Elania è scomparsa – Nathan Never n.335 (aprile 2019)

Scritto da Manuel Enrico

5 Mag, 2019

Nel numero di febbraio di Nathan Never, L’amore uccide, era comparsa una breve storia con protagonista Elania Elmore, Tracce di verità. Già il titolo lasciava intendere come questa short story firmata dalla coppia Rigamonti-Romeo fosse solo il primo passo per una storia più ampia dedicata alla direttrice dell’Agenzia Alfa.

Elania è scomparsa, l’albo di aprile di Nathan Never, ci riporta a seguire le fila della trama orchestrata da Davide Rigamonti. Il merito di questa storia è di mostrare come il mondo dell’Agente Alfa abbia una propria solidità tale da lasciare spazio anche ad altre figure che non siano solamente il titolare della testata.

 

 

Elania è scomparsa – Nathan Never n.335

 

Soggetto e sceneggiatura: Davide Rigamonti

Disegni: Vanessa Belardo

Copertina: Sergio Giardo

In diverse occasioni si è detto, su questo blog, come l’Universo Alfa abbia in Nathan il suo fulcro, ma che ha sufficiente forza per mostrare anche altri aspetti della sua variegata natura. I personaggi al fianco di Nathan non sono solo contorno, sono parte essenziale della sua esistenza, come lo sono la dinamica sociale della Città e la storia del mondo del suo tempo. Approfondire la loro dimensione interiore e renderli protagonisti al posto del Musone può anche sembrare un mettere Nathan in secondo piano, ma all’interno della storia editoriale della serie sono istanti in cui si rinsalda l’intera saga.

Elania è scomparsa è uno di questi albi. Proseguendo gli eventi misteriosi accaduti in Tracce di verità, Elania viene rapita, assieme al figlio. L’Agenzia Alfa ovviamente è in prima linea per le indagini, ma con una sorpresa: Solomon Darver direttore ad interim! Il ritorno in scena dell’ex direttore dell’Agenzia è una bella sferzata per gli agenti, che non hanno mai veramente chiarito con il loro ex-capo vecchie ruggini.

 

Rigamonti riesce ad inserire questa tensione latente all’interno della trama con abilità. I dialoghi tra Darver e gli agenti Alfa sono permeati di acredine, rabbia repressa e si mantengono su un registro realistico che non nasconde la difficoltà nel lavorare con una persona di cui non si ha minimamente fiducia. Ma è un male necessario per ritrovare Elania.

Ed è proprio Elania il fulcro di questa storia, un racconto che finalmente approfondisce la figura della donna. Dalla sua comparsa, la Elmore non è mai stata analizzata nella sua interezza, di lei sappiamo poco e il suo passato resta un mistero. Rigamonti ha deciso di iniziare a mostrarci parte dei trascorsi di Elania, tornando nel suo passato e mettendo in moto degli eventi che sicuramente influenzeranno pesantemente il suo futuro.

 

Alla base di tutto, c’è l’ossessione di un amore mai superato, che spinge una vecchia conoscenza di Elania ad elaborare un piano complesso e folle per riaverla al proprio fianco. L’elemento emotivo appare sin da questo albo come uno spunto narrativo solido, reso credibile da Rigamonti e condotto ad un punto in cui può prendere pieghe inattese nel capitolo finale di questa storia. Nonostante una presenza non indifferente di scene d’azione, il motore trainante di questa vicenda sono le emozioni, dal rimpianto alla disperazione, sino a sfociare nell’ossessione più letale.
Rigamonti ci guida in questa storia con piglio sciolto, orchestra gli eventi con mano esperta e inserisce i cambi di fronte narrativo con precisione, fornendo al lettore il giusto cambio di prospettiva per godersi al meglio la trama. Giostrarsi su più linee non è semplice, specialmente quando si tenta di creare un filo invisibile che tenga la storia assieme, in attesa di un finale che mostri la trama nella sua interezza.

Con Elania è scomparsa, Rigamonti trova la giusta alchimia per lasciare emergere aspetti della trama che pressano sulle emozioni del lettore, lo spingono ad interrogarsi sulle azioni del villain e sulla complessa relazione che si sviluppa con Elania. Il tutto, mostrando l’ansia e la determinazione dei suoi amici intenzionati a ritrovarla.

 

A dare corpo all’idea di Rigamonti è Vanessa Belardo. La disegnatrice interpreta al meglio la forte componente emotiva della storia, enfatizzando le espressioni tese dei protagonisti. Anche nei frangenti più dinamici, la Belardo offre un buona realizzazione del dinamismo dei corpi. Ho ammirato il suo modo di intendere le scene, con scelte di prospettiva e valorizzazioni di particolari dettagli impeccabili e in linea con il contesto emotivo della trama.
Immancabile Sergio Giardo alla copertina, con una tavola tesa e nervosa che lascia intendere come ci attenda una trama ricca di pathos. Ancora una volta ho apprezzato il perfetto equilibrio tra disegno e colorazione, che concorrono a dare una precisa connotazione emotiva alla tavola, rendendola una perfetta introduzione all’albo.
Non ci resta che attendere l’uscita del numero di maggio, Incubi e paradisi, per la conclusione di questa avventura. Attenzione, perché nel numero di maggio sarà allegato in omaggio il numero zero di Odessa, la nuova serie di fantascienza Bonelli realizzata da Rigamonti e supervisionata da Antonio Serra. E viste le premesse, ci sarà di che divertirsi!

 

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