Per il nostro blog FumettiAvventura abbiamo già recensito il volume Darwin edizione italiana per Mondadori della prima parte della biografia del famoso naturalista dell’Ottocento, e ora con grande piacere recensiamo la prima parte della biografia a fumetti dedicata a Marco Polo. Ad unire questi due volumi oltre alla supervisione storica (dettagliatissima) di Christian Clot, ci sono soprattutto i disegni dell’italianissimo Fabio Bono che nella bèdè francese prima e ora nel Belgio di lingua fiamminga sta trovando – meritatamente – la giusta fortuna.
Marco Polo (parte 1°)
Soggetto e Sceneggiatura: Eric Adam e Didier Convard
Disegni: Fabio Bono
Colori: Dimitri Fogolin (Gotem Studio)
Supervisione storica: Christian Clot
Presentiamo sommariamente il contenuto della storia a fumetti. Il primo volume coincide di fatto con il viaggio di andata per arrivare da Kubilai Khan, l’imperatore del Catai, e si tratta ovviamente di un viaggio ricco di avventure e di situazioni complesse e rischiose che ricalcano in modo fedele quanto raccontato dall’anziano Marco Polo nel suo Il Milione. Ci troviamo di fronte ad una continua successione di ambienti che da Venezia ci portano fino all’ingresso in Cina passando per il vicino e medio oriente. È un susseguirsi di popoli, di costumi, di tradizioni che contribuiscono a creare e a forgiare l’animo del giovane Marco. L’altro filo conduttore scelto dagli sceneggiatori (e del resto insito nell’idea stessa della collana) è infatti quello di farci entrare nella pelle del protagonista e in questo caso si tratta per il lettore di percorrere le tappe di un romanzo di formazione, crudo, duro ma anche ricco di sorprese. E l’animo di Marco è fin da subito caratterizzato da una incredibile fame di conoscenze e dal desiderio di conoscere, novello Ulisse, mondi inesplorati. Bellissima in particolare (e molto educativa) la sottolineatura che torna più volte a proposito della passione per le lingue straniere unita alla ferrea volontà di impararle da parte di Marco: è chiaro per lui l’assioma che per entrare in rapporto veramente con genti straniere la via prediletta è quella del comprenderne il linguaggio.
E non pensate che il tono didascalico sia dominante e che quindi vi aspetti una lettura noiosa! Tutt’altro! E questo è vero sia perché il viaggio dei Polo fu davvero avventuroso sia perché le scelte narrative di Adam e Convard amplificano volutamente le gesta eroiche di Marco.
Ma tutto questo non sarebbe possibile senza il lavoro eccellente di Fabio Bono e del suo colorista principe, ovvero Dimitri Fogolin. Bono riesce nell’impresa di risultare sia dettagliatissimo sia perfettamente e facilmente leggibile. Pienamente padrone della linea chiara richiesta per un’opera destinata poi al colore, Bono passa da Venezia alla Siria, dalle steppe desertiche dell’Asia Centrale ai primi contrafforti della catena montuosa dell’Himalaia con una freschezza e una facilità importanti. Ma per capire di cosa sto parlando guardate le tre anteprime prese dal sito Mondadori (che sono per altro le prime tre tavole del volume).
Il drago e le sirene del racconto del marinaio un po’ ciarlatano si fondono senza alcuno stacco con i dettagli dei canali e dei calli della Serenissima… ed è solo un assaggio di quanto potrete trovare in questo splendido volume. Ah, se poi sentirete la mancanza del tratto di Fabio Bono… chiedete con me a gran voce l’edizione italiana del ciclo di storie di De Rode Ridder (per ora io sto cercando di leggerle dal fiammingo!!!): fantasy e avventura allo stato puro.
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