Doc! – Texone n.34 (giugno 2019)

Scritto da Francesco Benati

23 Giu, 2019

Da pochi giorni è uscito nelle edicole Doc!, il Texone annuale che dal 1988 riscalda ancora di più l’estate italiana: 224 pagine, più i vari redazionali, che compongono una storia inedita di Tex disegnata da autori d’eccezione, che non si sono mai cimentati prima (tranne qualche inevitabile eccezione) con il ranger della Sergio Bonelli Editore. A realizzare il 34esimo Texone (eggià, perché in due occasioni l’uscita è stata doppia) sono il curatore della serie Mauro Boselli e la disegnatrice Laura Zuccheri, prima donna a disegnare Tex.

Sì, lo so. A rigor di logica avrei dovuto scrivere prima la recensione del nuovo Zagor, del nuovo Tex e del nuovo Tex Willer. Lo so, lo so, non è così che si fa, ma permettetemi di battere il ferro finché è caldo. Già, perché questo Texone è bellissimo.

 

 

Doc! – Texone n.34

Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli

Disegni e copertina: Laura Zuccheri

Intendiamoci, la serie dei Texoni è una roba che il mondo intero ci invidia: disegnatori di importanza internazionale che si cimentano in una storia di 224 pagine (e per la maggior parte degli autori è un’impresa ardua) pubblicata in un volume di grande formato e venduto a un prezzo ridicolo e con un notevole giro di vendite.

Da qui la necessità di curare in modo particolare sia la storia che i disegni. A conti fatti, sono davvero pochissimi i Texoni poco riusciti, mentre la maggior parte rimane su livelli notevoli. Anche qualora la storia non fosse particolarmente originale, ci pensano i disegni di grandi maestri del mondo del fumetto a risollevare le sorti dell’albo. Non è questo il caso, in quanto sia la sceneggiatura di Mauro Boselli che i disegni di Laura Zuccheri sono di ottimo livello.

 

 

Partiamo dalla trama di base: una misteriosa serie di omicidi insanguina l’Ovest degli Stati Uniti. Le vittime sono ex membri della banda dei cowboys, i quali avrebbero nascosto da qualche parte il bottino mai ritrovato di tante rapine. Tutto sembra ricondurre a Doc Holliday, l’uomo che, assieme ai fratelli Earp, partecipò alla leggendaria sfida all’O.K. Corral, ma Tex e Carson non sono del tutto convinti della sua colpevolezza. Indagando sui delitti, si rendono conto che ci sono altri personaggi sulle tracce di Holliday e che la soluzione del mistero è più intricata di quanto sembri a prima vista.

Ecco, se a questa storia aggiungessimo anche Kit Willer e Tiger Jack avremmo il mix perfetto per una storia di Tex da trasporre al cinema. Ci sarebbe tutto: i quattro pards (e invece dobbiamo accontentarci dei due vecchi), una serie di comprimari di lusso che arricchiscono la vicenda senza rubare minimamente la scena a Tex, un’avventura ricca di spostamenti e location, una buona serie di sparatorie, inseguimenti, agguati, scazzottate e duelli senza per questo rinunciare alla narrazione e, per concludere, un vincente intreccio di cronaca e fiction.

 

 

C’è poco da fare: benché Mauro Boselli non abbia raggiunto i livelli mastodontici di Patagonia (Texone del 2009 disegnato da Pasquale Frisenda) e de Il magnifico fuorilegge (Texone del 2017 disegnato da Stefano Andreucci, praticamente il vero numero zero della neonata serie Tex Willer dedicata alle avventure giovanili di Tex), siamo ugualmente di fronte ad un’ottima prova che si farà ricordare per molto tempo: la gestione delle varie linee narrative della prima parte della storia richiede uno sforzo in più da parte del lettore, cosa per me tutt’altro che negativa in quanto sono un assoluto sostenitore della lettura attiva, mentre nella seconda metà dell’albo, quando le varie sottotrame iniziano ad incrociarsi, tutto fila alla perfezione senza una sbavatura.

Bravissimo nel tratteggiare il controverso personaggio di Doc Holliday senza nasconderne le luci e le ombre (a tal proposito, vi rimando all’esauriente redazionale di Luca Barbieri all’inizio dell’albo), Boselli lo eleva a livello di co-protagonista, come spesso accade nelle sue storie, senza togliere spazio a Tex e Carson, i quali risultano essere gli assoluti mattatori della vicenda.

Diversi siparietti divertenti, senza scivolare nel macchiettismo, sono dedicati a Carson e al suo ben noto debole per le belle fanciulle: si tratta di quelle classiche parentesi che al lettore più tradizionale fa sempre piacere trovare e che Boselli sia molto abile nel trattare il vecchio cammello non è certo una novità.

Due curiosità sulla sceneggiatura: 1) in questo albo sono presenti non uno, non due, ma ben tre personaggi femminili di rilievo; 2) la storia ha diverse connessioni con Il passato di Carson, la storia che ha lanciato Boselli nel Pantheon degli autori di Tex: la presenza di un bottino perduto, personaggi femminili di grande rilievo e un continuo rimpallo fra passato e presente (tratto distintivo, questo, dello sceneggiatore milanese).

Ad elevare ancora di più la qualità finale dell’albo, ci pensano i disegni dell’esordiente Laura Zuccheri.

 

 

Dopo il debutto su Ken Parker e la successiva crescita su Julia, entrambe creature di Giancarlo Berardi, la Zuccheri si è buttata nel mercato internazionale realizzando due serie fantasy per il mercato francese: Le spade di vetro e Ritono a Belzagor. La lavorazione del Texone ha richiesto circa quattro anni: in questo arco di tempo la Zuccheri ha avuto modo di lavorare soprattutto sul volto di Tex, verso scoglio sul quale si arena la maggior parte dei disegnatori, mentre la realizzazione di Carson è, come sempre, molto semplice da effettuare. Se nelle prime decine di pagine il volto del ranger è preso quasi di peso da quello di Giovanni Ticci, nel resto dell’albo si denota la ricerca di uno stile più personale che non rinneghi l’identità di Tex.

Più in generale, il lavoro della Zuccheri si contraddistingue per una linea chiara estremamente leggibile come da tradizione Bonelli, con la disegnatrice che dimostra di essere a suo agio in tutti gli ambienti in cui si svolge l’avventura: dagli assolati deserti ai saloon delle grandi città, dalle scene diurne a quelle notturne, da quelle statiche a quelle d’azione.

 

 

Già dalle anteprime la Zuccheri è stata molto applaudita dal pubblico texiano ed è notizia recente che la disegnatrice bolognese è già al lavoro su due nuove storie del ranger: un cartonato scritto da Pasquale Ruju e una storia per la serie regolare che è, udite udite, il seguito diretto di Doc!

Insomma, a questo Texone non manca praticamente nulla per entrare dritto dritto nella top ten della collana. Gli inevitabili difettucci qui e là non intaccano in alcun modo l’alta qualità dell’albo che si è rivelato essere una lettura piacevolissima e che farà felice tutti i lettori.

 

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