Il nuovo albo di Tex Willer intitolato Rancho Sangriento, per i testi di Mauro Boselli e disegni di Bruno Brindisi, è in edicola ormai da qualche settimana, ma noi vi presentiamo la recensione solo ora per svariati motivi: uno di questi riguarda l’oggettiva difficoltà del proporre recensioni di albi di 64 pagine che vanno a comporre una storia lunga centinaia e centinaia di pagine!
Questa I due disertori, il cui primo numero risale ormai a marzo, si compone di ben cinque fascicoli e voi potete bene immaginare come sia complesso scrivere una recensione approfondita e che abbia un certo numero di caratteri (ah, i misteri del SEO) con così poco materiale a disposizione. Sarà l’abitudine a confrontarsi con i classici Bonelli da 94/110 pagine, ma ammetto questa mia difficoltà a lavorare alle recensioni di Tex Willer. Discorso opposto, invece, per quanto riguarda le storie. Per quel (poco) che si è visto finora, per me la serie sembra andare alla grande.
Rancho Sangriento – Tex Willer n.7
Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Bruno Brindisi
Copertina: Maurizio Dotti
Riassunto delle puntate precedenti: Tex Willer è diretto a Saint Thomas, dove Tesah si è rifugiata in seguito alla battaglia contro Coffin. Purtroppo la guerra in Messico imperversa e Tex ha a che fare con una banda di disertori. Sgominato il gruppo, accoglie una coppia di sbandati con se e prosegue nel suo viaggio. Arriva a Saint Thomas, ma si accorge che Tesah e altre ragazze sono state rapite. Con una piccola posse si getta all’inseguimento dei banditi per recuperare le fanciulle.
Sinossi: Tex e i suoi pards liberano alcune ragazze dai Coyoteros, ma uno degli uomini rischia di dare di matto perché la sua fidanzata non è fra loro, per cui il magnifico fuorilegge deve proseguire con un ristretto gruppo di uomini alla ricerca delle altre. Il ragazzo rimasto indietro, però, si getta all’inseguimento di Tex e degli altri, i quali devono riaccoglierlo nel gruppo. Seguendo le tracce dei criminali, la piccola posse raggiunge Rancho Sangriento, dove pare che le ragazze siano tenute prigioniere.
Il Tex rappresentato dall’autore milanese è vicinissimo al Tex scavezzacollo e totalmente in divenire tipico dei primissimi albi della serie: è un cavaliere solitario, avventato (ma non troppo) e commette errori, sbaglia, si fa prendere alla sprovvista. Insomma, vive tutte quelle esperienze che lo renderanno poi il ranger sicuro e invincibile che tutti conosciamo.
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