Alla fine arrivò anche il Dampyr Color! In ritardo di un anno dai festeggiamenti per il ventennale, ma perfettamente dentro le celebrazioni degli 80 anni Bonelli. E se la serie più raffinata e colta della SBE (ma anche piena di azione e orrore) si presenta sul palcoscenico estivo dei Color non può che farlo con un numero fuori dalla norma. E La Biblioteca dell’orrore lo è fin dal cast degli autori.
Ai testi Mauro Boselli, Maurizio Colombo e Giorgio Giusfredi… cioè i due creatori di Dampyr (e la storia di Colombo è di quelle che inquietano davvero!), e i due attuali curatori, ai disegni artisti ben noti al pubblico dampyriano come Luca Rossi, Alessandro Baggi, Michele Cropera e Nicola Genzianella, affiancati da altri che hanno alle spalle meno albi come Francesco De Stena o Alessandro Scibilia e new entries come Helena Masellis. Il tutto introdotto da una copertina d’eccezione disegnata e colorata splendidamente da Matteo Vattani. Ecco forse la mia recensione potrebbe anche fermarsi qui… tanto basta per dirvi: leggete questo Dampyr Color 1 (primo di una lunga serie e non primo e ultimo come il Dampyr Magazine… mi auguro!)!
Solo che poi ci sono le storie e i disegni e allora proviamo a fare una recensione per i sei racconti di orrore (preceduti da un prologo e chiusi da un epilogo) di questa antologia di brividi mai scritti! Sei brevi pensieri disorganici e folli per sei racconti stupendi e da gustarsi!
Il punto di partenza e cornice della vicenda è presto detto: Ambrose Bierce che è arrivato al Teatro dei passi perduti dopo la lunga vicenda della lotta contro Nyalathotep trova in una sezione della biblioteca di Caleb un libro che raccoglie racconti impossibili, mai scritti (o forse mai letti?) dai grandi autori della letteratura dell’orrore. E così scorrono nelle pagine del Dampyr Color 6 racconti (senza soluzione di continuità e senza quindi posticci collegamenti con tavole nel presente a Praga) in cui i protagonisti sono 6 autori differenti dell’orrore, del mistero e del fantastico. E Harlan? Di fatto lo vediamo solo all’inizio e alla fine con una breve eccezione per il racconto di Giusfredi e De Stena dove è co-protagonista insieme a Poe. Ma andiamo con ordine almeno ora e commentiamo brevemente ogni singolo racconto.
Fantasmi sudisti
Si parte con Boselli/Rossi: è lo stesso Ambrose Bierce protagonista di una vicenda tra sogno e realtà in mezzo alla guerra di secessione americana. Valore, morte, magia indiana, mistero il tutto nelle atmosfere buie e cupe di una guerra insensata e fratricida. 10 pagine curatissime da Rossi (che funziona benissimo anche a colori come aveva dimostrato nel numero 200 e grazie al lavoro di Alessia Pastorello) per una storia che ha la formula della ringkomposition con finale sospeso.
Il racconto perduto di Lovecraft
L’ho già detto nella mia introduzione, il secondo racconto di Colombo/Masellis è il mio preferito e il motivo è presto detto. Questo è davvero un racconto perduto di HPL che Maurizio Colombo ha tirato fuori da chissà dove e lo ha poi affidato alla Masellis, che senza alcuna paura da esordiente ci offre una prima prova bonelliana da lustrarsi gli occhi. Vedrete delle pagine splendide che riecheggiano i miti cosmici di Lovecraft e vi faranno affondare in paure e pulsioni ancestrali. Un concentrato di riferimenti colti offerto così come se fosse un Dime novel da 10 centesimi appunto. Resterete folgorati dai personaggi (HPL è un personaggio importante ma non è il protagonista) e dalle atmosfere. Un consiglio: leggetelo e rileggetelo. La Masellis farà strada sia come disegnatrice sia come colorista (ah… ci troverete qualcosa del primo Stano… e direi che è un bel complimento).
La vera storia del ritratto ovale
La palla passa a Giusfredi che ci racconta il dietro le quinte de Il ritratto ovale di Poe. Questa volta per quelli che proprio non ne possono fare a meno, anche Harlan e suo padre Draka sono della partita. Una storia struggente e malinconica ben disegnata da De Stena (belli e majeschi i suoi Harlan e Draka, ma questo lo sapevamo già!) che alterna insieme ai colori di Matteo Vattani uno stile più classico (come nella tavola di preview qui sopra) ad uno più pittorico.
L’inquietante destino di Daniel Danvers
Di nuovo Boselli, ma qui coadiuvato dai disegni e dai colori di Alessandro Scibilia, ci raccontano una storia di paura classica: una ricca casa di campagna inglese, un amico che non si vede da tempo, una storia nascosta a sé e agli altri, un mostro esteriore e un demone interiore.
Una storia drammatica che racconta di una vicenda intima. Il tratto pulito, freddo quasi da preraffaellita di Scibilia è perfetto per questa storia di età vittoriana.
La boutique dei misteri di Giusfredi
E arriviamo anche in Italia grazie a Giusfredi e Cropera e agli ancora splendidi colori di Alessia Pastorello che omaggiano Dino Buzzati con un racconto che con forte tinti horror riproduce perfettamente i tanti racconti fantastici e surreali dello scrittore e giornalista milanese (fin dal titolo che ci ricorda il racconto I sette piani). Giusfredi si cala nei testi di Buzzati e Cropera da par suo realizza visivamente gli incubi buzzatiani. Che cosa c’è dietro alla superficie delle cose? Qual è la verità della realtà che ci circonda? Domande di fondo tipiche dell’autore de Il deserto dei tartari (non a caso il protagonista del racconto di Giusfredi si chiama Drogo) che ritornano in questa breve e inquietante storia.
Il ritorno di Baggi
Boselli riporta Alessandro Baggi su Dampyr con una storia di mostri e incubi marini che poi diventano gli incubi della follia della prima guerra mondiale. Protagonista è William Hope Hodgson, autore scomparso nella Grande Guerra. Baggi ha modo di dar sfogo alla sua fervida fantasia nel rappresentare esseri mostruosi, innaturali, folli. Una fantasia di immagini che noi lettori di Dampyr di lunga data conosciamo da tempo!
E Genzianella?
A Genzianella è affidato un epilogo altrettanto onirico e visionario che presenta due tavole che vi lasceranno a bocca aperta (e qui sopra ne avete un assaggio che merita da solo l’acquisto del fumetto!)!
Un volume che piacerà a chi ama Dampyr ma che potrà essere letto da chiunque ami la letteratura del fantastico e dell’orrore! 100 di questi Dampyr Color!
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