È uscito ormai da quasi un mese, ma la fine di novembre e l’inizio di dicembre sono stato un periodo complesso e quindi arrivo solo ora a darvi la mia recensione di Tra due mondi, tredicesimo numero di Samuel Stern, nonché primo numero della seconda annata. La sceneggiatura è del trio Massimiliano Filadoro, Gianmarco Fumasoli e Marco Savegnago, che ormai hanno dimostrato la loro ottima sinergia a sei mani, mentre i disegni vedono il ritorno di Marco Perugini che aveva disegnato il numero tre Legione a cui Tra due mondi è strettamente legato insieme al numero 7 L’agenzia.
Tra due mondi – Samuel Stern n.13
Soggetto e Sceneggiatura: Massimiliano Filadoro, Gianmarco Fumasoli, Marco Savegnago
Disegni: Marco Perugini
Copertina: Maurizio Di Vincenzo, Valerio Piccioni, Emiliano Tanzillo
Questo numero 13 unisce in una sola storia due filoni ben distinti e individuabili della saga di Samuel Stern finora: il bambino/ragazzo con i segni di una possessione e il tema fantascientifico dei mondi comunicanti, in uno dei quali (o forse in una sorta di intermundia) si trova proprio Legione, che come suggerisce il nome non è un demone solo ma un insieme di entità demoniache.
Il bambino protagonista, Josh, ha la sua storia drammatica alle spalle e così ce l’ha anche sua mamma, Grace, abbandonata di fatto dal marito e costretta a tirar su il figlio da sola in mezzo a mille difficoltà e insuccessi.
Samuel viene contattato da Gillian, agente dell’Agenzia che sta particolarmente antipatico al nostro rosso preferito (e la relazione tra i due è un bel tema di sottofondo della serie e promette sviluppi importanti): Gillian vuole che Samuel indaghi su Josh avvicinandosi a lui e alla madre per aver conferma del suo essere in contatto con un arcidemone. Ovviamente Gillian non lo fa per motivi umanitari ma perché è interesse dell’Agenzia bloccare l’arcidemone in questione in un limbo tra i mondi e interrogarlo per capire di più dell’avanzata dei demoni nel nostro piano di realtà.
Come vedete la parte da ‘esorcismo’ nel senso classico del termine lascia qui spazio al multiverso samuelsterniano. Ma il dialogo con l’anima più intima della serie non si perde e l’intensità drammatica della relazione tra Josh e Grace (e di questi due con Samuel) è ben tenuta sotto i riflettori dagli sceneggiatori che poi ci regalano un bel finale che sembra sempre annunciare una cruenta guerra tra piani di realtà, ma intanto il nostro eroe si concede una tavola finale che è il più bell’augurio di Natale che la Bugs Comics ci poteva fare.
Ma questa bella architettura sarebbe poi poca cosa senza la trasposizione a fumetti di Marco Perugini che si conferma autore dalla forte carica espressiva e ben inserito nello staff. Il suo arcidemone è brutto, vigliacco, strisciante e ributtante come devono esserlo gli incubi ricorrenti che emergono in cupi momenti onirici. Ben fatto e caratterizzato. Forse (ma potrebbe essere una richiesta della sceneggiatura) un po’ abbozzato il mondo in cui si trova Legione, un mondo dall’orizzonte non-umano certamente ma – ripeto – un po’ vago e meno di impatto rispetto alla porta dell’armadio che si apre o rispetto ai mostri illusori che cercano di ostacolare Samuel e Padre Duncan come quello che vedete nella tavola qui sopra.
Con questa recensione colgo l’occasione di augurare a tutti i lettori di FumettiAvventura un Buon Natale e vi ricordo di votare per il FumettiAvventura Award 2020! Potrete vincere premi a fumetti!
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