Da inizio mese è in edicola Netdahe!, il nuovo Tex mensile che dà il via ad una lunga storia di oltre quattro albi che si protrarrà quindi lungo tutti i mesi estivi. Ai testi troviamo il curatore della serie Mauro Boselli, mentre i disegni sono del maestro argentino Ernesto Garcia Seijas.
Che Tex dia (quasi) sempre il meglio di sé nelle lunghe storie è un fatto risaputo, anche se non mancano episodi importantissimi della saga che si racchiuderebbero in due albi scarsi, quindi è con piacere che accogliamo questa nuova lunga storia che ci terrà compagnia per un po’ di tempo.
Trattandosi di una saga in circa quattro albi, perlomeno tre e mezzo, è inevitabile che l’intreccio sia complesso e comprenda più linee narrative destinate a intrecciarsi fra di loro. Perciò, armiamoci di pazienza e accettiamo il fatto che queste prime 110 pagine siano più la preparazione della scacchiera per quello che arriverà dopo.
Netdahe! Tex n.716
Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Ernesto Garcia Seijas
Copertina: Claudio Villa
La banda dei predoni Netdahe terrorizza il Messico Settentrionale e a guidarli è lo spietato Yavakai. Feroci e senza scrupoli, gli indiani attaccano i pueblos e le fattorie isolate uccidendo tutti gli uomini e rapendo le donne e i bambini. Gli unici che possono fermarlo sono i rurales del tenente Castillo, ma sono pochi e male armati. In Arizona, invece, Tex e i suoi pard stanno portando a termine un compito lasciato in sospeso tempo prima: far condannare il corrotto colonnello Atwood che non ha mai pagato per i propri crimini. Per farlo, devono liberare il suo ex socio Marton, da tempo in prigione.
Più volte su queste pagine abbiamo parlato del fatto che, negli ultimi tempi, su Tex e Zagor, le due testate più vecchie e classiche della Sergio Bonelli Editore, sia in atto una piccola rivoluzione atta a innestare sparuti elementi di continuity presenti su varie storie che vanno a svilupparsi su più storie spalmate lungo la collana. Il caso più recente che mi viene in mente è la doppia storia de Il ragazzo rapito di Tito Faraci e Gianluca Acciarino proseguita l’anno scorso con La doppia vita di Bowen di Pasquale Ruju e, di nuovo, di Acciarino.
Stavolta Mauro Boselli si è letteralmente superato: questa lunga saga, infatti, riunisce e porta a compimento ben due racconti dello sceneggiatore milanese.
Uno sguardo al passato: gli antecedenti
Il primo, vero e proprio capitolo uno di questa nuova quadrilogia, è L’indomabile, storia doppia uscita nel 2014 scritta allo stesso Boselli e disegnata dal maestro Josè Ortiz, scomparso poco prima che venisse pubblicata. Al centro della vicenda, le gesta del guerriero Apache Nantan, accusato ingiustamente di omicidio in seguito ad un complotto ordito dal colonnello Atwood con la complicità di Marton. Tex e i suoi pards riabilitano l’indiano, peraltro deportato in Florida, e fanno piazza pulita di tutti i pesci piccoli del complotto, ma a sfuggire alle grinfie della giustizia è proprio il colonnello Atwood, vera mente a capo di tutta la macchinazione, mentre Marton finisce in cella. Una conclusione strana, fuori dai canoni texiani, che avrà fatto gridare allo scandalo buona parte dei lettori di Tex, ma che oggi si rivela essere solo il primo capitolo di una narrazione molto più ampia.
La seconda storia, la cui importanza è, per ora, minore rispetto alla prima, è Gli schiavisti, anch’essa opera della coppia Boselli/Seijas come questa. Da quella storia ritornano il tenente Castillo e la sua guardia rural, titolo del prossimo albo, tra le altre cose.
Se proprio volessimo fare i pignoli e i nerd a tutti i costi, il primo piccolissimo tassello di tutto il mosaico è stato gettato addirittura nel 2007 sull’Almanacco del West nella storia Polizia Apache sempre di Boselli e Seijas, in cui fa la sua comparsa la polizia indiana della riserva San Carlos, polizia dove ha militato il giovane Nantan protagonista de L’indomabile.
La sceneggiatura di Boselli
La sceneggiatura di Mauro Boselli si muove rapida e sicura per tutta la prima parte dell’albo che mette in scena l’attacco dei predoni Netdahe, mentre la parte centrale, ambientata a Redemption, risulta essere un po’ più macchinosa e forzata nel mettere in scena il piano di Tex per liberare Marton, mentre la parte conclusiva prosegue con scioltezza e presenta un bell’inseguimento con i soldati.
Altra buona prova per Boselli, indubbiamente, il quale ha messo tantissima carne al fuoco che dovrà essere cotta a puntino nei prossimi due albi e mezzo. Apprezzabile la decisione di dare un seguito a L’indomabile, storia che lasciava già presagire una continuazione all’epoca in cui è uscita, anche se ammetto che all’epoca non mi impressionò tantissimo, per quanto rimanga sempre una lettura gradevole. Riletta oggi, in preparazione di questa nuova saga, ho potuto confermare le mie impressioni.
I disegni di Seijas
Il lavoro di Seijas su questa storia conferma l’assoluto valore del maestro argentino. Che sia invecchiato (ha 79 anni) è fuori discussione, perciò il disegno a volte ne risente, ma rimane sempre un disegnatore di fama internazionale che conferisce il proprio tocco su ogni fumetto che realizza. Basta aprire l’albo, scorrere un paio di pagine e si capisce subito chi è che disegna.
Ha la peculiarità, da alcuni criticata, di fare Tex e i suoi pard con il sorriso perennemente stampato sul volto. Spesso esagera, è vero, ma è altrettanto vero che Tex non è un duro con la faccia da duro, bensì un eroe sereno, sorridente e sicuro di sé come lo ritraevano Galep, Letteri o Niccolò. Azzeccata la scelta di realizzare il colonnello Atwood esattamente come lo aveva rappresentato Ortiz in occasione della storia precedente.
Per concludere, questo Netdahe! è un buon primo albo che prepara la scacchiera per ciò che verrà. Le due narrazioni, quella dei predoni indiani e quella con Tex, per il momento non si sono ancora toccate, ma c’è ancora tutto il tempo di farle confluire insieme.
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