Annunciata nelle ultime pagine del numero 9, inizia ufficialmente con il numero 10 una storia doppia di Mister No tutta ambientata nella foresta amazzonica.
Il ritorno del Mister No classico ci ha davvero soddisfatto e direi che deve anche avere un sufficiente successo in edicola visto che alle previste 9/10 uscite se ne sono aggiunte altre che ci terranno compagnia fino ad agosto… poi Quien sabe? Magari continuerà subito… magari si prenderà una pausa e ritornerà dopo qualche tempo, ma intanto godiamoci queste altre avventure!
L’ombra che uccide – Mister No le NA n.10
Soggetto e sceneggiatura: Luigi Mignacco
Disegni: Roberto Diso
Copertina: Fabio Valdambrini
L’ombra che uccide ruota attorno ad un mistero anticipato dall’evocativa del sempre più bravo copertinista Fabio Valdambrini: una onça negra di fama leggendaria sembra aggirarsi nella foresta pronta ad assalire anche gli uomini. Leggende indio, cacciatori in cerca di trofei, reportage video per documentari, lotte tra uomo ed animale, mistero, amore e tradimento sono gli ingredienti di un cocktail ben imbastito da Luigi Mignacco che di questo ritorno di Mister No si sta prendendo addosso il carico maggiore dal punto di vista della sceneggiatura.
A deliziarci poi con i disegni c’è una giovane promessa di 88 anni (avete letto bene…88!) ovvero Roberto Diso che qui davvero pare non risentire quasi per niente dell’età non più da ragazzino e, con una sicurezza maggiore rispetto alle varie tavole della cornice inserite nella lunga ennealogia dei primi numeri, mostra il suo campionario di alberi, animali, indio, belle donne che da sempre sono un suo marchio di fabbrica (guardate ad esempio le pp. 86-87 con l’arrivo del gigantesco felino).
Mignacco cuce addosso a Diso una sceneggiatura ad hoc e dimostra in questo senso di essere dentro la pelle del personaggio. Qui voglio spendere due parole sullo sceneggiatore. Mignacco sa sempre il fatto suo ed è uno scrittore duttile come hanno dimostrato le tante storie scritte per tanti personaggi diversi (Dylan Dog, Dampyr, Tex, Martin Mystère, Nick Raider…), ma la dimensione che gli è propria è quella dell’Avventura e il personaggio che ha nelle sue corde è davvero Jerry Drake.
Del resto la prima storia che ha scritto per Mister No è un vero e proprio caposaldo della ultraquarantennale vita editoriale del personaggio: l’avventura delle Tigri Volanti nella quale si racconta dell’inizio drammatico del soprannome di Jerry (l’episodio si intitola appunto Il mio nome è Mister No). E non è un caso che là dove deve inventare ex novo mondi e personaggi due siano i suoi generi preferiti: l’avventura esotica di Tropical Blues e China Song e il poliziesco-noir del recente Keller.
Non aggiungo altro perché per esprimere un giudizio completo è necessario ora aspettare la conclusione della vicenda nel prossimo numero La lunga notte in cui vedremo quale sarà il destino della onça negra (di cui abbiamo capito la natura… avete letto, no?) e anche capiremo quale sarà il passato di questo animale e scopriremo anche i risvolti sentimentali da drammone anni ’50 nel triangolo amoroso tra Mister Way, la guida Pessoa e la bella Melanie, moglie di Mister Way.
A risentirci tra un mese.
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