iris West, la fidanzata di Barry Allen, alias Flash????? Enough said!
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